http://cctld.it :
Ciao Ettore, comunque vada
a finire 'sto pasticcio, dobbiamo essere eternamente grati :-) alla "globalizzazione"
per averci dato una originale categoria di interazione per l' ennesima,
e ovviamente parziale, definizione di Internet. Qui riporto la mia allusione
essenziale (soggetto => predicato) al passaggio corrente... "...la
infrastruttura della globalizzazione...". Vai Ettore.
Ettore Panella :
- E' sempre stata la mia opinione,
la telematica non è il pilastro della globalizzazione. INTERNET
È IL PILASTRO DELLA GLOBALIZZAZIONE DEMOCRATICA.
- In realtà dall'inizio
dei tempi la comunicazione è sempre stata fondamentale per garantire
il progresso ed infatti l'Italia ha avuto un ruolo importantissimo ed ha
generato grandissime civiltà e culture finché il Mediterraneo
è stato il centro del Mondo. Le strade hanno reso grande l'impero
romano e si potrebbero fare tanti altri esempi, ma su una cosa possiamo
essere concordi, la democrazia o le forme democratiche di governo o comunque
forme di governo diverse dalla monarchia nelle sue varie forme si sono
potute sviluppare solo in piccole comunità umane, ad esempio la
repubblica romana visse periodi di grandi problemi fino a trasformarsi
nell'impero proprio perché la democrazia richiede come condizione
essenziale un costante e libero flusso di informazioni in tempi brevi.
Poter fornire queste informazioni nei tempi antichi era praticamente impossibile
e per questo al crescere dello Stato (e quindi nel momento in cui si superava
la dimensione della polis) si finiva per aver bisogno di una persona che
diventava punto apicale del flusso informativo a cui delegare tutto.
- Con il miglioramento delle
comunicazioni si è potuto sperimentare le forme di democrazia anche
su comunità sempre più ampie, ed oggi che tutti noi siamo
ad una distanza comunicativa misurabile in click ed in cui veniamo a conoscenza
prima dei fatti avvenuti nel mondo che delle cose relative al nostro condominio
è possibile pensare ad una vera globalizzazione democratica, a patto
di avere vie di comunicazione veramente libere e non manipolabili, Internet
è il solo strumento che può garantirci questo risultato.
http://cctld.it :
Ti chiedo uno sforzo, proprio
a livello di memoria personale: il primo evento, il primo grumo di eventi,
che ti hanno "fatto scattare la molla" di un "progetto newglobal"
e di una "associazione newglobal"
Ettore Panella :
- La globalizzazione è
un fenomeno che coinvolge tutti e chiaramente tutti sono costretti a farci
i conti. Anche io mi sono posto il problema costituito dal fatto che il
superamento dei limiti fisici e geografici dovuti alla tecnologia avesse
eliminato un limite operativo delle grandi aziende rendendole sempre più
ipertrofiche mentre d'altro lato le istituzioni non sono ancora riuscite
a riconfigurarsi alla luce della nuova realtà. Il rischio di questa
asimmetria è il veder governare i destini dell'umanità dai
consigli di amministrazione di grandi multinazionali. Insomma il legittimo
interesse delle aziende finisce per non essere guidato e limitato dalle
istituzioni. Per fare una metafora calcistica, i giocatori giocano senza
arbitro e purtroppo l'arbitro serve proprio a garantire la correttezza
del gioco e quindi gli spettatori.
- Onestamente, nella galassia
no-global non mi sentivo a mio agio in quanto come ben sai sono stato un
globalizzatore visto che ho portato Internet nella mia città e sono
felice di essere globalizzato anche se sono fermamente convinto che bisogna
rivedere l'intera organizzazione sociale in funzione delle nuove opportunità
tecniche che pongono gli esseri umani alla distanza di pochi click.
- Per chi si occupa di internet
newglobal ricorda evidentemente neweconomy ed in fatti quella terminologia
familiare mi ha permesso di immaginare qualcosa di diverso sia dall'idea
no-global sia da quella global, anche se la scissione definitiva dal movimento
no-global è avvenuta con i fatti di Genova che come per molti hanno
rappresentato un momento di ripensamento importante.
- NewGlobal.it nelle mie intenzioni
doveva essere semplicemente un portale che portasse avanti idee ed opinioni
o proposte di chi ritenesse la globalizzazione una grandissima opportunità
da guidare bene senza massimalismo, cioè con il necessario periodo
di transizione tra un'era e l'altra.
- In seguito a causa delle continue
aggressione ad Internet, ovvero alla colonna portante capace di permettere
una vera globalizzazione democratica e non oligarchica, mi sono reso conto
della necessità di una associazione nuova e per questo io, Manuel
Buccarella e Giorgio Lacourt fondammo NewGlobal.it.
http://cctld.it :
Ettore, voglio scavarlo, eccome,
questo punto: perche' newglobal.it e' emersa non dai centri sociali delle
metropoli nordiche hi-tech, ma a Salerno, nella "Magna Grecia"
su cui anni or sono Gianni Agnelli ironizzava - da un "intellettuale
prestato alla tecnologia" che_non_e'_emigrato ?
Ettore Panella :
- Un caso, credo che sia stato
un semplice caso.
- Forse ha anche influito il
fatto che appunto nella "Magna Graecia" il mito della tecnologia
e della pratica non prende il sopravvento sulle discipline umanistiche
ma tende più verso una sintesi che verso un superamento ma non so
quanto possa realmente aver influito.
http://cctld.it :
Remo Tabanelli ama la metafora
della Rete come "Biblioteca d' Alessandria" - Eusebio Giandomenico
parla delle tensostrutture fra poteri e tecniche - in somma secondo me
si intende che le rete svela limpidamente e drammaticamente quello che
c'e' da sempre: prima agora', protesi tecnologica di nodi di persone. Ma
non c'e', ancora una volta, come DENTRO ai mainframe degli anni '50, troppa
"tecnica in camice bianco" DENTRO la rete ? Non sta' qui un primo
rasente digital divide ? Una primo rischio di "distorsioni da globalizzazione"
? Quale e' in fine la "responsabilita'" del tecnico - e voglio
dirlo, pure dell' imprenditore- qui e ora ?
Ettore Panella :
- Non sono daccordo con Tabanelli,
le biblioteche erano punti di accumulazione necessari in un mondo in cui
il prodotto culturale doveva necessariamente essere fissato su un supporto
fisico e dove il costo dei volumi era enorme.
- Oggi noi viviamo in un'epoca
dove il supporto fisico non è più necessario per permettere
al prodotto culturale di propagarsi nel tempo e nello spazio.
- Oggi il p2p ha dimostrato
che non occorrono più punti di accumulazione e le biblioteche di
fatto non sono più necessarie se non come luoghi di conservazione
dei tomi originali ma sicuramente non più punti di fruizione dei
libri.
- Comunque per tornare alla
tua domanda, la mia risposta è no, la tecnica è riservata
a chi si occupa del funzionamento di Internet ed è giusto che sia
così mentre per poter fruire di Internet occorrono veramente poche
nozioni e molta voglia di usarla. Solo per farti un esempio mio figlio
che non sapeva ancora leggere riusciva ad usare il suo sito di cartoni
animati con tanti videogiochi, e non sono certo stato io ad insegnargli
come fare.
http://cctld.it :
Quali sono secondo te le fondamentali
ricadute delle contraddizioni:
- globalizzazione <->
digital divide
- pubblico dominio della rete
<->dominii politico-economici della globalizzazione
?
Ettore Panella :
1) globalizzazione <->
digital divide
- La relazione secondo me è
indiretta, nel senso che la globalizzazione utilizza nuovi strumenti di
comunicazione e quindi chi non sa usarli si trova indietro. Come un tempo
chi non sapeva leggere era tagliato fuori dai processi decisionali, oggi
chi non ha dimestichezza con gli strumenti tecnici ha meno possibilità
di altri.
- Ovviamente la globalizzazione
aggrava soltanto la situazione di chi è già in difficoltà
ma non ne è causa, perché è l'estrema povertà
che favorisce l'analfabetismo e sia l'analfabetismo che la povertà
favoriscono la scarsità di mezzi tecnici o canali di comunicazione
che poi non permettono un pieno godimento dei vantaggi della globalizzazione.
2) pubblico dominio della rete
<->dominii politico-economici della globalizzazione
- Purtroppo è un rapporto
conflittuale, finora il potere politico ed economico attuale nel suo tentativo
di salvarsi dai cambiamenti ed in alcuni casi dall'estinzione (come le
case discografiche) ha cercato di comprimere e discreditare questo mezzo.
- Utilizzando le fobie collettive
della pirateria, della pedopornografia ed ora del terrorismo ha cercato
di piegarlo alla logica del grande fratello che tutto controlla e tutto
conosce come un tempo sapientemente sapevano fare le SS tedesche, il cui
livello di pervasività ed efficienza pur essendo fenomenale per
quei tempi è praticamente da considerarsi primitivo ed amatoriale
nell'era dell'informatica e della telematica.
- Il conflitto è enorme
e purtroppo i frutti si cominciano a veder molto chiaramente.
http://cctld.it :
Sfacciatamente Off Topic. Difficile
parlare di globalizzazione senza parlare di "America". Provoco
intenzionalmente te, l' autore del saggio su Geronimo.
L' America e' la nazione piu'
vecchia del mondo, perche' e' stata la prima ad entrare nel XX secolo ...
Le basi strutturali dell' imperialismo
americano si stanno esaurendo con l' inversione della ragione di scambio
fra esportazioni e importazioni, e rimane in campo una nuova contraddizione
fra i "neocons", che ci sono, e i "neo progr", che
non sembra si vedano molto ...
Ettore, vai e uccidi, se puoi
con massimo di spregiudicatezza e il minimo di cautela dovuta alle leggi
sulla stampa :-)
Ettore Panella :
- L'articolo su Geronimo era
in realtà una comparazione tra l' invasione brutale dei coloni contro
i pellerossa con l'invasione dei poteri forti del mezzo Internet, quindi
non relativo alle attuali discussioni sugli Stati Uniti.
- Per quanto riguarda i neocons
devo confessare che anche io gufo contro Bush e credo che siano un fenomeno
destinato ad esaurirsi spero in breve tempo. Vorrei però allargare
il discorso e non affrontarlo in termini semplicistici per quanto sia possibile
farlo in poche righe e non in un trattato.
- Innanzitutto ritengo che immaginare
di fare a meno degli USA per quanto riguarda la formazione di un mondo
migliore è non solo velleitario ma addirittura fuori dalla realtà.
- Fortunatamente il mondo americano
non è monolitico ma premette comunque un dialogo ed ha una permeabilità
a quanto il mondo circostante produce molto elevata. Per questo motivo
io ritengo sbagliato lasciarsi andare ad isterie o atti stupidamente ostili
tipo bruciare le bandiere perché portano di fatto ad allontanare
proprio quegli americani che bisogna invece assolutamente avvicinare. Non
dobbiamo dimenticare che gli USA sono sì la patria di Microsoft
ma anche di Stallman e quindi di due mondi in antitesi, e devo dire che
noi guardiamo a Stallman (grande sostenitore dell'open source) con estremo
interesse e poco ci importa che sia americano.
- Il discorso sull'imperialismo
è molto più complesso, io ho sempre paragonato gli Usa all'impero
romano, (ovviamente tenendo conto delle differenze dovute a 2000 anni di
storia). L'impero romano basava la sua forza aggregativa su una cultura
ed una civiltà che veniva condivisa da quasi tutti i popoli assogettati.
L'impero romano aveva un esercito formidabile ma al contrario di altri
grandi imperi basati sulla forza tipo quello di Gengis Khan, di Attila
o di Hitler che non durarono molto il mondo romano era permeabile alle
sollecitazioni esterne che inglobava nella propria cultura e offriva un
modello ritenuto comunque valido.
- Come non pensare ai giorni
nostri che gran parte del prodotto culturale, sia esso cinema o musica
proviene dagli Usa? Oppure come non pensare alla penetrazione di prodotti
come la coca-cola o il modus vivendi sotteso dal fast food? Insomma io
penso che dobbiamo prima di tutto domandarci se siamo in grado di avere
un modello alternativo da non scegliere per forza o per convinzione politica
o per ostilità agli Usa, un modello culturale deve nascere dall'anima.
- Partendo dal fatto che ogni
Nazione o gruppo di nazioni che ha una certa massa critica finisce di fatto
per esercitare delle influenze sul mondo circostante io vedo attualmente
diverse forme di "imperialismo"
- a) quello classico, attualmente
è la Russia a praticarlo nel Caucaso ed in Cecenia, basato sul controllo
totale di un territorio.
- b) quello americano che tuttosommato
è una evoluzione di quello classico ed è basato su un controllo
limitato generalmente solo alle questioni economiche e non è uguale
dappertutto a cui si abbina anche un modello culturale affascinante che
viene spesso apprezzato dai controllati.
- c) quello terrorista che è
in realtà il più moderno tra gli imperialismi perché
non si basa più sul territorio o la nazione che in tempi di globalizzazione
vede il suo ruolo molto ridotto ma si basa su un singolo o su un gruppo
ristretto di soggetti in grado di sfruttare delle idee forti e dei capitali
importanti per condurre una propria campagna di affermazione personale
su scala planetaria.
- d) infine c'è una forma
di attrazione che può essere definita imperialista solo con tantissime
virgolette, ovvero l'esperimento di grandissima importanza e grandissimo
respiro che l'Europa ha compiuto. L'Unione Europea ha creato un miracolo
di cui ci rendiamo poco conto, degli Stati hanno rinunciato volontariamente
a parte delle proprie prerogative per unirsi e addirittura creare una propria
moneta. Questa aggregazione basata sui diritti e sulla democrazia ha raggiunto
una tale massa critica da esercitare una forza attrattiva notevole verso
i paesi confinanti che volontariamente aspirano ad essere inglobati. Certo
è un esperimento ancora acerbo e che dimostrerà tutta la
sua validità sul banco di prova della Turchia. Prova che io credo
sarà brillantemente superata. Io credo che il futuro del pianeta
sarà condizionato da questo innovativo modello che personalmente
non scelgo perché "qualsiasi cosa è meglio degli Usa"
ma perché lo ritengo un modello valido.
- Io credo che in futuro vi
saranno poche grandi aggregazioni di popoli non più monolitiche
e ostili come ai tempi dei due blocchi e della guerra fredda ma fortemente
interconnesse ed interdipendenti, cosa che impedirà le future guerre
come noi le conosciamo con le bandiere, tamburi e le divise anche se purtroppo
dovrà combattere ed affermarsi contro la nuova forma di imperialismo
moderno, ovvero i gruppi slegati dal territorio ma con una idea forte ed
una certa potenza economica.
- L'esempio europeo magari con
il nostro aiuto potrebbe essere ripreso in altre parti del pianeta e creare
sia pur con i tempi tecnici che questo richiede quelle aggregazioni basate
sui diritti e sulla democrazia oltre che sulla convenienza e la necessaria
interconnessione tra aggregazioni che la globalizzazione impone serviranno
anche a superare l'attuale ONU con un Ente più snello, condiviso
e democratico.
- Certo non è una idea
massimalista ma come dicevano i latini Roma non è stata fatta in
un solo giorno.
http://cctld.it :
Secondo e ultimo Off Topic.
Cosa si puo' fare perche' prendano
meno bastonate possibili i ragazzi no-global di vent' anni (quando "chi
non ha cuore e' uno stronzo") ... che poi spesso diventano "funzionari
della globalizzazione" a trenta (quando "chi non ha cervello
e' un pirla") ... ?
Ettore Panella :
- Bisogna avere anche un po'
di cervello a venti anni e un po' di cuore a trenta, una risposta banale
ma non ne so dare altre, ovviamente l'esperienza gioca un ruolo importantissimo
e guai se così non fosse, personalmente oggi a 40 anni appena compiuti
sono sicuramente diverso da quando avevo 20 anni, e credo che questo capiti
a tutti.
- Il guaio è quando a
non avere cervello sono i non più ventenni che guidano ed indirizzano
i più giovani e purtroppo i danni si vedono eccome.
http://cctld.it :
E qui veniamo al topic, o come
si suol dire , proprio ai cazzi nostri. Che contributo intende dare NEWGLOBAL
IT alla costruzione di un nodo nazionale di nodi di rete, e ad un condiviso
gateway (porta e filtro di sicurezza:-) della comunita' Internet nazionale
nei confronti della POLITICA ?
Ettore Panella :
ti posso solo rispondere con
la mozione approvata dalla nostra assemblea virtuale che racchiude un po'
il tentativo di dare una reale rappresentanza agli invisibili della rete.
L'assemblea dell'associazione
NewGlobal.it, riunitasi in forma telematica, tra il 6 ed il 28 ottobre
2004,
PREMESSO
- 1. che la Local Internet Community
(LIC) italiana è caratterizzata da un'estrema varietà di
soggetti, enti, associazioni ed organizzazioni eterogenee, di orientamento
politico e con finalità di azione anche molto diverse tra loro,
ma tutti impegnati nella difesa e nella promozione delle cosiddette libertà
digitali;
- 2. che le attuali istituzioni
della politica e della pubblica amministrazione italiane ed europee si
sono dimostrate, fino ad ora, sorde alle istanze ed agli argomenti avanzati
dalla LIC italiana, apparendo l'azione politica maggiormente mirata a trascurare
tale comunità, piuttsto che a dialogare con essa;
- 3. che la frammentazione estrema
delle varie componenti della LIC italiana, la mancanza di un qualsiasi,
seppur minimo, coordinamento tra queste componenti, l'emersione di un rilevante
atteggiamento individualistico negli utenti della rete, sono gli elemnti
che maggiormente hanno occasionato e favorito l'endemica ed apparentemente
incurabile debolezza politica della stessa comunità;
- 4. che tale debolezza rischia
di determinare l'impossibilità di partecipare al processo democratico
di formazione delle norme finalizzate alla disciplina della rete, con possibili
gravi perdite in termini di libertà, sacrificate sull'altare degli
idoli della "sicurezza" e della prevenzione delle "piraterie";
- 5. che l'incapacità
di disinnescare un simile ordigno determinerebbe un aumento del potere
censorio dello Stato e, quel che è peggio, delle autorità
di polizia internazionale e dei servizi di intelligence, il cui controllo
- nell'avanzato processo di erosione della Sovranità degli stati
nazionali - rischia di sfuggire ad ogni controllo democratico, con possibile
derive di carattere censorio e liberticida;
CONSIDERATO
- - che, onde scongiurare una
indebita compressione delle libertà dei cittadini, appare giunto
il momento di creare una sinergia tra i soggetti che operano per la promozione,
il rafforzamento e la tutela di tali libertà e che, al contempo,
si muovono nella cornice della rete;
- - che, perciò, l'associazione
NewGlobal.it decide di delegare al consiglio direttivo il compito di promuovere
l'organizzazione di un coordinamento tra gli enti e le istituzioni della
società civile sostenitori della "rivoluzione digitale"
e delle sue libertà, al fine di far crescere il peso della LIC italiana
nel dibattito politico nelle dinamiche istituzionali;
- - che l'associazione NewGlobal.it
intende fermamente perseguire tali obiettivi con metodi democratici e non
violenti, nell'ossequio dei principi ispiratori declinati nel proprio statuto,
subordinando la propria adesione alle azioni di coordinamento e di alleanza
alla comune ed incondizionata accettazione di questi valori.
Tutto ciò premesso e
considerato, l'assemblea delibera ed approva quanto segue.
- 1. E' costituito il Gruppo
di Coordinamento della LIC Italiana.
La funzione del coordinamento
è volta esclusivamente a promuovere verso l'esterno la rivoluzione
digitale ed a contrastrare ogni eventuale pericolo per le libertà
degli individui, mantenendo ogni ente, al proprio interno, piena autonomia
organizzativa e decisionale.
Gli enti aderenti al coordinamento
saranno chiamati a condividere programmi limitati, da loro stessi proposti
o approvati, pur senza dover necessariamente condividere gli stessi scopi
ed abbracciare la stessa filosofia.
- Il Gruppo di Coordinamento,
per consentire il più sollecito e trasparente svolgimento dei propri
lavori, può provvedere alla gestione di un sito internet e dotarsi
di un proprio regolamento interno. Il regolamento dovrà essere approvato
all'unanimità dagli enti aderenti al Gruppo di Coordinamento. Gli
enti che aderiranno successivamente dovranno preventivamente accettare
il regolamento e potranno formulare proposte di modifica ed integrazione
dello stesso. Tali proposte dovranno essere vagliate dal Gruppo e si riterranno
approvate solo se incontreranno il consenso unanime di tutti i membri.
- 2. Possono aderire liberamente
al Gruppo di Coordinamento, attraverso un loro rappresentante, tutte le
associazioni, le istituzioni, gli enti, i forum e le comunità virtuali
che operano per la promozione e la difesa delle libertà digitali.
Tutte le associazioni, istituzioni,
enti , forum e comunità virtuali che aderiranno al coordinamento
manterranno rapporti pienamente paritari tra loro ed avranno eguale peso
nei procedimenti di formazione del consenso all'interno di Gruppo.
- 3. I soggetti aderenti al
cordinamento operano tramite loro rappresentanti, la cui comunicazione
avverrà principalmente attraverso una lista di distribuzione (mailing
list) privata, pur senza escludere ogni altra forma di comunicazione o
di incontro, anche fisico, che dovesse ritenersi utile o necessaria.
Il gruppo di coordinamento
così costituito sceglierà al suo interno un moderatore e
svolgerà ogni attività ritenuta utile od opportuna ai fini
della promozione o della difesa della libertà digitali, ovvero ai
fini di una costruttiva interlocuzione con le istituzioni nazionali o internazionali
competenti.
- 4. Il gruppo di coordinamento
dovrà operare ricorrendo al principio maggioritario solo laddove
si riveli impossibile la formazione del pieno ed unanime consenso sull'organizzazione
o sulle modalità di svolgimento delle attività comuni.
In ogni caso, non potranno
considerarsi approvate tutte quelle iniziative su cui non si sia formato
il più ampio consenso all'interno del gruppo di coordinamento e
su cui, comunque, non abbiano espresso opinione favorevole almeno i due
terzi dei partecipanti al gruppo medesimo.
Non sono ammesse in alcun caso
azioni violente o anonime.
- 5. Ciascun ente aderente al
coordinamento, ricorrendo adeguate motivazioni, potrà liberamente
astenersi dall'aderire ad una specifica iniziativa.
In tal caso il rappresentante
dell'ente dovrà comunicare al Gruppo di Coordinamento la propria
astensione, debitamente motivata, con almeno quarantotto ore di anticipo
sull'inizio dell'azione concordata.
- 6. Ciascun ente aderente al
coordinamento potrà in ogni momento recedere, mediante comunicazione
indirizzata al gruppo di coordinamento.
In tal caso il moderatore del
gruppo procederà senza indugio alla cancellazione dalla lista di
distribuzione del nominativo del rappresentante dell'ente che ha dichiarato
di voler recedere.
La mancata adesione a tre iniziative
consecutive da parte di un ente, senza comunicazione preventiva delle emotivazioni,
comporta la sua decadenza automatica dal gruppo di coordinamento.
Il recesso o la decadenza non
impediscono ad un ente di aderire nuovamente al Gruppo di Coordinamento.
|
http://cctld.it :
Tutto gira intorno alla nostra
capacita' di "tener su la rete", come sai Trumpy ed io eravamo
un filino stufi di sentir dire in giro ;-) che "c' erano dei problemi"
- e abbiamo corrisposto "Siamo i primi a saperlo, e con cognizione
di causa": Fisiologia
e Patologie della Rete. Quali rischi, ed eventualmente quali opportunita',
vedi in questo alert?
Ettore Panella :
- A parte il fatto che da quando
lavoro esclusivamente per Internet come minuscolo provider locale sento
dire che la rete collasserà a brevissimo a causa del problema di
turno e a distanza di 10 anni la rete sta ancora lì bella prospera,
io credo che i necessari miglioramenti e le necessarie manutenzioni siano
importanti da programmare a patto che non siano cavalli di troia attraverso
cui far passare orrende modifiche volte al controllo totale e al "grande
fratello".
- Ogni cosa va fatta solo nello
spirito di quella che era la filosofia della rete a cui si sono ispirati
i fondatori.
- Ti cito un passo del mio intervento
introduttivo all'assemblea di NewGlobal.it che chi è interessato
potrà leggere per intero all'indirizzo: http://www.newglobal.it/xoops2/html/modules/news/article.php?storyid=69
- Permettetemi di ricordare
quando da semplice studente di informatica io credevo che il mondo sarebbe
inevitabilmente sprofondato nella dittatura digitale del grande fratello,
visti gli strumenti di controllo che l'informatica può offrire e
visto lo sviluppo delle reti di computer, all'epoca orientate verso strutture
gerarchiche. La sola speranza che onestamente avevo era quella di assistere
a questa iattura in tarda età, quando completamente rimbambito non
avrei capito cosa stesse accadendo.
- Questo fino a quando non ho
incontrato sulla mia strada Internet che per me è stata una grande
speranza oltre che una grande passione. Internet è l'antitesi del
grande fratello, Internet è la democrazia, Internet è il
solo e unico mezzo capace di donarci una vera globalizzazione democratica.
- Purtroppo però, come
sempre accade quando qualcosa di nuovo irrompe nella vita di tutti, cambiandone
radicalmente l'esistenza, si crea un raggruppamento disomogeneo composto
da chi ha paura per principio del nuovo o semplicemente non sa o non vuole
cambiare il proprio modo di lavorare o operare o semplicemente da chi difende
strenuamente interessi limitati.
- Oggi più che mai noi
dobbiamo difendere questo strumento da chi cerca in ogni modo di sabotarlo
con leggi idiote e provvedimenti cretini. Oggi più che mai noi dobbiamo
difendere lo strumento della democrazia dagli integralismi e dalle isterie
collettive. Oggi più che mai dobbiamo contrastare l'innata voglia
di censurare, di controllare, di occultare, insita purtroppo non solo nei
regimi dittatoriali o parareligiosi, ma anche nelle democrazie occidentali.
- Non si tratta purtroppo di
un partito o di uno schieramento. Magari fosse così! Basterebbe
osteggiarlo. Il gruppo dei conservatori è trasversale rispetto agli
attuali partiti. E' vero, il Ministro Urbani con le sue due leggi oscene
è stato al centro delle nostre contestazioni, ma nella scorsa legislatura
personalmente io protestavo sia contro la presa di posizione dell'On.Panattoni
rispetto al provvedimento salvaprovider sia contro il provvedimento che
l'on. Passigli voleva far passare e che fortunatamente si estinse per fine
legislatura. Entrambi esponenti della sinistra.
- Gli avversari sono tanti e
non voglio addolcirvi la pillola con il detto famoso "molti nemici
molto onore" anche perché io non ci ho mai creduto, ma ho sempre
pensato più correttamente "molti nemici tante mazzate"
e non voglio nascondervi le difficoltà che dovremo affrontare e
di cui avete già avuto un saggio con la terribile vicenda Urbani.
- Voglio dirvi, però,
che siamo nel giusto e che se anche perderemo delle battaglie non potremo
perdere la guerra. Voglio dirvi che la storia saprà far giustizia
e ricordare il nostro lavoro per contrastare chi oggi tenta in ogni modo
di sostenere tesi oscurantiste.
- Oggi noi siamo di fronte ad
un bivio: o il rinascimento digitale o il medioevo digitale, e di fronte
a questo bivio non ci è concesso tergiversare. Noi abbiamo già
scelto e sicuramente NON abbiamo scelto il medioevo digitale!
|
http://cctld.it :
Qual'e' il saldo di NEWGLOBAL
IT dalla fondazione alla prima Assemblea, ora conclusa?
Ettore Panella :
http://cctld.it :
Qual'e' il business plan di
NEWGLOBAL IT da qui alla prossima Assemblea?
Ettore Panella :
- Creare una forte lobby del
mondo internet capace di dialogare da pari a pari con le altre lobby tipo
quella delle Major
http://cctld.it :
Penultima. Fatti una domanda
e da'i una risposta
Ettore Panella :
- Perchè 100 allevatori
padani sono più ascoltati ed importanti di tutta la comunità
internet messa insieme?
- Perchè siamo troppo
divisi e frammentati e ci muoviamo e comportiamo come una armata brancaleone.
http://cctld.it :
Ultima. Fammi una domanda e
do' una risposta.
Ettore Panella :
- Dai un giudizio sincero da
osservatore sul ruolo e sul lavoro svolto da NewGlobal.it
http://cctld.it :
Anzi tutto ti ringrazio per la
franchezza, e per lo sforzo di approfondimento. L' associazionismo in Internet
e' una bestia strana, un complesso di tensioni dove e' difficile mantenere
in equilibrio le ragioni dei singoli nodi e la dinamica complessiva della
rete ...
Piu' che un giudizio sui singoli
atti della associazione mi interessa qui fare una considerazione sulla
sua identita' : NEWGLOBAL IT non e' un bluff, la sua costituzione non e'
stata una forzatura, un nodo di rete centrato sulle interazioni delle globalizzazione
ci voleva - bel colpo Ettore.
Cerchero' ora di seguire il
filo logico e i passaggi della vostra proposta di un Gruppo di Coordinamento
della Local Internet Community Italiana, con attenzione critica
- sui meccanismi di costituzione
e delegazione del gruppo operativamente deliberante,
- sul grado di consenso,
- sulle tecniche di formazione
delle decisioni (maggioranza dei due terzi e tutte quelle cose li').
I tre aspetti che generalmente
costituiscono il nodo di maggior fragilita' nelle rappresentazioni di rete.
[Giorgio
Giunchi <-> Ettore Panella <-> via mail <-> 17...
31 Oct 2004]
|