Globalizzazione e dintorni

[Riflessioni sulla prima Assemblea di NEWGLOBAL.IT]

Intervista a Ettore Panella

[Ottobre 2004]

http://cctld.it :

Ciao Ettore, comunque vada a finire 'sto pasticcio, dobbiamo essere eternamente grati :-) alla "globalizzazione" per averci dato una originale categoria di interazione per l' ennesima, e ovviamente parziale, definizione di Internet. Qui riporto la mia allusione essenziale (soggetto => predicato) al passaggio corrente... "...la infrastruttura della globalizzazione...". Vai Ettore.

Ettore Panella :

  • E' sempre stata la mia opinione, la telematica non è il pilastro della globalizzazione. INTERNET È IL PILASTRO DELLA GLOBALIZZAZIONE DEMOCRATICA.
  • In realtà dall'inizio dei tempi la comunicazione è sempre stata fondamentale per garantire il progresso ed infatti l'Italia ha avuto un ruolo importantissimo ed ha generato grandissime civiltà e culture finché il Mediterraneo è stato il centro del Mondo. Le strade hanno reso grande l'impero romano e si potrebbero fare tanti altri esempi, ma su una cosa possiamo essere concordi, la democrazia o le forme democratiche di governo o comunque forme di governo diverse dalla monarchia nelle sue varie forme si sono potute sviluppare solo in piccole comunità umane, ad esempio la repubblica romana visse periodi di grandi problemi fino a trasformarsi nell'impero proprio perché la democrazia richiede come condizione essenziale un costante e libero flusso di informazioni in tempi brevi. Poter fornire queste informazioni nei tempi antichi era praticamente impossibile e per questo al crescere dello Stato (e quindi nel momento in cui si superava la dimensione della polis) si finiva per aver bisogno di una persona che diventava punto apicale del flusso informativo a cui delegare tutto.
  • Con il miglioramento delle comunicazioni si è potuto sperimentare le forme di democrazia anche su comunità sempre più ampie, ed oggi che tutti noi siamo ad una distanza comunicativa misurabile in click ed in cui veniamo a conoscenza prima dei fatti avvenuti nel mondo che delle cose relative al nostro condominio è possibile pensare ad una vera globalizzazione democratica, a patto di avere vie di comunicazione veramente libere e non manipolabili, Internet è il solo strumento che può garantirci questo risultato.

http://cctld.it :

Ti chiedo uno sforzo, proprio a livello di memoria personale: il primo evento, il primo grumo di eventi, che ti hanno "fatto scattare la molla" di un "progetto newglobal" e di una "associazione newglobal"

Ettore Panella :

  • La globalizzazione è un fenomeno che coinvolge tutti e chiaramente tutti sono costretti a farci i conti. Anche io mi sono posto il problema costituito dal fatto che il superamento dei limiti fisici e geografici dovuti alla tecnologia avesse eliminato un limite operativo delle grandi aziende rendendole sempre più ipertrofiche mentre d'altro lato le istituzioni non sono ancora riuscite a riconfigurarsi alla luce della nuova realtà. Il rischio di questa asimmetria è il veder governare i destini dell'umanità dai consigli di amministrazione di grandi multinazionali. Insomma il legittimo interesse delle aziende finisce per non essere guidato e limitato dalle istituzioni. Per fare una metafora calcistica, i giocatori giocano senza arbitro e purtroppo l'arbitro serve proprio a garantire la correttezza del gioco e quindi gli spettatori.
  • Onestamente, nella galassia no-global non mi sentivo a mio agio in quanto come ben sai sono stato un globalizzatore visto che ho portato Internet nella mia città e sono felice di essere globalizzato anche se sono fermamente convinto che bisogna rivedere l'intera organizzazione sociale in funzione delle nuove opportunità tecniche che pongono gli esseri umani alla distanza di pochi click.
  • Per chi si occupa di internet newglobal ricorda evidentemente neweconomy ed in fatti quella terminologia familiare mi ha permesso di immaginare qualcosa di diverso sia dall'idea no-global sia da quella global, anche se la scissione definitiva dal movimento no-global è avvenuta con i fatti di Genova che come per molti hanno rappresentato un momento di ripensamento importante.
  • NewGlobal.it nelle mie intenzioni doveva essere semplicemente un portale che portasse avanti idee ed opinioni o proposte di chi ritenesse la globalizzazione una grandissima opportunità da guidare bene senza massimalismo, cioè con il necessario periodo di transizione tra un'era e l'altra.
  • In seguito a causa delle continue aggressione ad Internet, ovvero alla colonna portante capace di permettere una vera globalizzazione democratica e non oligarchica, mi sono reso conto della necessità di una associazione nuova e per questo io, Manuel Buccarella e Giorgio Lacourt fondammo NewGlobal.it.

http://cctld.it :

Ettore, voglio scavarlo, eccome, questo punto: perche' newglobal.it e' emersa non dai centri sociali delle metropoli nordiche hi-tech, ma a Salerno, nella "Magna Grecia" su cui anni or sono Gianni Agnelli ironizzava - da un "intellettuale prestato alla tecnologia" che_non_e'_emigrato ?

Ettore Panella :

  • Un caso, credo che sia stato un semplice caso.
  • Forse ha anche influito il fatto che appunto nella "Magna Graecia" il mito della tecnologia e della pratica non prende il sopravvento sulle discipline umanistiche ma tende più verso una sintesi che verso un superamento ma non so quanto possa realmente aver influito.

http://cctld.it :

Remo Tabanelli ama la metafora della Rete come "Biblioteca d' Alessandria" - Eusebio Giandomenico parla delle tensostrutture fra poteri e tecniche - in somma secondo me si intende che le rete svela limpidamente e drammaticamente quello che c'e' da sempre: prima agora', protesi tecnologica di nodi di persone. Ma non c'e', ancora una volta, come DENTRO ai mainframe degli anni '50, troppa "tecnica in camice bianco" DENTRO la rete ? Non sta' qui un primo rasente digital divide ? Una primo rischio di "distorsioni da globalizzazione" ? Quale e' in fine la "responsabilita'" del tecnico - e voglio dirlo, pure dell' imprenditore- qui e ora ?

Ettore Panella :

  • Non sono daccordo con Tabanelli, le biblioteche erano punti di accumulazione necessari in un mondo in cui il prodotto culturale doveva necessariamente essere fissato su un supporto fisico e dove il costo dei volumi era enorme.
  • Oggi noi viviamo in un'epoca dove il supporto fisico non è più necessario per permettere al prodotto culturale di propagarsi nel tempo e nello spazio.
  • Oggi il p2p ha dimostrato che non occorrono più punti di accumulazione e le biblioteche di fatto non sono più necessarie se non come luoghi di conservazione dei tomi originali ma sicuramente non più punti di fruizione dei libri.
  • Comunque per tornare alla tua domanda, la mia risposta è no, la tecnica è riservata a chi si occupa del funzionamento di Internet ed è giusto che sia così mentre per poter fruire di Internet occorrono veramente poche nozioni e molta voglia di usarla. Solo per farti un esempio mio figlio che non sapeva ancora leggere riusciva ad usare il suo sito di cartoni animati con tanti videogiochi, e non sono certo stato io ad insegnargli come fare.

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Quali sono secondo te le fondamentali ricadute delle contraddizioni:

  • globalizzazione <-> digital divide
  • pubblico dominio della rete <->dominii politico-economici della globalizzazione

?

Ettore Panella :

1) globalizzazione <-> digital divide

  • La relazione secondo me è indiretta, nel senso che la globalizzazione utilizza nuovi strumenti di comunicazione e quindi chi non sa usarli si trova indietro. Come un tempo chi non sapeva leggere era tagliato fuori dai processi decisionali, oggi chi non ha dimestichezza con gli strumenti tecnici ha meno possibilità di altri.
  • Ovviamente la globalizzazione aggrava soltanto la situazione di chi è già in difficoltà ma non ne è causa, perché è l'estrema povertà che favorisce l'analfabetismo e sia l'analfabetismo che la povertà favoriscono la scarsità di mezzi tecnici o canali di comunicazione che poi non permettono un pieno godimento dei vantaggi della globalizzazione.

2) pubblico dominio della rete <->dominii politico-economici della globalizzazione

  • Purtroppo è un rapporto conflittuale, finora il potere politico ed economico attuale nel suo tentativo di salvarsi dai cambiamenti ed in alcuni casi dall'estinzione (come le case discografiche) ha cercato di comprimere e discreditare questo mezzo.
  • Utilizzando le fobie collettive della pirateria, della pedopornografia ed ora del terrorismo ha cercato di piegarlo alla logica del grande fratello che tutto controlla e tutto conosce come un tempo sapientemente sapevano fare le SS tedesche, il cui livello di pervasività ed efficienza pur essendo fenomenale per quei tempi è praticamente da considerarsi primitivo ed amatoriale nell'era dell'informatica e della telematica.
  • Il conflitto è enorme e purtroppo i frutti si cominciano a veder molto chiaramente.

http://cctld.it :

Sfacciatamente Off Topic. Difficile parlare di globalizzazione senza parlare di "America". Provoco intenzionalmente te, l' autore del saggio su Geronimo.

L' America e' la nazione piu' vecchia del mondo, perche' e' stata la prima ad entrare nel XX secolo ...

Le basi strutturali dell' imperialismo americano si stanno esaurendo con l' inversione della ragione di scambio fra esportazioni e importazioni, e rimane in campo una nuova contraddizione fra i "neocons", che ci sono, e i "neo progr", che non sembra si vedano molto ...

Ettore, vai e uccidi, se puoi con massimo di spregiudicatezza e il minimo di cautela dovuta alle leggi sulla stampa :-)

Ettore Panella :

  • L'articolo su Geronimo era in realtà una comparazione tra l' invasione brutale dei coloni contro i pellerossa con l'invasione dei poteri forti del mezzo Internet, quindi non relativo alle attuali discussioni sugli Stati Uniti.
  • Per quanto riguarda i neocons devo confessare che anche io gufo contro Bush e credo che siano un fenomeno destinato ad esaurirsi spero in breve tempo. Vorrei però allargare il discorso e non affrontarlo in termini semplicistici per quanto sia possibile farlo in poche righe e non in un trattato.
  • Innanzitutto ritengo che immaginare di fare a meno degli USA per quanto riguarda la formazione di un mondo migliore è non solo velleitario ma addirittura fuori dalla realtà.
  • Fortunatamente il mondo americano non è monolitico ma premette comunque un dialogo ed ha una permeabilità a quanto il mondo circostante produce molto elevata. Per questo motivo io ritengo sbagliato lasciarsi andare ad isterie o atti stupidamente ostili tipo bruciare le bandiere perché portano di fatto ad allontanare proprio quegli americani che bisogna invece assolutamente avvicinare. Non dobbiamo dimenticare che gli USA sono sì la patria di Microsoft ma anche di Stallman e quindi di due mondi in antitesi, e devo dire che noi guardiamo a Stallman (grande sostenitore dell'open source) con estremo interesse e poco ci importa che sia americano.
  • Il discorso sull'imperialismo è molto più complesso, io ho sempre paragonato gli Usa all'impero romano, (ovviamente tenendo conto delle differenze dovute a 2000 anni di storia). L'impero romano basava la sua forza aggregativa su una cultura ed una civiltà che veniva condivisa da quasi tutti i popoli assogettati. L'impero romano aveva un esercito formidabile ma al contrario di altri grandi imperi basati sulla forza tipo quello di Gengis Khan, di Attila o di Hitler che non durarono molto il mondo romano era permeabile alle sollecitazioni esterne che inglobava nella propria cultura e offriva un modello ritenuto comunque valido.
  • Come non pensare ai giorni nostri che gran parte del prodotto culturale, sia esso cinema o musica proviene dagli Usa? Oppure come non pensare alla penetrazione di prodotti come la coca-cola o il modus vivendi sotteso dal fast food? Insomma io penso che dobbiamo prima di tutto domandarci se siamo in grado di avere un modello alternativo da non scegliere per forza o per convinzione politica o per ostilità agli Usa, un modello culturale deve nascere dall'anima.
  • Partendo dal fatto che ogni Nazione o gruppo di nazioni che ha una certa massa critica finisce di fatto per esercitare delle influenze sul mondo circostante io vedo attualmente diverse forme di "imperialismo"
    • a) quello classico, attualmente è la Russia a praticarlo nel Caucaso ed in Cecenia, basato sul controllo totale di un territorio.
    • b) quello americano che tuttosommato è una evoluzione di quello classico ed è basato su un controllo limitato generalmente solo alle questioni economiche e non è uguale dappertutto a cui si abbina anche un modello culturale affascinante che viene spesso apprezzato dai controllati.
    • c) quello terrorista che è in realtà il più moderno tra gli imperialismi perché non si basa più sul territorio o la nazione che in tempi di globalizzazione vede il suo ruolo molto ridotto ma si basa su un singolo o su un gruppo ristretto di soggetti in grado di sfruttare delle idee forti e dei capitali importanti per condurre una propria campagna di affermazione personale su scala planetaria.
    • d) infine c'è una forma di attrazione che può essere definita imperialista solo con tantissime virgolette, ovvero l'esperimento di grandissima importanza e grandissimo respiro che l'Europa ha compiuto. L'Unione Europea ha creato un miracolo di cui ci rendiamo poco conto, degli Stati hanno rinunciato volontariamente a parte delle proprie prerogative per unirsi e addirittura creare una propria moneta. Questa aggregazione basata sui diritti e sulla democrazia ha raggiunto una tale massa critica da esercitare una forza attrattiva notevole verso i paesi confinanti che volontariamente aspirano ad essere inglobati. Certo è un esperimento ancora acerbo e che dimostrerà tutta la sua validità sul banco di prova della Turchia. Prova che io credo sarà brillantemente superata. Io credo che il futuro del pianeta sarà condizionato da questo innovativo modello che personalmente non scelgo perché "qualsiasi cosa è meglio degli Usa" ma perché lo ritengo un modello valido.
  • Io credo che in futuro vi saranno poche grandi aggregazioni di popoli non più monolitiche e ostili come ai tempi dei due blocchi e della guerra fredda ma fortemente interconnesse ed interdipendenti, cosa che impedirà le future guerre come noi le conosciamo con le bandiere, tamburi e le divise anche se purtroppo dovrà combattere ed affermarsi contro la nuova forma di imperialismo moderno, ovvero i gruppi slegati dal territorio ma con una idea forte ed una certa potenza economica.
  • L'esempio europeo magari con il nostro aiuto potrebbe essere ripreso in altre parti del pianeta e creare sia pur con i tempi tecnici che questo richiede quelle aggregazioni basate sui diritti e sulla democrazia oltre che sulla convenienza e la necessaria interconnessione tra aggregazioni che la globalizzazione impone serviranno anche a superare l'attuale ONU con un Ente più snello, condiviso e democratico.
  • Certo non è una idea massimalista ma come dicevano i latini Roma non è stata fatta in un solo giorno.

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Secondo e ultimo Off Topic.

Cosa si puo' fare perche' prendano meno bastonate possibili i ragazzi no-global di vent' anni (quando "chi non ha cuore e' uno stronzo") ... che poi spesso diventano "funzionari della globalizzazione" a trenta (quando "chi non ha cervello e' un pirla") ... ?

Ettore Panella :

  • Bisogna avere anche un po' di cervello a venti anni e un po' di cuore a trenta, una risposta banale ma non ne so dare altre, ovviamente l'esperienza gioca un ruolo importantissimo e guai se così non fosse, personalmente oggi a 40 anni appena compiuti sono sicuramente diverso da quando avevo 20 anni, e credo che questo capiti a tutti.
  • Il guaio è quando a non avere cervello sono i non più ventenni che guidano ed indirizzano i più giovani e purtroppo i danni si vedono eccome.

http://cctld.it :

E qui veniamo al topic, o come si suol dire , proprio ai cazzi nostri. Che contributo intende dare NEWGLOBAL IT alla costruzione di un nodo nazionale di nodi di rete, e ad un condiviso gateway (porta e filtro di sicurezza:-) della comunita' Internet nazionale nei confronti della POLITICA ?

Ettore Panella :

ti posso solo rispondere con la mozione approvata dalla nostra assemblea virtuale che racchiude un po' il tentativo di dare una reale rappresentanza agli invisibili della rete.

L'assemblea dell'associazione NewGlobal.it, riunitasi in forma telematica, tra il 6 ed il 28 ottobre 2004,

PREMESSO

  • 1. che la Local Internet Community (LIC) italiana è caratterizzata da un'estrema varietà di soggetti, enti, associazioni ed organizzazioni eterogenee, di orientamento politico e con finalità di azione anche molto diverse tra loro, ma tutti impegnati nella difesa e nella promozione delle cosiddette libertà digitali;
  • 2. che le attuali istituzioni della politica e della pubblica amministrazione italiane ed europee si sono dimostrate, fino ad ora, sorde alle istanze ed agli argomenti avanzati dalla LIC italiana, apparendo l'azione politica maggiormente mirata a trascurare tale comunità, piuttsto che a dialogare con essa;
  • 3. che la frammentazione estrema delle varie componenti della LIC italiana, la mancanza di un qualsiasi, seppur minimo, coordinamento tra queste componenti, l'emersione di un rilevante atteggiamento individualistico negli utenti della rete, sono gli elemnti che maggiormente hanno occasionato e favorito l'endemica ed apparentemente incurabile debolezza politica della stessa comunità;
  • 4. che tale debolezza rischia di determinare l'impossibilità di partecipare al processo democratico di formazione delle norme finalizzate alla disciplina della rete, con possibili gravi perdite in termini di libertà, sacrificate sull'altare degli idoli della "sicurezza" e della prevenzione delle "piraterie";
  • 5. che l'incapacità di disinnescare un simile ordigno determinerebbe un aumento del potere censorio dello Stato e, quel che è peggio, delle autorità di polizia internazionale e dei servizi di intelligence, il cui controllo - nell'avanzato processo di erosione della Sovranità degli stati nazionali - rischia di sfuggire ad ogni controllo democratico, con possibile derive di carattere censorio e liberticida;

CONSIDERATO

  • - che, onde scongiurare una indebita compressione delle libertà dei cittadini, appare giunto il momento di creare una sinergia tra i soggetti che operano per la promozione, il rafforzamento e la tutela di tali libertà e che, al contempo, si muovono nella cornice della rete;
  • - che, perciò, l'associazione NewGlobal.it decide di delegare al consiglio direttivo il compito di promuovere l'organizzazione di un coordinamento tra gli enti e le istituzioni della società civile sostenitori della "rivoluzione digitale" e delle sue libertà, al fine di far crescere il peso della LIC italiana nel dibattito politico nelle dinamiche istituzionali;
  • - che l'associazione NewGlobal.it intende fermamente perseguire tali obiettivi con metodi democratici e non violenti, nell'ossequio dei principi ispiratori declinati nel proprio statuto, subordinando la propria adesione alle azioni di coordinamento e di alleanza alla comune ed incondizionata accettazione di questi valori.

Tutto ciò premesso e considerato, l'assemblea delibera ed approva quanto segue.

  • 1. E' costituito il Gruppo di Coordinamento della LIC Italiana.
  • La funzione del coordinamento è volta esclusivamente a promuovere verso l'esterno la rivoluzione digitale ed a contrastrare ogni eventuale pericolo per le libertà degli individui, mantenendo ogni ente, al proprio interno, piena autonomia organizzativa e decisionale.

    Gli enti aderenti al coordinamento saranno chiamati a condividere programmi limitati, da loro stessi proposti o approvati, pur senza dover necessariamente condividere gli stessi scopi ed abbracciare la stessa filosofia.

  • Il Gruppo di Coordinamento, per consentire il più sollecito e trasparente svolgimento dei propri lavori, può provvedere alla gestione di un sito internet e dotarsi di un proprio regolamento interno. Il regolamento dovrà essere approvato all'unanimità dagli enti aderenti al Gruppo di Coordinamento. Gli enti che aderiranno successivamente dovranno preventivamente accettare il regolamento e potranno formulare proposte di modifica ed integrazione dello stesso. Tali proposte dovranno essere vagliate dal Gruppo e si riterranno approvate solo se incontreranno il consenso unanime di tutti i membri.
  • 2. Possono aderire liberamente al Gruppo di Coordinamento, attraverso un loro rappresentante, tutte le associazioni, le istituzioni, gli enti, i forum e le comunità virtuali che operano per la promozione e la difesa delle libertà digitali.
  • Tutte le associazioni, istituzioni, enti , forum e comunità virtuali che aderiranno al coordinamento manterranno rapporti pienamente paritari tra loro ed avranno eguale peso nei procedimenti di formazione del consenso all'interno di Gruppo.

  • 3. I soggetti aderenti al cordinamento operano tramite loro rappresentanti, la cui comunicazione avverrà principalmente attraverso una lista di distribuzione (mailing list) privata, pur senza escludere ogni altra forma di comunicazione o di incontro, anche fisico, che dovesse ritenersi utile o necessaria.
  • Il gruppo di coordinamento così costituito sceglierà al suo interno un moderatore e svolgerà ogni attività ritenuta utile od opportuna ai fini della promozione o della difesa della libertà digitali, ovvero ai fini di una costruttiva interlocuzione con le istituzioni nazionali o internazionali competenti.

  • 4. Il gruppo di coordinamento dovrà operare ricorrendo al principio maggioritario solo laddove si riveli impossibile la formazione del pieno ed unanime consenso sull'organizzazione o sulle modalità di svolgimento delle attività comuni.
  • In ogni caso, non potranno considerarsi approvate tutte quelle iniziative su cui non si sia formato il più ampio consenso all'interno del gruppo di coordinamento e su cui, comunque, non abbiano espresso opinione favorevole almeno i due terzi dei partecipanti al gruppo medesimo.

    Non sono ammesse in alcun caso azioni violente o anonime.

  • 5. Ciascun ente aderente al coordinamento, ricorrendo adeguate motivazioni, potrà liberamente astenersi dall'aderire ad una specifica iniziativa.
  • In tal caso il rappresentante dell'ente dovrà comunicare al Gruppo di Coordinamento la propria astensione, debitamente motivata, con almeno quarantotto ore di anticipo sull'inizio dell'azione concordata.

  • 6. Ciascun ente aderente al coordinamento potrà in ogni momento recedere, mediante comunicazione indirizzata al gruppo di coordinamento.
  • In tal caso il moderatore del gruppo procederà senza indugio alla cancellazione dalla lista di distribuzione del nominativo del rappresentante dell'ente che ha dichiarato di voler recedere.

    La mancata adesione a tre iniziative consecutive da parte di un ente, senza comunicazione preventiva delle emotivazioni, comporta la sua decadenza automatica dal gruppo di coordinamento.

    Il recesso o la decadenza non impediscono ad un ente di aderire nuovamente al Gruppo di Coordinamento.

http://cctld.it :

Tutto gira intorno alla nostra capacita' di "tener su la rete", come sai Trumpy ed io eravamo un filino stufi di sentir dire in giro ;-) che "c' erano dei problemi" - e abbiamo corrisposto "Siamo i primi a saperlo, e con cognizione di causa": Fisiologia e Patologie della Rete. Quali rischi, ed eventualmente quali opportunita', vedi in questo alert?

Ettore Panella :

  • A parte il fatto che da quando lavoro esclusivamente per Internet come minuscolo provider locale sento dire che la rete collasserà a brevissimo a causa del problema di turno e a distanza di 10 anni la rete sta ancora lì bella prospera, io credo che i necessari miglioramenti e le necessarie manutenzioni siano importanti da programmare a patto che non siano cavalli di troia attraverso cui far passare orrende modifiche volte al controllo totale e al "grande fratello".
  • Ogni cosa va fatta solo nello spirito di quella che era la filosofia della rete a cui si sono ispirati i fondatori.
  • Ti cito un passo del mio intervento introduttivo all'assemblea di NewGlobal.it che chi è interessato potrà leggere per intero all'indirizzo: http://www.newglobal.it/xoops2/html/modules/news/article.php?storyid=69
  • Permettetemi di ricordare quando da semplice studente di informatica io credevo che il mondo sarebbe inevitabilmente sprofondato nella dittatura digitale del grande fratello, visti gli strumenti di controllo che l'informatica può offrire e visto lo sviluppo delle reti di computer, all'epoca orientate verso strutture gerarchiche. La sola speranza che onestamente avevo era quella di assistere a questa iattura in tarda età, quando completamente rimbambito non avrei capito cosa stesse accadendo.
  • Questo fino a quando non ho incontrato sulla mia strada Internet che per me è stata una grande speranza oltre che una grande passione. Internet è l'antitesi del grande fratello, Internet è la democrazia, Internet è il solo e unico mezzo capace di donarci una vera globalizzazione democratica.
  • Purtroppo però, come sempre accade quando qualcosa di nuovo irrompe nella vita di tutti, cambiandone radicalmente l'esistenza, si crea un raggruppamento disomogeneo composto da chi ha paura per principio del nuovo o semplicemente non sa o non vuole cambiare il proprio modo di lavorare o operare o semplicemente da chi difende strenuamente interessi limitati.
  • Oggi più che mai noi dobbiamo difendere questo strumento da chi cerca in ogni modo di sabotarlo con leggi idiote e provvedimenti cretini. Oggi più che mai noi dobbiamo difendere lo strumento della democrazia dagli integralismi e dalle isterie collettive. Oggi più che mai dobbiamo contrastare l'innata voglia di censurare, di controllare, di occultare, insita purtroppo non solo nei regimi dittatoriali o parareligiosi, ma anche nelle democrazie occidentali.
  • Non si tratta purtroppo di un partito o di uno schieramento. Magari fosse così! Basterebbe osteggiarlo. Il gruppo dei conservatori è trasversale rispetto agli attuali partiti. E' vero, il Ministro Urbani con le sue due leggi oscene è stato al centro delle nostre contestazioni, ma nella scorsa legislatura personalmente io protestavo sia contro la presa di posizione dell'On.Panattoni rispetto al provvedimento salvaprovider sia contro il provvedimento che l'on. Passigli voleva far passare e che fortunatamente si estinse per fine legislatura. Entrambi esponenti della sinistra.
  • Gli avversari sono tanti e non voglio addolcirvi la pillola con il detto famoso "molti nemici molto onore" anche perché io non ci ho mai creduto, ma ho sempre pensato più correttamente "molti nemici tante mazzate" e non voglio nascondervi le difficoltà che dovremo affrontare e di cui avete già avuto un saggio con la terribile vicenda Urbani.
  • Voglio dirvi, però, che siamo nel giusto e che se anche perderemo delle battaglie non potremo perdere la guerra. Voglio dirvi che la storia saprà far giustizia e ricordare il nostro lavoro per contrastare chi oggi tenta in ogni modo di sostenere tesi oscurantiste.
  • Oggi noi siamo di fronte ad un bivio: o il rinascimento digitale o il medioevo digitale, e di fronte a questo bivio non ci è concesso tergiversare. Noi abbiamo già scelto e sicuramente NON abbiamo scelto il medioevo digitale!

http://cctld.it :

Qual'e' il saldo di NEWGLOBAL IT dalla fondazione alla prima Assemblea, ora conclusa?

Ettore Panella :

  • Dal mio punto di vista è molto positivo, in un anno e mezzo di esistenza è riuscita a raccogliere un bel gruppo di persone volenterose, capaci e interessate agli argomenti trattati dalla associazione.
  • Solo per citare le cose più importanti siamo intervenuti già a due mesi circa dalla nascita dell'associazione con un manuale sul p2p presentato al senato in cui abbiamo fatto il punto della situazione e dato i parametri di conoscenza necessari sulla legislazione in difesa del diritto d'autore per permettere ai navigatori di comprenderne i pericoli e comportarsi di conseguenza. http://www.newglobal.it/p2p/
  • In questi giorni la provincia di Lecce sta distribuendo la guida nelle scuole.

  • Abbiamo affrontato il problema del diritto d'autore con un articolato documento http://www.newglobal.it/documenti/dirittoautori.pdf che a breve sarà upgradato alla versione 2.0
  • Ci siamo opposti alla legge Urbani con varie iniziative ed anche con un volantinaggio in tutte le città d'Italia dove l'associazione è presente.
  • Con il gruppo autonomo di sportello Internet che si occupa di difesa dei consumatori ci siamo occupati di bond argentini, Cirio e Parmalat.
  • Inoltre stiamo difendendo anche legalmente Luca Armani nella sua causa contro Giorgio Armani per il possesso del dominio armani.it

http://cctld.it :

Qual'e' il business plan di NEWGLOBAL IT da qui alla prossima Assemblea?

Ettore Panella :

  • Creare una forte lobby del mondo internet capace di dialogare da pari a pari con le altre lobby tipo quella delle Major

http://cctld.it :

Penultima. Fatti una domanda e da'i una risposta

Ettore Panella :

  • Perchè 100 allevatori padani sono più ascoltati ed importanti di tutta la comunità internet messa insieme?
  • Perchè siamo troppo divisi e frammentati e ci muoviamo e comportiamo come una armata brancaleone.

http://cctld.it :

Ultima. Fammi una domanda e do' una risposta.

Ettore Panella :

  • Dai un giudizio sincero da osservatore sul ruolo e sul lavoro svolto da NewGlobal.it

http://cctld.it :

Anzi tutto ti ringrazio per la franchezza, e per lo sforzo di approfondimento. L' associazionismo in Internet e' una bestia strana, un complesso di tensioni dove e' difficile mantenere in equilibrio le ragioni dei singoli nodi e la dinamica complessiva della rete ...

Piu' che un giudizio sui singoli atti della associazione mi interessa qui fare una considerazione sulla sua identita' : NEWGLOBAL IT non e' un bluff, la sua costituzione non e' stata una forzatura, un nodo di rete centrato sulle interazioni delle globalizzazione ci voleva - bel colpo Ettore.

Cerchero' ora di seguire il filo logico e i passaggi della vostra proposta di un Gruppo di Coordinamento della Local Internet Community Italiana, con attenzione critica

  • sui meccanismi di costituzione e delegazione del gruppo operativamente deliberante,
  • sul grado di consenso,
  • sulle tecniche di formazione delle decisioni (maggioranza dei due terzi e tutte quelle cose li').

I tre aspetti che generalmente costituiscono il nodo di maggior fragilita' nelle rappresentazioni di rete.

[Giorgio Giunchi <-> Ettore Panella <-> via mail <-> 17... 31 Oct 2004]

Sociologia
della Rete
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Incontri