I
- Tutta la la
storia della "crisi dei fondamenti" fra le due guerre sembra
precipitare li' da ogni parte: la demistificazione estrema dell' autosufficienza
teorica degli standard logico formali [Russel
Hilbert Godel Wittgenstein] reclamava e "produceva"
una risoluzione di essenziale livello computabile e protocollare, semanticamente
spoglio per definizione: livello
macchina.
- E' nata al momento
giusto e "con tutti i crismi": incinta della cultura occidentale
da secoli di ingegneria di supporto agli standard teorici [le macchine
di Archimede, Leonardo, Pascal ...]
- L' informatica
era cosi' necessaria da bypassare addirittura di qualche anno il noioso
dettaglio di una tecnologia vacante - nel migliore dei casi in rodaggio:
non ha avuto nemmeno il bisogno di essere concreta: la prima macchina informatica,
il primo computer, era un saggio in pagine di carta di Alan Turing a risoluzione
procedurale dell' indecidibilita' di Hilbert, la tesi di laurea di Shannon
sulle applicazioni della logica binaria di Boole, le note di Von Neumann
sugli stati di memoria ... teoria pura, parole di misurato rigore. Da qui
l' informatica ha "creato il proprio universo" [secondo il modello
che Brockman applica
alle rivoluzioni scientifiche] con una orientata e specializzata, ed inesauta,
accelerazione tecnologica.
- I suoi servizi
sono stati reclamati assolutamente dal "bisogno di modelli" di
quel comparto che non puo' sbagliare molto che e' l' industria bellica
e dall' inizio della Seconda guerra modiale restituiti in staordinari prototipi
e standard di comando e controllo strumentale: dal ben temperato calcolo
di puntamento e retroazione per l' artiglieria [Wiener], alle macchine
di cifra di Von Neumann presso i Bell Labs e quelle di decrittazione di
Alan Turing per la Marina inglese, alle computazioni del test di Los Alamos
- a tutto cio' che nel dopoguerra la realta' virtuale restituisce e prende
presso gli uffici di ricerca e sviluppo dell' Aeronautica ...
- Lo stesso "bisogno
di modelli" viene reclamato nella ricostruzione postbellica, per la
gestione sia dei miracoli che delle recessioni, da economia e sociologia,
quindi dal dominio politico sufficientemente
"governato".
- Sino alla interfaccia
personal.
- In interconnessione
neutrale [internet
protocol suite, tcp-ip] di reti proprietarie.
- Reti di reti
di macchine che in-discriminatamente ["the
internet is for everyone"] indirizzano e trasportano ogni
semantica.
Con corrosiva interferenza
dei simboli della comunicazione di massa - a specchio delle contraddizioni
della egemonia.
- Dal che si deduce
politicamente la implausiblita' di comando, controllo, governo - e, formalmente,
che un modello di "rappresentazione e interpretazione" per internet
deve possedere connotati di plasticita' sufficientemente inediti - e probabilmente
eretici.
- Per una "rappresentazione
e interpretazione" dell' informatica,
della sua storia, e pure di una sua pertinente epistemologia, si puo' ben
applicare un modello culturale formale, coerente, chiuso, dinamicamente
autocontrollato, e ben interoperabile col proprio oggetto: la cibernetica,
come propone Eusebio giandomenico.
Per la telematica
[come per la "rivoluzione
del personal computer", che non e' oggetto di queste note]
no: la telematica e' "nata troppo presto".
II
- Nel 1925 Louis Bolk, sulla base di
comparazioni anatomiche ed evolutive, arrivò a definire l' uomo
come "un feto di Primate divenuto sessualmente
maturo".
- Ci sono specie,
minuscole, specializzate per una intima ed effimera parassitologia con
mondo marino e vegetale terrestre: consumano entro un giro di sole una
nascita adulta. Ci sono specie, con salti del fattore delle migliaia, nella
quali la specializzazione del feto rende alla madre-famiglia e alla societa',
per il completamento della condizione adulta [facolta' di procreazione,
auto/nomia nel procacciamento del cibo, riconoscimento sociale], un tempo
di qualche settimana. Nessuna specie animale impegna ai cuccioli un tempo
superiore a 4 stagioni per una compiuta maturita'.
- Tranne una,
un mammifero primate, che richiede per la specializzazione dei proprii
individui lo scandaloso tempo di una dozzina d' anni.
- Cambiando il
parametro [come sempre nelle rivoluzioni scientifiche] Bolk la chiamo'
neotenìa - una nascita drammaticamente anticipata.
III
- Qui si sostiene
che una traccia di ricerca feconda insiste nella ipotesi che la irrevocabile
produzione umana di idee e simboli [*]
e oggetti e "macchine" e "interfaccie" e "protesi" - sia
drammatica compensazione della neotenìa; controreazione alla minorita'
propria, rispetto a tutte le altre specie i cui individui nascono pressoche'
abili, e con naturale maestria dell' habitat ed ecosistema proprio, pensiamo
ai pesci, pensiamo alle aquile.
IV
- Forse Internet
e' un "un feto informatico divenuto sessualmente maturo"
- Internet non
e' generato ne' da una programmazione economica ne' da una vocazione politica;
non e' neppure figlio di una qualche evoluzione scientifica specializzata
[disciplinare] ma di un assemblaggio smanettone di pezzi/funzioni telco
e pezzi/funzioni dell universo informatico; ed e' tremendamente fragile,
e' cucciolo, ha dieci anni e, scandalo concettuale e sociale, e' auto-gestito
su standard proprii.
- E' un Miracolo,
e questo miracolo pare alludere e rinviare proprio, fenomenologicamente, ad originale peccato e non immacolata concezione
della sua neotenìa. Per sopravvivere deve correre dappertutto: distribuito
a bassissimo livello macchina con protocolli open source di pubblico dominio
ad un fattore di crescita che nessun altro standard puo' avere. Per funzionare
deve essere la matrice di sviluppo di se stesso [in termini economici:
riproduzione allargata di servizi a mezzo di servizi, da Sraffa],
inseguire e "mirrorizzare il mondo", o precederlo, ed abbattere
ogni digital divide.
- Probabilmente
Internet deve "stare nel mondo" con tutta la sua permanente fragilita',
disarmato, senza altro potere che un praticato rigore di sincronica informazione
intersoggettiva.
- Ai poteri altri,
costituiti, rimane ancora un impegnativo percorso: rinvenire al proprio
interno o letteralmente reiventare un approccio ed una interfaccia non-standard,
con la rete; ogni improprio intercettamento
di una neotenìa restituisce al sistema una macchina irrevocabilmente
spenta.
V
[da sx]
Brockman, Wharol, Dylan alla "Factory" [1967]
Brockman ["Einstein,
Gertrude Stein, Wittgenstein & Frankenstein"] riorganizza
le teorie secondo cui gli scienziati, gli standard e le epoche non interpretano
l' universo proprio, ma lo creano.
E non creano solo l' universo: vedi, per tornare a cose di casa nostra,
il saggio sempre ricco di suggestione di Heppenheimer "L' uomo
fatto dall' Uomo" nel censimento di idee sulla Robotica curato
da Marvin Minsky 20 anni fa'.
Internet e' un
"Universo Creato".
VI
[*] "Questo
primo volume prende le mosse dai piu' umili inizi della costruzione e dell'
uso degli utensili, il piu' importante dei quali e' quello strumento tipicamente
umano che si chiama linguaggio"
- Singer,
Holmyard, Hall, Williams
- Prefazione
a Storia della tecnologia , vol I, tomo I, pag. IX
- Bollati
Boringhieri [1961] 1993
[note]
Nota 1.
poco rassicurante
L' inter-net-working
vi'ola e ridisegna ereticamente linea del tempo e protocolli dell' informazione;
e ci scombina le carte dei consolidati equilibri fra le antinomie e avverse
metafore delle "due culture": macchina e uomo, forma e materia,
rappresentazione e realta', medium e messaggio, lettura e scrittura, ricerca
e applicazioni, regole e servizi, protocolli e interessi, polis e techne'.
Polis e techne':
nei passaggi critici da rete scientifica a rete pubblica, e quindi ai mercati
della economia e del potere, nella mutazione da
costume antropologico a standard la interconnessione di Reti si
replica e innerva indiscriminatamente . E "sconfina" :
- nei magazzini
culturali,
- negli archivi
del consenso,
- e in fine, quindi,
nel gioco delle istituzioni mature :
- sbatte addosso
al potere.
Nota 2.
malandrina a giustificazione del titolo
" ...
Anche eiaculazione e' termine dotto. Si dice comunemente venirsene o venire
(che indica l' orgasmo sia maschile che femminile) , che sono due casi
di ineffabilita' in cui s'e' ricorso a termini di significato estremamente
ampio. Comunque venirsene in questo senso e' interdetto dal momento che
e' interdetto parlare di questo concetto. Gli unici termini possibili in
questi casi di eufemismo zero sono quelli scientifici,per chi li conosca,
perche' danno alla conversazione un tono piu' distaccato, oppure non rimangono
che il silenzio e l' ineffabilita'."
[Nora
Galli de' Paratesi "Semantica dell' eufemismo" ed. pubblicazioni
della Facolta' di Lettere e Filosofia dell' Universita' di Torino, Giappichelli
Editore (1964) Mondadori (1969)]
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