La rete, l'open source e la biblioteca
[ Commento a Neotenìa / Creazione di Universi ]
Remo Tabanelli
[07 Marzo 2004]
Da quando esiste
la rete? Da quando esiste l' open source?
La mia idea e' che il fenomeno sia molto antico e che faccia parte della nostra natura che contiene un principio di necessita' della ricerca e quindi di condivisione della conoscenza. Un esempio di "antica" (ammesso e non concesso si possa usare questa espressione in questo caso) Internet che mi balza agli occhi e' la biblioteca di Alessandria. Non solo, e non semplicemente la biblioteca in se', ma l'insieme delle persone, della cultura e delle LOGICHE DI INTERAZIONE e relazione che comprendeva. Mi riferisco a quell'insieme di intellettuali come "Archimede/Postel" e "Eratostene/Stallman" che discutevano principi, pensavano i solidi rotazione e riuscivano a "IMMAGINARE E COSTRUIRE" cose come "la siracusana" (una nave inimmaginabile che era un palazzo e che avrebbe dovuto spezzarzi in due per la sua lunghezza e che invece la mano possente della natura e il "pricipio di Archimede" tenevano insieme come incomprensibile e magico collante) senza (tutto sommato) "forzare" la tecnologia che il mondo ellenistico aveva a disposizione ma semplicemente "appoggiandola" ad un fondamento di concetti e idee nuove. Mi riferisco a quel modo di pensare che rendeva "necessaria" una operazione che presupponeva come necessita' "obbligatoria" l'uso della conoscenza come PATTO DI SCAMBIO. La stessa che faceva si che chi sapeva "segreti industriali", nuove rotte da mantenere segrete, nuove tecnologie dovesse guardarsi bene dal passare vicino ad Alessandria dove schiere di persone "copiavano libri" scrivevano sulla carta quelli che a quel punto erano "EX SEGRETI" industriali, "protocolli e procedure" per fondere i metalli, per fare macchine e persino il "grande segreto" Fenicio-Shardana (SHRDN sulla stele di Nora) della porpora. Persino "il Libro" (quello che oggi conosciamo come Bibbia) lo hanno scritto la' con Eratostene/Stallman che ha messo al lavoro un gruppeto di "Rabin" (uno per ogni tribu del popolo di Israele) obbligandoli a mettere e scrivere una "versione sotto CVS" (chi sviluppa sa cosa e' CVS o Concurrent Version System) che facesse (come ha fatto) da traccia per tutte le sue versioni. E sempre li, le "Colonne D'Ercole", il concetto stesso di "limite" prima vago e indefinito hanno trovato una loro collocazione "realistica" e una concretizzazione e si sono trovate "STANDARDIZZATE" in una posizione precisa a GIBILTERRA! dove ancora oggi ce le immaginiamo (ma solo perche' lo ha detto Eratostene) fate la prova del 9!... cercate! cercate nei documenti storici.. scoprirete che nessuno lo aveva detto prima che li', proprio li, stavano le COLONNE.. e nessuno lo ha piu' contestato dopo! Tutto questo era rimesso a disposizione di quelli che passavano per la biblioteca, si fermavano a discutere e in cambio depositavano (come merce di scambio) volontariamente o meno, consciamente o inconsciamente un pezzo di conoscenza. Che dire ? era illuminismo? o era GPL? o era un network da Atene a Siracusa ad Alessandria a Persepoli a Creta e i "pacchetti" erano le navi?, i soldati? i mercanti? o semplicemente era il Mediterraneo la "rete"? il "cloud" la nuvoletta che mettiamo oggi nei nostri grafici? O erano quegli uomini, era l'ellenismo, l'idea cosmopolita di un mondo, ma in definitiva proprio degli UOMINI che si erano assunti il ruolo di "faro"? Ad Alessandria c'era un guppetto di "old boys" o meglio "robin hood" della conoscenza che ha fatto cose incredibili come misurare la terra con una approssimazione che ancora oggi ci lascia di stucco e con un pizzico di invidia di fronte a tanta dimostrazione di "potenza". E poi? Poi e' arrivato il "romoletto". Per Roma tutta impegnata a fare di quel mare "il mare nostrum" la rete era troppo complessa, impossibile da capire e decodificare, troppo in contrasto con l'idea di uniformare e CENTRALIZZARE "procedure, metodi, tecnologie" che avevano altri presupposti, altre necessita'. Per un attimo qualcuno tra loro ha intuito, piu' che capito, il valore che avevano le idee e gli uomini stessi di quella "koine" e allora ecco..ecco qualche intellettuale di Roma, maledire la inconsapevole e colpevole ignoranza con cui viene ucciso Archimede/Postel a Siracusa, e rimanere impietrito di fronte alla inconsapevole ma quasi ineluttabile disattenzione con cui la Biblioteca/Internet brucia in un rogo che e' il piu' "costoso" che la storia della conoscenza e del pensiero ricordi con l'unica drammatica e inqietante certezza di non avere capito, ma con la dolorosa coscienza del valore che si era irrimediabilmente perso e distrutto. Qualcuno tra i Romani che era stato sfiorato e (forse) a rischio di "contagio" capisce la tragicita' del passo indietro di secoli (in alcuni casi milleni) che la conoscenza fa' seplicemente perche' un "bulletto di borgata" e' entrato in una cristalleria-negozio di incomprensibili e fragili meraviglie e rompe giocattoli che dovranno essere ricostruiti con percorsi lunghi e faticosi e anche sanguinosi nei secoli a venire. Ma cio' che si rompe davvero, perche' non era comprensibile per Roma, e' il paradigma/necessita' che reggeva tutto, e' il metodo e il modo, il segreto della "CONDIVISIONE".... E siamo a oggi.... Possiamo dire qualcosa in merito, prima sulle "Internet" del passato, e poi su quella attuale? Cosa hanno in comune? cosa hanno di diverso? Ripartiamo dal passato che "successo" ha avuto ad esempio il rogo di Alessandria inteso come "drop out" cancellazione della rete? e riuscito? Oppure no? In parte si (lo ho detto) ma in sostanza NO! non e' riuscito! La rete si sciogle ... ma riappare come STORIA! riappare quando leggiamo oggi Aristotele e i dialoghi di Platone (che da quello che si e' salvato dal rogo in libri e memorie vengono). Il "nostro" Platone e il "nostro" Aristotele sono quelli trascritti sulla biblioteca di Alessandria, sono quelli che riappaiono negli scritti dei conventi dei monaci Ortodossi, che rileggono gli arabi e Avicenna, che ricompaiono nella "RETE" dei monasteri benedettini, (avete sicuramente letto "IL NOME DELLA ROSA") che corrono nel pensiero dei "patristi" e SantAgostino e SantAnselmo e su su fino al Platone che ritrovi nel nostro rinascimento e nelle mani e nel pennello di Michelangelo e nella testa (piu' che nella penna) di Galileo! Cio' che ci rimane intangibile, intoccabile e' la storia! la storia come oggi la conosciamo, la storia degli eventi, degli uomini e del pensiero ma anche la sua stessa evoluzione e trasformazione (si! la storia si autoevolve e si trasforma!). Quindi il "drop out" non funziona? funziona in parte? Saltiamo avanti... torniamo al punto di partenza.. oggi! Cosa c'e' in comune? lo ho detto, il modo e la sostanza, cioe' la CONDIVISIONE (attenzione! non ho detto il "comunismo" questa e' una altra storia!). Cosa c'e' di diverso? Qui sta un punto fondamentale quando si ragiona di "drop out"! Il diverso c'e' eccome! Un punto fondamentale e' che il mondo di allora e fino a poco tempo fa non era "il mondo" bensi' erano "i mondi". Alessandria aveva la pretesa e l'intuizione della universalita' ma era piccola! era troppo piccola! restavano fuori i Romani i Celti popoli che ancora si dovevano anche solo immaginare.. Ma cio' che piu' conta e' che restavano fuori i Romani! tra "i mondi" in competizione ce ne era uno abbastanza vicino, abbastanza estraneo, abbastanza concorrente e diverso e abbastanza forte da vincere il confronto! Questa storia (quella di Alessandria) si e' ripetuta altre volte fino a oggi, forse in modi meno evidenti e con similitudini meno "facili da intercettare", ma sempre sono state vere le condizioni che portavano alla stessa conclusione ...(piu' mondi.. ecc..). Tutte le volte si "riparte daccapo" (non proprio daccapo abbiamo detto!). Oggi siamo molto molto vicini ad "un mondo" uno solo! Ma sopratutto non si vedono all'orizzonte possibili mondi "competitors" in grado di lanciare la sfida sul piano della imposizione di modelli culturali potenzialmente "appetibili e credibili" come modello vincente rispetto a quello della CONDIVISIONE universalizzata. Mancano di fatto i ROMANI! L'unico avversario vero e' il digital/divide (sarebbe meglio togliere la parola digital da questa espressione!) la divisione tra chi ha e non ha, la divisione tra accesso e non accesso! Ma questo avversario (il divide) non e' un "modello" alternativo con una sua logica o proposta in "positivo", anzi non e' neppure un modello e' semplice costrizione/coercizione. Mancano i presupposti per un successo anche parziale di una operazione di "drop out" manca la possibilita' di uno shock culturale che indichi una strada da cui ripartire e con cui "pagare" in modo credibile le truppe che incendiano la biblioteca! Anche il peggiore dei mercenari non vuole moneta falsa! Anche qui si puo' fare la prova del 9! Tutti sappiamo che Internet e' molto vecchia (come protocolli e struttura base) piu' vecchia (pradossale?) di fenomeni che ne hanno preceduto la diffusione su larga scala (BBS o bullettin boards, Fido Net e community networks.. ce lo ricordiamo "noi vecchi" vero?). Ebbene perche' si e' avuta una diffusione (poi riassorbita in modo "naturale" nella RETE) di questi protocolli quando esistevano gia' nei fatti Internet e il TCP/IP ? La risposta e' semplice! (e qui contesto in parte il ragionamento che dice che Internet nasce in "anticipo"). La risposta e' che Internet e le sue tecnologie (ma piu' che altro il "trasporto") erano a quel tempo "troppo costose" e troppo poco UNIVERSALMENTE "accessibili", quindi il bisogno di Internet (intesa come necessita' di CONDIVISIONE) ha generato la base "in attesa" in forma di BBS, FIDO, Community ecc.. di quella che sarebbe diventata la faccia successiva della rete ma che non era ancora la "faccia corrente" della rete stessa. E inoltre (basta un poco di memoria) non erano estranee a questo periodo anche le iniziative di dipo "economico commerciale" (ricordate Sprint net, e AOL che precedevano Internet e i network di posta elettronica di tipo "Pubblico/ma proprietario o C.U.G."). Poi e' arrivato il trasporto "facile", Le connessioni transatlantiche con un pochino di banda... un pochino per volta, UUNET, I2U, Bologna/Nettuno e la sua "joint venture" via CINECA che passava piu' o meno "di straforo" sul GARR.... i providers... e infine gli ISP e la "botta" Saritel/Telecom... e oggi le "telco" (anche questo ce lo ricordiamo tutti... credo). E' arrivata la diffusione e la disponibilita' e con questa il riassorbimento naturale di questo primo "divide" tra la rete e la necessita' di condivisione. Se questa "prova del 9" e' vera, allora deve essere vero che la necessita' di condivisione (come dimostrano le "antiche" community) sta prima della implementazione delle facilities, prima di ICANN (non contro ICANN) e prima del WSIS e delle pretese dei governi e (forse non prima ma SOPRA) delle multinazionali che usano la rete come "business-network". Quindi la "alternativa" non esiste! e se la alternativa non esiste ... haime! cari governanti, caro WSIS, cari Censori... e' TROPPO TARDI! non si torna piu' indietro! la necessita' di condivisione e' diventata effettivamente UNIVERSALE anche cambiando la struttura di "governo" della condivisione non cambia piu' niente le comunita' sorgono, si spezzano e si ricreano anche sopra il divide (vedi FIDO e prova del 9) il "governo" ridiventa "autogoveno" nelle comunita' stesse per opera delle medesime comunita'. Insomma non basta piu' dare fuoco alla biblioteca e fare fuori un gruppetto di "old boys"... (i quali beninteso preferirebbero sopravvivere all'eventuale olocausto.. a scanso di equivoci)... Saluti a tutti! vecchi e nuovi "boys"... |
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