La mitica stagione
della Calcolatrice Elettronica Pisana e del suo team di sviluppo,
il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche, si rivelera' fecondissima
non solo per il calcolo scientifico e per il coinvolgimento dello
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN (senza dimenticare il
costume di relazioni internazionali - Gerace con Kilburn e Wilkes, Pisa
con Manchester...).
Altro denso capitolo
sara' quello della interazioni fra il CSCE e la Olivetti, che innerva con
proprio personale il team CEP, mentre sviluppa i pionieristici calcolatori
commerciali (classe ELEA) presso il coevo e prossimo Laboratorio
di Ricerche Elettroniche LRE diretto dal leggendario Mario Tchou a
Barbaricina [in seguito il team si trasferira' alla sede di Borgolombardo
, quindi di Pregnana Milanese.
La Calcolatrice
Elettronica Pisana e la ELEA Olivetti condividono il primato
di originarie calcolatrici elettroniche intieramente progettate sviluppate
e "lavorate" in Italia , con risultato di eccellenza nelle categorie
rispettive ["scientifica", "commerciale", come si diceva
ai tempi] di concorrenza planetaria.
Ritorna rapsodicamente
il tema delle "occasioni perdute" in Italia : tecnologiche, industriali,
civili e di sistema.
Chi voglia percepirne
la concatenazione strutturale non puo' prescindere dallo
studio della "madre di tutte le occasioni perdute" nel
settore elettronico, pervasivamente cruciale di ogni ricerca operativa
: l' affaire Olivetti.
6.1
Gli Uomini
Team
ELEA
Da sinistra
a destra e dal basso in alto:
- inginocchiati
: Lucio Boriello, Simone Fubini, Ottavio Guarragino,
Gianfranco Raffo
- in piedi: Giuseppe
Calogero, Franco Filippazzi, Mario Tchou, Remo
Galletti, Paolo Grossi, Sergio Sibani [in visita], Giorgio Sacerdoti
- Note :
- In questa immagine
manca Pier Giorgio Perotto
- in corsivo
grassetto i componenti del nucleo originario
|
Team
LRE
Da sinistra
a destra e dal basso in alto:
- in prima fila:
Giancarlo Galantini, Giorgio Maddalena, Giorgio Sacerdoti, Mario Tchou,
Ettore Sottsass Jr.;
- in seconda fila:
Remo Galletti, Franco Filippazzi, Edmund Schreiner, Paolo Grossi, Giuseppe
Calogero;
- in terza fila:
Gianni Bertolini, Giampiero Riannetti, Pier Giorgio Perotto, Gianfranco
Raffo, Sergio Benvenuti;
- in quarta fila:
Sergio Sibani, Martin Friedmann, Simone Fubini, Mariano Speggiorin, Sante
Caenazzo;
- in quinta fila:
Douglas Webb, Ottavio Guarracino, Giuseppe Tarchini, Amedeo Cerrai, Lucio
Libero Borriello, Albano Guzzetti.
|
6.2
Le Macchine
Sistema
ELEA (1959)
Linea
di produzione dell' ELEA 9003 (Borgolombardo, 1960)
Il Progetto
di Le Corbusier per la "Grande Pregnana"
|
6.3
Alcune citazioni di sfondo
6.3.1 Il gioco delle parti
: il ruolo dell' imprenditore |
.
La funzione
dell' imprenditore consiste appunto, essenzialmente, nell' individuare
e realizzare nuove possibilita'.
Questa funzione
di guida economica si realizza in una serie di compiti che possiamo raggruppare
nei seguenti tipi:
- 1. Creazione
e realizzazione di nuovi prodotti o di nuove qualita' di prodotti;
- 2. Introduzione
di nuovi metodi di produzione;
- 3. Creazioni
di nuove organizzazioni nell' industria [per esempio "trustificazione"];
- 4. Apertura
di nuovi mercati di sbocco;
- 5. Apertura
di nuove fonti di approvvigionamento
|
Joseph
Alois Schumpeter
Unternehmer,
1928
in
L' Imprenditore e la storia dell' impresa pag. 21
Bollati
Boringhieri Torino 1993
- L' "ottimo
tecnologico" dell' ingegnere si dimostra spesso semplicemente il metodo
che sarebbe opportuno adottare se l' offerta di capitale fosse illimitata,
o il saggio di interesse fosse pari a zero, una situazione, questa,in cui
sarebbe effettivamente giustificato mirare al piu' alto saggio possibile,
di trasformazione dell' input corrente in output corrente (…)
- In altre parole,
l' ideale dell' ingegnere si basa sul fatto di ignorare il problema economico
fondamentale, che determina la nostra situazione "hic et nunc":
la scarsita' di capitale (…)
- Le sue (del
commerciante) specifiche conoscenze sono quasi interamente conoscenze relative
a circostanze particolari di tempo o di luogo, o, forse,cio' che egli conosce
e' una tecnica atta ad accertare queste circostanze in un determinato campo.
|
Friedrich
von Hayek
come
citato da G. Sacerdoti e F. Ranci "Aspetti industriali
della informatica italiana"
in
[a cura di] Anna Cuzzer La Cultura Iinformatica In Italia
Riflessioni
e testimonianze sulle origini 1950-1970
Fondazione
Adriano Olivetti ed. Bollati Boringhieri - Torino, 1993, pgg. 112-113
- Ho inteso varie
volte giustificare lo sviluppo preso dale ricerche scientifiche presso
altre grandi nazioni col fatto che in tali nazioni l' industria, essendo
piu' ricca che da noi, puo' permettersi di finanziare abbondantemente le
ricerche.
- Ma ci si potrebbe
forse domandare se per avventura il ragionamento non possa essere rovesciato,
e se non si debba invece attribuire la floridezza dell' industria in alcune
grandi nazioni, in parte almeno, al fatto che quegli industriali hanno
avuto il tempestivo coraggio di finanziare le ricerche da cui le loro rispettive
industrie hanno tratto vitali elementi di prosperita'.
|
- Guglielmo
Marconi
- Insediamento
solenne del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1935
- come
citato da Giovanni Paoloni "L' imprenditore e il bottegaio.
2 categorie dello spirito economico"
- in
50 anni di informatica in Italia Pristem/Storia 2005 " pgg.
179-180
6.4
L' "affaire" Olivetti..
6.4.1 Il gioco delle parti
: il ruolo del sistema |
.
- [...] per l'
Olivetti il vero punto di forza restavano pero' le macchine per ufficio
(macchine per scrivere, da calcolo e contabili, mobili, ecc.) : nel 1964
il 27 % del mercato mondiale delle macchine per scrivere standard, il 20
% di quello delle macchine portatili e il 33 % di quello delle macchine
addizionatrici erano suoi.
- Dell' Olivetti
era poi in particolare, sempre per quanto riguarda le produzioni tradizionali,
il 90 % del mercato italiano, il 30 % di quello europeo e sudamericano,
mentre in Spagna e in Messico la societa' aveva quasi il monopolio.
- Tutto questo
era stato conseguito senza aver mai fatto ricorso alla tecnica, allora
gia' collaudata dalla quasi totalita' delle grandi aziende italiane, di
ottenere contributi, diretti o indiretti, dallo Stato.
- Per restare
nel settore elettronico, era anzi accaduto che in verie occasioni i grandi
enti, le societa' delle partecipazioni statali, a parita' di condizioni,
avevano preferito ordinare i calcolatori IBM.
- Questo, proprio
mentre gli organismi federali americani rofiutavano di acquistari i prodotti
della Underwood, la consociata americana della Olivetti negli Stati Uniti,
perche' "straniera".
|
- Lorenzo
Soria
- Informatica
: un' occasione perduta
- La
divisione Elettronica dell' Olivetti nei primi anni del Centrosisinstra
- Einadi
1979, pag. 15
- Attualmente
possiamo considerarci allo stesso livello [dei nostri concorrenti] dal
punto di vista qualitativo. Gli altri però ricevono aiuti enormi
dallo Stato.
- Gli Stati Uniti
stanziano somme ingenti per le ricerche elettroniche, specialmente a scopi
militari. Anche la Gran Bretagna spende milioni di sterline.
- Lo sforzo della
Olivetti è relativamente notevole, ma gli altri hanno un futuro
più sicuro del nostro, essendo aiutati dallo Stato.
|
Mario
Tchou
intervistato
da A. COEN
"Come
è nata anche in Italia una grande calcolatrice elettronica"
Paese
Sera, 18/11/1959
.
6.4.2 L' occasione perduta |
.
- Si succedono,
a breve distanza, eventi drammatici : Adriano Olivetti, sostenitore e propulsore
dell' elettronica,, muore improvvisamente nel 1960 e un anno dopo avviene
altrettanto per Mario Tchou, in un incidente d' auto.
- Successivamente,
siamo nel 1963, l' Olivetti incontra serie difficolta' economiche. La ragione
principale e' una stagnazione imprevista del mercato mondiale, ma ci sono
anche i forti indebitamenti in perticolare a causa dell' operazione Underwood.
- Questa antica
marca americana di macchine da ufficio era stata acquisita dall' Olivetti
alla fine degli anni '50 come testa di ponte negli Stati Uniti, ma costituiva
un continuo drenaggio di risorse. La situazione finanziaria dell' azienda
diventa pesante e la famiglia Olivetti, che detiene la maggioranza delle
azioni, e' costretta a chiedere interventi dall' esterno.
- Nel 1963, entra
nel capitale Olivetti il cosiddetto gruppo di intervento : si tratta di
grandi industriali e banchieri : FIAT, Pirelli, Mediobanca, IMI, La Centrale.
- Il Gruppo di
intervento ha subito un' idea ben precisa sul da farsi : la parte elettronica
e' un peso e un intralcio per il resto dell' azienda.
- Durante l' Assemblea
degli azionisti FIAT dell' Atrile 1964, il presidente Vittorio Valletta
dichiara : "La societa' di Ivrea e' strutturalmente solida e potra'
superare senza grosse difficolta' il momento critico, sul suo futuro pende
pero' una minaccia, un neo da estirpare: l' essersi inserita nel settore
elettronico".
- Alle parole
seguono rapidamente i fatti : nell' agosto 1964 il "neo"
viene estirpato, vendendo (o meglio, svendendo) la Divisione Elettronica
alla General Electrics.
|
- Franco
Filippazzi
- ELEA
: storia di una sfida industriale
- in
"La nascita dell' informatica in Italia"
- Polipress,
2004, PAGG. 103-104
- Ma allora, se
entriamo nei problemi, ci si accorge per prima cosa che in Italia, ma non
solo in Italia, si e' preferito investire di piu' nell' innovazione di
processo che in quella di prodotto.
- Si e' preferito
cioe' innovare cose vecchie, importando tecnologie straniere, che fare
cose nuove rischiando di sbagliare
- [...] Bisogna
promuovere, da un lato, una politica che rilanci l' innovazione di prodotto
e, dall' altro, una che sviluppi quei settori strategici della economia
(dalla informatica alla microelettronica, dalle tecnologie energetiche
alle biotecnologie) che per miopia e per subalternita' agli interessi di
altri paesi la classe dirigente italiana ha impedito si sviluppassero adeguatamente.
- Si ricordi ad
esempio la liquidazione fisica di Enrico Mattei e del primo laboratorio
Olivetti, nonche' quella morale di Felice Ippolito.
|
- G.B.
Gerace "L' onda lunga della ristrutturazione", 9 luglio 1982
- Il problema
e' che, anche se qualcuno avesse avuto a cuore la buona sorte della Olivetti,
o addirittura lo sviluppo del paese, da nessuna parte si era ancora capito
il futuro dell' elettronica,
- nonostante il
fatto che era gia' cominciato.
|
Giorgio
Sacerdoti e Francesco Ranci "Aspetti industriali della
informatica italiana"
in
[a cura di] Anna Cuzzer La Cultura Iinformatica In Italia
Riflessioni
e testimonianze sulle origini 1950-1970
Fondazione
Adriano Olivetti ed. Bollati Boringhieri - Torino, 1993, pg. 144
- Nel 1996, subentrato
a De Benedetti nella proprieta' dell' impresa, l' imprenditore mantovano
Roberto Colaninno provvide ad avviare risolutamente la sua trasformazione
in contenitore finanziario, da utilizzare per attivita' del tutto estrinseche
alla sua vocazione e cultura industriale. Il suo principale contenuto sarebbe
stata la Telecom.
- L' uscita dalla
produzione di computer fu ratificata nel 1997. La bella avventura informatica
della Olivetti era finita, e con essa l' industria informatica italiana.
- Il 12 Marzo
2003 il marchio Olivetti venne cancellato dal marchio delle imprese italiane
quotate in borsa ad opera di un finanziere milanese, tal MarcoTronchetti
Provera, suo ultimo proprietario. Motivo? Aveva bisogno di accorciare la
catena di societa' finanziare che controllano la Telecom.
- La Olivetti
era un anello superfluo.
|
- Luciano
Gallino "La scomparsa dell' Italia industriale"
- Torino,
Einaudi, 2003, pg. 27
6.5
A futura memoria
P.S. Una traccia
a futura memoria . Il concorso di una esposizione finanziaria (comunque
congiunturale per ciclo di mercato e rispetto al valore della azienda,
secondo le analisi di Filippazzi, Sacerdoti e Ranci) e della traumatica
coeva caduta di due leader come Adriano Olivetti (collante nel cartello
familiare d' azionariato) e di Mario Thou (collante nella divisione elettronica
rispetto alla originaria "ala meccanica" dell' azienda)
- lasciarono il destino dell' azienda alla mano visibile
di tutte le dimissioni strategiche del sistema Italia in tema di risorse
e innovazione.
Accenniamo, nei
limiti da scontare di questo inciso, che sul design elettronico Olivetti
non convenne mai (tantomeno in fine) alcuna solidarieta',
ovviamente.
E' ben documentata
una singolarissima e rivendicata preveggenza ma pure alterita' di visione,
rispetto ai contesti locali economici culturali e politici, della intrapresa
- e pure del suo leader : la sua militanza politico-culturale ...
- "Comunita'"
: Movimento Politico di un solo parlamentare ...
- "Comunita'"
:
Casa editrice di titoli e dibattiti altrimenti mai distribuiti in Italia
...
- "Comunita'"
aziendale
ma pure ben innervata e centrata sul territorio, in linea con lo scarno
ma fecondo filone federalista che si diparte da un altro "Gran
Lombardo" : Carlo Cattaneo
... fu, nel contesto
geopolitico di quel tempo , assolutamente fuori l' ordine del giorno
del gioco ideologico nostrano , e sostanzialmente antagonista -proprio
"by design"- agli intrecciati establishment statuali.
Cosiccome emarginata
la sua conseguente ed appassionata e spregiudicata vocazione ad autonome
relazioni sindacali, industriali, non solo locali
Vedi ad esempio
a livello internazionale la accennata acquisizione Underwood a ponte di
un rischioso (e pagato) disegno di penetrazione di quel mercato dove il
sistema paese da lustri investiva importanti commesse civili e militari
alla industria informatica propria ; in Italia, negli anni di cui si parla,
IBM gestiva il 70 per cento del mercato dei calcolatori elettronici, e
l' unico ELEA in P.A. l' ebbe il Ministero del Tesoro : in dono : da Adriano
Olivetti.
---
Questa nota si
conclude proprio "a futura memoria" segnalando che a partire
dalla consunzione dell' affaire Olivetti data un irresponsabile gioco e
stile politico, standard ormai nella attuale generazione politica (terza
dall' ultimo dopoguerra - e "seconda repubblica", come
dicono con molto humour , ancor oggi, i suoi alternanti e poco coevei governi,
le sue alternanti e scivolose opposizioni).
Soggetti tutti
di una classe politica unanime nel "perdere le occasioni"
delle innovazione tecnologiche che sarebbero in vece ben feconde sia
per la "amminstrazione dello stato" che per la sruffianata
e citatissima "societa' civile".
La quale "societa'
civile"
- sempre meno
"fa' politica" nelle urne delegando, intermediando ;
- sempre piu'
fa' politica , in modo scomposto contraddittorio acerbo - comunque "fa'
politica" in rete disintermediata
(E quando la
curva declinante dell' affezione elettorale e quella montante della partecipazione
telematica s' incidono , cosa succede d' altro , in sociologia, che frizione,
conflitto ?)
Alcuni capitoli
"di scuola" in questo amaro libro nero di vacanza istituzionale
strategica proprio sul cimento di risorse-innovazione : elettricita',
fusione calda e fredda, petrolio e chimica ... e quella roba in fine che
non e' materia, non e' energia [Wiener] ma e' una risorsa [Gerace}
e si chiama informazione ... elettronica ... distribuita).
2 + 2 + fa' 4
e quindi salta fuori una concatenazione strutturale
di occasione perdute (ma qualcuno ci ha guadagnato - ogni
volta e sempre) : per cio' da dizionario d' altro non si puo'
parlare che di dimissioni di responsabilita', di irresponsabilita'
:
- la privatizzazione
Telecom, compresa di ultimo miglio costituito e innervato in partecipazione
statale;
- il ritardo di
una generazione secca a cogliere le opportunita' di proficui investimenti
e volani sulle articolazione inter-net-working delle elettronica;
- la irriducibile
consuetudine amministrativa a commissionare irrazionalmente e a
creare authority in vece di regole [questa e' molto trendy e postmoderna
: e un filino medievale e tribale] e carrozzoni parapolitici [questa no,
qui si torna coi piedi per terra, questa e' moderna : qui gira la
grana] : tale e' la vicenda della elettronica nello Stato - in vece che
ri-conoscere "il lavoro e il capitale", "la produzione
e il mercato", d' un' internet intrinsecamente costretta, invece,
lei, a bucare il futuro , a "marciare allo stato dell' arte"
- l' inesausto
recursivo ben noto capitolo intitolato "ecc. ecc. ecc."
Una classe politica
unanime (si parlava sopra di gioco irresponsabile, e di stile) che sistematicamente
in loop prima "perde le occasioni" poi lamenta, senza
arrossire, che "purtroppo il treno e' passato" ... sino
alla prossima occasione - da perdere , e quindi recriminare.
"Una
nota sulla Olivetti", Versione sommaria 0.9, 09-02-2011 ... sino alla
prossima
6.6.
Bibliografia essenziale
Le fonti
cruciali sono [ancora una volta] le testimonianze dei protagonisti
http://cctld.it
ringrazia particolarmente Franco
Filippazzi
Di seguito
bibliografia essenziale
|
Cartacea
- "Informatica:
un' occasione perduta", Soria L.
- "Sulla
storia e preistoria del calcolo automatico e dell' informatica" Convegno
internazionale 10-11-12 Settembre 1991 Atti
- Accademia dei
fisiocritici, A.I.C.A. Universita' degli Studi di Siena, 1991
- "La
cultura informatica in Italia; riflessioni e testimonianze sulle origini
1950-1970" Cuzzer A. (a cura di) : Costanza, Cuzzer,
Dadda, Ercoli, Leonardi & Tedoldi, Lepschy, Losano, Novara, P.M. Manacorda,
Sacerdoti & Ranci, Somenzi
- Bollati-Boringhieri,
1993.
- "Un
Museo Virtuale sulla Storia dell' Informatica in Italia" Andronico,
Aparo, Biondi, Cecchini, Cioni, Dadda, Denoth, Filippazzi, Savino, Rigotelli,
Sacerdoti, Pistelli
- Atti del Convegno,
Certosa di Pontignano, Siena, 18 Ottobre 1997
- "The
Early Computers of Italy" De Marco, Mainetto, Pisani Savino
- IEEE Annals
of the History of Computing, Vol. 21, No. 4, 1999
- "Per
una storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche" Simili
R., Paoloni G. (a cura di)
- "L'
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Storia di una comunita' di ricerca"
Giovanni Battimelli (a cura di)
- "Il
declino dell' Italia industriale" Gallino L.
- "Bit
Generation" Mario Bolognani
- "La
nascita dell' informatica in Italia" Ballio, Dadda, De Lotti,
Derrari, Filippazzi, Maestrini, Nastasi, Renzi, Piol, Vannucchi
- "50
anni di informatica in Italia" Bonfanti, Dadda, Denoth, Di
Giorgio, Filippazzi, Nastasi, Paoloni
- PRISTEM STORIA,
Bocconi, 2005
Online
- Andronico, Cioni,
De Marco, Mainetto "I primi computer italiani"
- Bonfanti C,
"Mezzo secolo di futuro"
- Maestrini P.
"Una storia che sembra una leggenda"
- Perotto P. "Programma
101"
Riferimenti
affaire Olivetti in http://cctld.it
Riferimenti
affaire Olivetti in http://public.it
- critiche fondamentali
della ragion di Stato index
- [1] federalismo
- [2] consigli
- [3] comunita'
- [4] critiche
speciali di modelli centralizzati
- Una
nota sul caso Olivetti
Fonti originali
- Interviste
a Franco Filippazzi
- Archivio
Franco Filippazzi
- Interviste
a Maurizio Parini
|