- Nato a Crema
nel 1959, dal 1979 al 1983 collabora, presso l'Osservatorio Astronomico
di Trieste [direzione Margherita HACK], al gruppo di spettroscopia, dove
sviluppa programmi e servizi informatici per l'elaborazione dei dati satellitari
e la loro rappresentazione grafica.
- Chiamato al
CERN di Ginevra, dal 1985 cura lo sviluppo e l' impianto di un pilota electronic
mail gateway fra le reti HEPnet, EARN, JANET e i primi networks IP.
PROFILO
DI FORMAZIONE INTERNETWORKING
[ASSALTO AL
CIELO]
- […] Mentre
facevo il liceo avevo già più o meno deciso che avrei voluto
fare il fisico o qualcosa del genere perché mi interessava quel
tipo di campo […] una delle cose terribili che facevo addosso ai miei sedici
anni e' stata di mettermi a costruire razzi che, per disgrazia degli altri,
funzionavano molto bene { :-}. Però i nostri razzi avevano
bisogno dell'autorizzazione dell'aeronautica militare quando li lanciavo
perché andavano a cinquemila metri e finivano sui radar di Linate
… { :-}
- […] Per fare
i calcoli, per essere sicuri che quegli oggetti sarebbero andati dritti
e non sarebbero tornati verso di noi, bisognava fare i calcoli con la tabella
dei logaritmi e la calcolatrice, a manina. E quindi tabelle, calcoli, pagine
e pagine di numeri, ecc.
- […] Perché
i calcolatori c'erano ma ovviamente noi non li avevamo. Calcolare la curva
di spinta, quando avrebbero dovuto sganciarsi e così via. Non era
una cosa banale ma era meglio farlo per evitare incidenti seri durante
il lancio.
- […] Quindi
ero riuscito a convincere i miei a sborsare una barca di soldi e comprarmi
una Texas Instrument 59 che non era una calcolatrice, era un calcolatore
- quindi mi ero dovuto studiare l'assembler e lì ho imparato a programmare
in assembler […]
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[LE MACCHINE,
LE RETI]
- […] Finito
il liceo sono venuto a Trieste, mi sono iscritto a Fisica : al primo anno
eravamo in 50, al secondo in 10 (sopravvissuti) … e in tre piu' o meno
autorizzati {:-} a mettere le mani addosso ad un HP 2100 S ... un
oggetto che per farlo funzionare e partire bisognava andare a mano, scrivere
- accendendo e spegnendo le lucette - l'indirizzo binario, il primo indirizzo
di memoria di bootstrap, mettere dentro un nastro di carta che leggeva
il codice di bootstrap; dopo di che capiva che era un disco, andava sul
disco che era un floppy largo 40 centimetri e partiva. L'output era una
telescrivente militare riconvertita in terminale con stampante a 80 ad
aghi .
- […]. Io allora
facevo Astrofisica, non facevo fisica delle particelle … … e la Margherita
Hack (una gran una persona, che sa veramente quello che vuole - e lo ha
dimostrato) chiamava il calcolatore "quel
televisore con attaccata una tastiera - spegnetelo che fa rumore".
Nell' osservatorio astronomico c' era anche un PDP 11 e quando abbiamo
montato il VAX 750 dietro c' era una una porta seriale a 9600 … quindi
io ci sono entrato dentro per vedere cosa ci fosse: scheda DECNET annegata
sulla motherboard con tanto di manuale … e c'erano i programmi compresi
nel sistema operativo.
- […] Domanda
"… una scelta strategica …"
- Una scelta
strategica. La DIGITAL aveva già detto "I
miei calcolatori vanno in rete". Sui
PDP dovevi comprare la scheda per andare in rete. Gli IBM per andare in
rete avevano bisogno di un altro calcolatore.
- […] Tra le
prime cose che io facevo c'erano programmi per elaborazione di immagini,
trasformate di Fourier … computer graphic a tutto spiano (tra l'altro un
software di quelli che noi avevamo fatto all'osservatorio astronomico l'abbiamo
venduto all'ESA e alla NASA che hanno buttato via il loro ed usato il nostro).
- […] Fino
a quando salta fuori che serviva assolutamente qualcuno che ci capisse
di elaborazione immagini a Ginevra.
- […] Al CERN,
dove ritrovo VAX … e la rete [GANDALF] di terminali per mandare i job al
loro calcolatore centrale, uno dei tanti mega IBM che il CERN ha sempre
avuto […]
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[I PROTOCOLLI
DI COMUNICAZIONE]
- […] Alla
fine il protocollo sarebbe stato uno. Era comunque l'epoca di quella che
chiamano "la guerra di religione tra i protocolli". Ognuno aveva
i suoi amori e i suoi interessi: quelli con DECNET, quelli con SNA IBM,
quelli con X25, quelli pazzi che stavano sperimentando TCP/IP
- […] Visto
che tutti volevano avere il filo fatto a modo loro, via con il Time Division
Multiplexing TDM (la macchina era il Multiplexer).
- Un attimo
IP, un attimo DECNET, un attimo SNA e un attimo X25. Il vantaggio di questo
accrocchio terrificante è che era tarabile per cui il filo era sempre
quello e a seconda dell'uso o dell'evoluzione che ti serviva tu allargavi
o restringevi il rubinetto ad uno dei protocolli. Per cui quando ci siamo
accorti che X25 lo usavano sempre di meno gli abbiamo stretto sempre di
più il rubinetto finché alla fine è stato spento e
man mano allargavi DECNET e IP - che all'inizio era piccolo piccolo - visto
che cominciava a funzionare, lo allargavi sempre di più.
- […] Domanda
"Diciamo che dal '92 al '94-95 ci sarà stata una cesura, un
momento magico in cui s'è visto dove si andava a finire ..."
- Nel '95 s'
è visto che tutti volevano IP […]
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- Interviste,
16 Luglio 2004, 30 Dicembre 2004
- Archivio
http://cctld.it
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- Dal 1993 è
coordinatore dei servizi di messaggistica di TERENA [associazione europea
delle reti nazionali della ricerca] del cui Conference Programme Committee
è membro dal 1999 al 2001 e presidente nel 2000, per poi passare,
dal 2001 al 2007, al ruolo di Vice Presidente della Associazione, responsabile
per il Programma Tecnico.
- Dal 1991 fa'
parte dell' Internet Engineering Task Force (IETF, la organizzazione mondiale
che mantiene, sperimenta e formalizza i protocolli della Rete); impegnato
nella amministrazione working group "Internet FAX"; Senior Member
dell' Application Area Directorate,
- E' il primo
tecnico europeo a pubblicare un Request for Comments [le "regole"
dell' Internet] : RFC 1405 [Gennaio 1993], primo di una lunga serie.
- A livello nazionale
dal 1988 collabora con il Laboratorio Elettra - Sincrotrone - di Trieste,
prima come responsabile del sistema informatico, e attualmente del coordinamento
fra il Sincrotrone stesso e il GARR (il Gruppo di armonizzazione, ampliamento,
applicazioni delle reti della Ricerca), del cui staff originario fa'
parte sin dalla fondazione nel 1989, ricoprendo ora il ruolo di GARR Senior
Technical Officer, responsibile dei servizi applicativi e di sicurezza
di rete.
- In tema di diffusione
della cultura di rete su spam e secutiry, dopo aver distribuito [1996]
nella Local Internet Community la edizione italiana della Netiquette, ha
curato, anche come relatore e chairman, a partire dal 1999, iniziative
di studio e divulgazione in sede INFN Security Group, CERT-GARR, Internet
Society.
- Da sempre impegnato
alle dimensioni di frontiera ed alla "next generation" della
rete segue mail-ng@imc.org e dal 2003 coordina il nodo di rete Netcast
del GARR
- Dal 1985 promuove
a amministra i Forum e le liste di distribuzione concernenti la posta elettronica
per la Community [utenti e provider] : gia' responsabile per l' AIPA del
Piano di Nomi a Dominio per gli Enti Locali, segue la evoluzione di questi
interest group alle problematiche del DNS e promuove la Naming
Authority che ha curato -1998/2003- le Regole di Assegnazione, e procedure
Tecniche di Registrazione sotto l' albero .IT, e che presiede dalla fondazione
alla estinzione
; confermato in fine, con Daniele Vannozzi, owner della storica ed originaria
lista
di distribuzione ita-pe.
- Cooptato per
titoli scientifici, dalla costituzione di questa, nella Commissione Regole
del country code Top Level Domain .IT dal 2004.
- Membro dell'
Internet Society e del chapter italiano di ISOC nella delegazione GARR.
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