Simple switching

a cura di http://cctld.it [2 agosto 2007 versione 2.4]

Nota editoriale.

Le crisi sono due ovviamente. Quella dell' internet mutante che avanza scompostamente e quella degli stratificati establishment che scompostamente reagiscono.

Si infittiscono e intrecciano quindi i dibattiti sulla inesausta riconversione e integrazione degli standard di informazione e comunicazione nei servizi della rete eversivamente neutrale rispetto ad ogni canale e segnale:

  • IP voce, TV
  • wireless wifi wimax
  • cosi' detta banda larga
  • ...

Ma, insensibili ai dibattiti, le crisi restano due. Da un lato un sistema~paese "importatore", storicamente schiacciato tra concorrenze ad alto contenuto tecnologico e concorrenze a basso costo del lavoro. Dall' altro una rete che gia' a livello internazionale "fatica a star dietro a se stessa"

  • per inesausta gemmazione di servizi borderline "ancora una volta nati nei garage" (da google a youtube, a second life ...);
  • per evoluzione sempre piu' integrata e distruttiva d' interfaccie ... mobili, protesiche, trasversali, eteree (i-pod, i-A/V, i-qualunque trasporto e indirizzamento ip: "personal" e' sempre meno "home" - e "digitale divide" assume connotazioni sempre nuove);
  • per fragilita' in somma delle forme tipiche di programmazione e piano.

Ma se la crisi sono due, ovvero due le madri di fragili costumi di una medesima crisi, c'e' piu' margine per risolvere la missione (e autentico e non negoziabile oggetto del contendere) di trasferire l' internet ad ogni porta civile e pubblica - alle condizioni esemplari:

  • "stato dell' arte" permanentemente aggiornato
  • "prezzi orientati ai costi"
  • "soglia zero di accesso"

Il lato business locale paga, va' da se', non solo il sedimento di un modello industriale particolarmente decentrato per consuetudine commerciale alle tecnologie mature, ma pure la connessa desuetudine di Ricerca Operativa - con pratica dimissione "ad altra sede", e problematiche altre, di R&D.

La rarefazione di statuto di un C.N.R. comunque fortemente gerarchizzato [da ricerca ad applicazioni; da latitudine nazionale ad internazionale; da parere obbligatorio allo "Stato" su argomenti tecnico/scientifici a referenza col "Ministero della Universita'" e l' "Ente Locale", con apertura di servizio allo stesso "privato"] fu cornice istituzionale di una diagnosticata [Gerace, Denoth] dispersione di risorse sulla informazione~automatica ... proprio nel crogiuolo (CEP, CSCE, IEI, CNUCE ...) di un concatenato aggancio alle visioni prototipe internazionali, informatiche e telematiche.

... Ad una controversa estinzione del Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico [CNUCE: rampollo "di secondo letto" IBM della generazione CEP~CSCE~Olivetti~IEI, ma fucina originaria dell' aggancio ad ARPAnet => quindi all' internet] e' di fatto conseguito, nel tempo di radicamento tumultuoso del network di massa e della rete della innovazione, un riassetto statutario di ricerca~sviluppo~applicazioni~servizi [IAT, NA¬RA, SRC, ISTI, IIT] - forse inesausto.

D' altro lato, l' ambito d' esercizio del "Ministero delle reti accademiche" - GARR - gia' da tempo esteso a Scuola e Pubblica Amministrazione ecc., molto innocentemente ... sconfina

E poiche' una politica in evidente sofferenza di identita' non scegliera' comunque da se' di riabilitare un proprio ruolo (di favorire la "interconnessione dei cittadini", della "Amministrazione", reciproca) senza costante e convergente pressione ... forse sara' il caso darsi una mossa e ... interconnettere politicamente [nella accezione propria di finalizzazione strategica ecc. ecc.] la interconnessione neutralissima - e far scuola oggi insieme di interessi e background ...

Questo misurato e proprio contributo potrebbe oggi e ben utilmente restituire al sistema paese l' internetworking:

  • per il suo esercizio andrebbe finalmente rivendicata ogni personale responsabilita' di comunicazione, premessa a rivendicazione di diritti, altrimenti elemosinati;
  • ma altrettanto per il suo esercizio - ed e' punto questo ovviamente innegoziabile - nessun establishment puo' sensatamente chiedere all' internet dimissione dei protocolli di identita' , neutralita', separazione dello strato IP ... impermeabilita' di indirizzamento e trasporto ...

In somma oggi e' in riedizione la ennesima disputa sulla distinzione fra servizi di interconnessione e servizi di telecomunicazione: sara' ancora rinviata a mercato.

Sara' ancora rinviata a mercato, se circoscritta alla sintassi della ragion politica e ai suoi censurati, o immemori [il che e' peggio] orizzonti ... fosse servito a qualcosa, anche una sola volta, rimuovere il noioso dettaglio del dissolvimento della prototipa visione industriale informatica nazionale [Olivetti] nella storica telco devoluta a mercato oligopolistico ...

Agganciamo tre appunti di attualita' [editi da ASSOPROVIDER, Joy Marino, Stefano Quintarelli] ai cataloghi dei due cinquantennali dibattiti: senza "riduzione ad argomento", per associazioni anzi e commutazioni di idee: "per citazioni".

Con omaggio di titolo e appendice all' essenziale modello di demistificazione, scandaloso non meno che neutrale, disegnato da Paul Baran per la Rand Corporation, e su pressione dei militari - "a prova di bomba" - agli albori di tutta questa sporca storia.

La raccola di citazioni e' in costruzione, Beppe Attardi ha dato una mano - grazie!

Dove andremo a guadagnare?

  • Una volta il servizio telefonico coincideva con la rete, era un tutt' uno.
  • Con l'avvento del protocollo di Internet e sotto la spinta evolutiva dell'elettronica di consumo non è più così; la telefonia si divide in due strati: trasporto di bit e servizio telefonico
  • Non si può più pensare che esista una telefonia integrata verticalmente e, di fianco ad essa un servizio di trasporto di bit NON integrato verticalmente (sopra al quale l'utente può fare qualunque applicazione, dal web, alla posta elettronica e altro).
  • Il servizio telefonico è ormai un servizio come gli altri, sopra allo strato di spostamento di bit: un servizio come il web e la posta elettronica.
  • Ma questi servizi (web e mail) o se li gestisce direttamente l'utente (grazie alla riduzione dei costi dell'elettronica) o sono a costo zero.
  • Non è pensabile di ricreare forzatamente una integrazione verticale con servizi chiusi, è contro l'evoluzione tecnologica oltre a non essere consentito dalle leggi che sanciscono l'obbligo di interoperabilità.
  • Pensiamo di fare diventare anche "la voce" a costo zero? Ma allora, dove andremo a guadagnare?

Stefano Quintarelli Assemblea degli azionisti di Telecom Italia SpA, 16 aprile 2007

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Non e' piu possibile

  • [...] non e' piu possibile lasciare infrastrutture, monopoli naturali, strategici per il bene del paese e da cui dipende la parte sana dell'imprenditoria italiana, nelle mani di soggetti che dimostrano di frequentare piu' facilmente gli strumenti del "leverage buy out" piuttosto che quelli della pianificazione industriale
  • [...] Alienare ad un solo privato il totale controllo di un bene della collettivita' e' contro i piu elementari principi del liberismo ed e' tempo di porre rimedio a questa anomalia che ingessa il mercato.

ASSOPROVIDER Comunicato, 15 Settembre 2006

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A prova di futuro

  • ... E' una vecchia storiella, dei tempi di Gino Bramieri e Walter Chiari, e racconta di quel cartolaio pignolo che alla richiesta del cliente di comprare della carta da lettere ribatteva, "Ma per farci che cosa? Come deve essere, grande, piccola, a fiori, liscia, ruvida, etc. etc." Poi entra un altro cliente con in spalle un WC, e qui mi vorrei fermare perché si vira verso lo scurrile...
  • La storiella potrebbe essere inquadrata nelle patologie della Customer Satisfaction, con un fornitore che arriva al parossismo (ed i suoi clienti altrettanto). A me invece fa venire in mente un'interferenza nella libertà del cliente: se io compro della carta da lettere sono fatti miei quello che ci faccio, e non sarà il cartolaio a decidere che cosa posso o non posso scrivere, o quale supporto usare per una lettera d'amore o un "pizzino" alla Provenzano.
  • Alcuni fornitori, specie nei servizi, hanno invece questo atteggiamento protezionistico dei propri servizi e paternalistico nei confronti del proprio cliente. Li chiamerei i Fornitori Pignoli.
  • Vorrei ricordare un esempio che risale agli albori dell'Internet italiana. Lo chiamerei lo "Unbundling de' noantri", perché si trattava di uno dei primi utilizzi dei doppini di rame per trasmissione dati ad alta velocità per mezzo di modem molto simili a quelli dell'attuale xDSL, ed anche perché l'iniziativa che nacque da alcuni ISP romani, anche se fu poi replicata con più o meno successo in altre città italiane. In pratica consisteva nell'affittare da Telecom Italia alcune coppie di doppini per collegare sedi che facessero capo a centrali telefoniche contigue; ai doppini in rame venivano collegati modem che consentivano collegamenti per trasmissione dati a velocità anche di 2 Mbps.
  • Perché tutto funzionasse era però necessario che ci fosse "continuità galvanica" tra le due terminazioni. E qui cominciava il ritornello del Fornitore Pignolo, come nella barzelletta: "Ma per farci che cosa?"
  • [...] Attenzione che "best effort" (BE) non è un accidente casuale, ne' un eufemismo per dire io non ti garantisco proprio nulla, è un elemento ineliminabile del Internet Protocol (IP). Il Service Provider ("ISP") prende impegno con il proprio cliente di consentirgli di raggiungere qualsiasi nodo della rete, facendo "del suo meglio". Ciò non significa che ci sia sempre la garanzia di poter raggiungere tutti i nodi della rete, perché possono insorgere impedimenti temporanei che tagliano fuori qualche nodo (e che non possono essere imputati al ISP fornitore dell'accesso), ma qualunque impedimento sistematico violerebbe il principio del BE, così come qualsiasi preclusione ai futuri nodi della rete (quelli che non esistevano al momento della sottoscrizione del contratto tra ISP e cliente) che - assieme ai futuri servizi - costituiscono il valore aggiunto di Internet, il suo essere "a prova di futuro".

Joy Marino "Internet come lo Yogurt", 9 Settembre 2006

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Semplici commutazioni di idee

  • Build your own hardware
  • Un anello superfluo
  • Fusione per incorporazione
  • L' ideale dell' ingegnere
  • Gli altri parlano tra di loro
  • Divenire draghi o demoni
  • Nonostante il fatto che era gia' cominciato
  • Se entriamo nei problemi
  • Tenendo accesa una fiaccola
  • Un neo da estirpare
  • Volpi libere tra liberi polli
  • Build !
  • Oggi quasi inestimabile
  • Se per avventura il ragionamento non possa essere rovesciato
  • Organo tecnico consultivo dello Stato
    • If you are serious about software you should build your own hardware

    Alan Kay

    • Nel 1996, subentrato a De Benedetti nella proprieta' dell' impresa, l' imprenditore mantovano Roberto Colaninno provvide ad avviare risolutamente la sua trasformazione in contenitore finanziario, da utilizzare per attivita' del tutto estrinseche alla sua vocazione e cultura industriale. Il suo principale contenuto sarebbe stata la Telecom.
    • L' uscita dalla produzione di computer fu ratificata nel 1997. La bella avventura informatica della Olivetti era finita, e con essa l' industria informatica italiana.
    • Il 12 Marzo 2003 il marchio Olivetti venne cancellato dal marchio delle imprese italiane quotate in borsa ad opera di un finanziere milanese, tal MarcoTronchetti Provera, suo ultimo proprietario. Motivo? Aveva bisogno di accorciare la catena di societa' finanziare che controllano la Telecom.
    • La Olivetti era un anello superfluo.

    Luciano Gallino "La scomparsa dell' Italia industriale"

    Torino, Einaudi, 2003, pg. 27

    • A marzo 2003 è stato annunciato il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia in Olivetti finalizzato a semplificare la struttura societaria del Gruppo, in coerenza con le aspettative espresse dal mercato.
    • Il progetto di fusione è stato approvato dalle Assemblee degli azionisti di Telecom Italia e di Olivetti rispettivamente il 24 e 26 maggio 2003.
    • A seguito della fusione, efficace dal 4 agosto 2003, Olivetti ha cambiato il proprio oggetto sociale assumendo quello di Telecom Italia da cui ha acquisito anche la nuova denominazione.

    Olivetti: una storia di innovazione e sviluppo

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    • L' "ottimo tecnologico" dell' ingegnere si dimostra spesso semplicemente il metodo che sarebbe opportuno adottare se l' offerta di capitale fosse illimitata, o il saggio di interesse fosse pari a zero, una situazione, questa,in cui sarebbe effettivamente giustificato mirare al piu' alto saggio possibile, di trasformazione dell' input corrente in output corrente (…)
    • In altre parole, l' ideale dell' ingegnere si basa sul fatto di ignorare il problema economico fondamentale, che determina la nostra situazione "hic et nunc": la scarsita' di capitale (…)
    • Le sue (del commerciante) specifiche conoscenze sono quasi interamente conoscenze relative a circostanze particolari di tempo o di luogo, o, forse,cio' che egli conosce e' una tecnica atta ad accertare queste circostanze in un determinato campo.
    • Friedrich von Hayek

      come citato da G. Sacerdoti e F. Ranci "Aspetti industriali della informatica italiana"

      in [a cura di] Anna Cuzzer La Cultura Iinformatica In Italia

      Riflessioni e testimonianze sulle origini 1950-1970

      Fondazione Adriano Olivetti ed. Bollati Boringhieri - Torino, 1993, pgg. 112-113

    • I matematici parlano con Dio, i fisici parlano con in matematici, gli altri parlano tra di loro

    Rita Levi Montalcini "Vito Volterra: il suo percorso"

    in [a cura di Raffaella Simili] Scienza Tecnologia e Istituzioni in Europa

    Laterza, 1993, pg.188

    • Il principio di esclusione viene esposto puramente a beneficio degli stessi elettroni, che potrebbero accoppiarsi (e divenire draghi o demoni) se autorizzati ad associarsi troppo liberamente

    Alan Turing cartolina a Robin Gandy

    • Il problema e' che, anche se qualcuno avesse avuto a cuore la buona sorte della Olivetti, o addirittura lo sviluppo del paese, da nessuna parte si era ancora capito il futuro dell' elettronica,
    • nonostante il fatto che era gia' cominciato.

    Giorgio Sacerdoti e Francesco Ranci "Aspetti industriali della informatica italiana"

    in [a cura di] Anna Cuzzer La Cultura Iinformatica In Italia

    Riflessioni e testimonianze sulle origini 1950-1970

    Fondazione Adriano Olivetti ed. Bollati Boringhieri - Torino, 1993, pg. 144

    • Ma allora, se entriamo nei problemi, ci si accorge per prima cosa che in Italia, ma non solo in Italia, si e' preferito investire di piu' nell' innovazione di processo che in quella di prodotto.
    • Si e' preferito cioe' innovare cose vecchie, importando tecnologie straniere, che fare cose nuove rischiando di sbagliare
    • [...] Bisogna promuovere, da un lato, una politica che rilanci l' innovazione di prodotto e, dall' altro, una che sviluppi quei settori strategici della economia (dalla informatica alla microelettronica, dalle tecnologie energetiche alle biotecnologie) che per miopia e per subalternita' agli interessi di altri paesi la classe dirigente italiana ha impedito si sviluppassero adeguatamente.
    • Si ricordi ad esempio la liquidazione fisica di Enrico Mattei e del primo laboratorio Olivetti, nonche' quella morale di Felice Ippolito.

    G.B. Gerace "L' onda lunga della ristrutturazione", 9 luglio 1982

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    • Infatti qui a Pisa e' stata inaugurata la C.E.P. (Calcolatrice Elettronica Pisana), realizzata dal C.S.C.E. [Centro Studi Calcolatrici Elettroniche, NDR] del C.N.R. presso l' Universita' di Pisa;
    • tale continua la ricerca in questo campo, che abbraccia la logica e la tecnica dei calcolatori elettronici, tenendo accesa una fiaccola tanto piu' significativa oggi che l' industria italiana ha dovuto praticamente cedere il campo di fronte ai colossi internazionali.

    Alessandro Faedo

    L' uomo e la macchina, Prolusione, 22 aprile 1967

    Societa' Italiana di Filosofia, Atti XXI Congresso Nazionale, vol. III, pg. 13

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    • La societa' di Ivrea e' strutturalmente solida e potra' superare senza grosse difficolta' il momento critico,
    • sul suo futuro pende pero' una minaccia, un neo da estirpare: l' essersi inserita nel settore elettronico, per il quale occorrono investimenti che nessuna azienda italiana puo' affrontare

    Vittorio Valletta Assemblea degli azionisti FIAT, aprile 1964

    come citato da Piergiorgio Perotto "Pc, una invenzione italiana"

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    • It is incontrovertible that present-day prices are unfair; it is equally true that prices are conditioned by monopolist limitation of markets and by the establishment of political relationships that make free competition a term of one-sided application; free competition for the monopolies; a free fox among free chickens!
    • [E' incontestabile che i prezzi attuali sono ingiusti; altrettanto vero che i prezzi sono condizionati da una limitazione monopolista dei mercati e dalla istituzione di rapporti politici che fanno della libera concorrenza una espressione con un significato unilaterale - libera competizione per i monopoli: volpi libere tra liberi polli.]

    Ernesto Guevara Linch

    Conferenza per lo Sviluppo O.N.U., UNCTAD, 25 marzo 1964

    • Il giudizio unanime di quanti si informavano della situazione in Italia e sentivano che avevamo l' intenzione di "comprare o acquistare" una macchina per l ' INAC si esprimeva con l' esclamare (senza essere richiesti di un parere) :
    • "Build!, You must build your computer yourselves"

    Bruno de Finetti "Symposium on automatic digital computation", 1953

    come citato da Corrado Bonfanti "L' informatica italiana compie cinquant' anni"

    in 50 anni di informatica in Italia Pristem/Storia 2005 " pg. 12

    • [...] costruire in Pisa una macchina calcolatrice elettronica [...]
    • Essa costituirebbe un mezzo di ricerca di cui si avvanteggerebbero in ogni modo, oggi quasi inestimabile, tutte le scienze e tutti gli indirizzi di ricerca [...]
    • A questo si aggiungono i vantaggi che ne verrebbero agli studenti e agli studiosi che avrebbero modo di conoscere e di addestrarsi nell' uso di questi nuovi mezzi di calcolo.

    Enrico Fermi

    Lettera al Rettore della Universita' di Pisa, 11 Agosto 1954

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    • Ho inteso varie volte giustificare lo sviluppo preso dale ricerche scientifiche presso altre grandi nazioni col fatto che in tali nazioni l' industria, essendo piu' ricca che da noi, puo' permettersi di finanziare abbondantemente le ricerche.
    • Ma ci si potrebbe forse domandare se per avventura il ragionamento non possa essere rovesciato, e se non si debba invece attribuire la floridezza dell' industria in alcune grandi nazioni, in parte almeno, al fatto che quegli industriali hanno avuto il tempestivo coraggio di finanziare le ricerche da cui le loro rispettive industrie hanno tratto vitali elementi di prosperita'.

    Guglielmo Marconi

    Insediamento solenne del Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1935

    come citato da Giovanni Paoloni "L' imprenditore e il bottegaio. 2 categorie dello spirito economico"

    in 50 anni di informatica in Italia Pristem/Storia 2005 " pgg. 179-180

    • Con una recente Legge infine il Governo Fascista ha disposto che il parere del Consiglio [Nazionale delle Ricerche, n.d.r.] sia obbligatorio per i regolamenti proposti dalle varie Amministrazioni dello Stato su argomenti tecnici e scientifici.
    • In tal modo il Consiglio ha assunto le funzioni altissime di organo tecnico consultivo dello Stato

    Guglielmo Marconi "Scienza e Fascismo", 28 Ottobre 1932

    in Scritti Reale Accademia d' Italia, 1941, pag. 410

    Semplici commutazioni di idee

  • Un filo di luce che unisce il sapere
  • Un filo
  • Perennemente under construction
  • Non si tocca
  • Est verum quia faciendum
  • Collegamento opportunistico
  • Codice free
  • The Internet layer is agnostic
  • We have to fix society
  • Un miracolo - un peccato originale
  • The Internet is for Everyone
  • Produrre anime e' ben piu' difficile che produrre corpi
  • Jon loved the outdoors
  • Bill of Rights ?
  • Simple switching mechanisms
    • Un filo di luce che unisce il sapere

    Enzo Valente Network Humanitatis - Conferenza GARR 29-31 Ottobre 2007

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    • Un filo

    Giuseppe Attardi

    • Perennemente under construction, ed e' per quello che funziona e si espande.

    Claudio Allocchio "Al prossimo meeting, Jon" Dicembre 2005

    in Leone Randazzo GUIDA AL DNS Dalla teoria alla pratica, Mondadori, 2006, pgg 16-22

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    • Il DNS e' l' internet stessa, non si tocca !

    Claudio Allocchio

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    • Ritrovarci tra non molto su un programma che continui a dimostrare che est verum quia faciendum

    Gianfranco Capriz Intervento di chiusura, 24 Ottobre 2006

    Area della Ricerca del CNR - Giornata di lavoro in commemorazione di Franco Denoth

    • La ricerca sull' internet sta andando in una direzione ben chiara: evoluzione distruttiva ...
    • Attualmente l' internet richiede un computer e un collegamento:nel prossimo futuro il computer sara' qualcosa di ben piu' semplice ... il collegamento senza necessita' di avere una infrastruttura telefonica, un gestore ...
    • Collegamento opportunistico : l' internet ci aiutera' a comunicare presupponendo minime infrastrutture ...

    Enrico Gregori "Progetti per l' Internet in Italia", 24 Ottobre 2006

    Area della Ricerca del CNR - Giornata di lavoro in commemorazione di Franco Denoth

    Perchè Internet prevale sull’OSI?
    • I gruppi di lavoro (IETF) sono aperti a tutti
    • Nessuna ratifica governativa per partecipare
    • Tutta la documentazione, anche se relativa a lavori in corso, è disponibile gratuitamente via rete
    • ISO e ITU vendono i documenti usando, fino a tempi recenti, solo la posta
    • Un protocollo è proposto come standard solo se ne esistono almeno due implementazioni interoperanti (spesso codice free)
    • La maggior parte dei software per inserire l’IP nei sistemi operativi sono gratuiti o a basso costo
    • per l’OSI esistono solo realizzazioni incomplete, spesso non interoperanti, dai costi proibitivi
    • L’assegnazione di indirizzi, nomi, etc. è interamente in mano a Internet
    • Marco Sommani "Primi passi dell' Internet in Italia", 23 Ottobre 2004

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    • What is important to note about the architecture of the Internet is that the applications are far removed from the underlying transmission media.
    • The IP separates the lower levels from the upper levels. In effect, the Internet layer is agnostic as to what means is used to transport Internet packets and is also agnostic as to what is carried in the payload of each Internet packet.
    • A consequence of this agnosticism is that the Internet is capable of carrying virtually any digital content, including sound, voice, video, images, text, and so on.
    • The implication is that services such as radio, television, and print publications can be transported through the Internet, assuming appropriate end-to-end transmission capacity.
    • [In ogni caso, quello che è importante notare nell'architettura Internet è che le applicazioni sono lontane e separate dal sottostante livello di trasmissione dati.
    • IP separa i livelli più bassi da quelli più alti e, in un certo senso, si può considerare agnostico, sia rispetto ai mezzi utilizzati per il trasporto dei pacchetti Internet che ai dati contenuti in essi.
    • La conseguenza di questo agnosticismo è che sulla rete Internet si può trasportare qualsiasi contenuto digitale, compresi, fra gli altri, suoni, voce, video ed immagini.
    • Come implicazione principale si ha che, se si suppone che siano disponibili opportune capacità trasmissive end-to-end, attraverso Internet si può trasportare una quantità elevata di servizi diversi, dalla televisione, alla radio e alle pubblicazioni scritte.]

    Vinton Gray Cerf On the Evolution of Internet Technologies

    PROCEEDINGS OF THE IEEE, VOL. 92, NO. 9, September 2004, pgg 1360-1370

    QUADERNI DELL' INTERNET ITALIANO VOL II, Settembre 2005, pgg 70-82

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    • The internet is a reflection of our society and that mirror is going to be reflecting what we see
    • If we do not like what we see in that mirror the problem is not to fix the mirror, we have to fix society

    Vinton Gray Cerf "What the net did next", Gennaio 2004

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    • L’Internet costituisce un miracolo.
    • L’Internet ha un peccato originale.

    S. Trumpy Commento a RfC 3271, Settembre 2003

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    • The Internet is for Everyone

    Vinton Gray Cerf Request for Comments 3271, April 2002

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    • Produrre anime e' ben piu' difficile che produrre corpi

    M.Berra, A. R. Meo "Informatica solidale"

    Bollati Boringhieri, 2001, pg.25

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    • Jon loved the outdoors

    Vinton Gray Cerf I Remember IANA Request for Comments 2468, October 17, 1998

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    • Ma e' possibile appagarsi di questa rappresentazione, e ritenere che l' intero problema si risolva apprestando nuovi strumenti di difesa nelle mani del singolo ?
    • E, se pure cosi' fosse, quale forma mai dovra' assumere questo nuovo Bill of Rights ?

    Stefano Rodota' "L' elaboratore elettronico e il cittadino", Novembre 1972

    IRSTA - Istituto di Ricerche sullo Stato e l' Amministrazione, ciclostilato, pgg. 12-13

    • This Memorandum briefly reviews the distributed communications network concept and compares it to the hierarchical or more centralized systems.
    • The payoff in terms of survivability for a distributed configuration in the cases of enemy attacks directed against nodes, links, or combinations of nodes and links is demonstrated.
    • The requirements for a future all-digital-data distributed network which provides common user service for a wide range of users having different requirements is considered.
    • The use of a standard format message block permits building relatively simple switching mechanisms using an adaptive store-and-forward routing policy to handle all forms of digital data including "real-time" voice".

    Paul Baran On distributed communications

    Memorandum RM-3420-PR agosto 1964

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