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Aprile 2004 RELEASE 1
I - Premessa Ogni disamina delle patologie della rete deve partire dall' inquadramento della sua fisiologia: la rete funziona. Dopo la fase di Ricerca [anni ' 70 - 80] e Sviluppo [anni '80 - 90], col nuovo millennio Internet ha connotato in modo penetrante il nuovo standard di relazioni pubbliche fra il cittadino e le istituzioni ed, al tempo stesso, libera una moltitudine di modelli vincenti e irrevocabili di relazioni individuali e di gruppo [incrementi di conoscenze via web, mail, WG, gruppi di interesse, mailist, chat, forum ...]. Riportiamo i fondamentali di questa vincente interconnessione di reti nella limpida descrizione resa da Paul Twoney [chairman ICANN] al WSIS Ginevrino di fine 2003. "Come discutiamo le questioni sull' Internet Governance e della necessità di tenere la crescita della Società dell' Informazione, permetteteci anche di essere coscienti di cosa abbiamo costruito nel campo tecnico e quanto bene funziona. Il bottom-up, modello inclusivo per la coordinazione tecnica - costruito durante gli ultimi 35 anni - impegna decine di migliaia di professionisti giornalmente. I loro risultati sono impressionanti: a livello globale, ci sono 55 milioni di nomi a dominio stimati che sono registrati. Gli uffici di Registrazione Internet Regionali (RIR) e ICANN, che lavorano insieme, hanno allocato approssimativamente 313 milioni di indirizzi IPv4 dal 1999. E alcuni esperti pensano che c'e' sufficiente risparmio per assicurare un allocazione di indirizzi per altri 20 anni o quasi. Inoltre, la nuova generazione di indirizzi IPv6 contiene 3,4 10**38 indirizzi (teorici). Ogni giorno 750 milioni (N.d.R. Ad oggi - aprile 2004- sono stimati 950 milioni; vedi la URL: http://www.clickz.com/stats/big_picture/geographics/article.php/151151) di persone usano Internet per ottenere circa 18 miliardi di risoluzioni al giorno. Vale a dire cinque volte il numero di chiamate al giorno effettuate in Nord America. Il sistema funziona. Funziona nello stesso modo per tutti gli utenti di Internet. Fateci costruire su di esso per il bene di tutti." [Paul Twomey, presidente ICANN al WSIS di Ginevra, Dicembre 2003] Richiamiamo brevemente le condizioni di identità, protocollo, storia, meccanismo di sviluppo, che hanno determinato i risultati evidenziati da Twomey. "L' Internet costituisce un miracolo [...] sfuggito all' economia programmata delle industrie delle comunicazioni, supportate dai rispettivi governi [...] si è sviluppata in modo decisamente libertario e destrutturato. Essendo in sostanza una rete di reti, la parte di controllo centrale è sempre stata mantenuta al minimo indispensabile, per mantenere l' unitarietà degli indirizzamenti [...] ha sempre avuto uno sviluppo dal basso, pur essendo questo basso costituito da un'oligarchia del merito, cresciuta negli ambienti universitari e successivamente passata in parte all'industria. In questo modo il protocollo di Internet (il TCP/IP) ha sconfitto il protocollo ISO/OSI che era stato concepito dalle principali case costruttrici di elaboratori per poter assicurare la loro interoperabilità in rete " [Stefano Trumpy Settembre 2003] II - Orizzonti socio-economici delle Patologie della Rete L' identità di Internet presuppone una permanente tensione alla globalità del servizio: ogni violazione di questa condizione rappresenta condizione di fragilità del sistema e terreno di coltura per le Patologie della Rete. Aggregati continentali degli utenti Internet comparati al 2002
[http://www.nua.com/surveys/how_many_online/index.html] Mentre dal Settembre 2002 Europa ed Asia avevano sostanzialmente compensato il gap con gli Stati Uniti nell' indicatore fondamentale degli utenti di rete [rispettivamente circa 190.000.000] alla stessa data più di 5 miliardi e mezzo di persone al mondo non avevano accesso ad Internet e si rilevava che la maggior parte dei 600 milioni di utenti Internet viveva nei Paesi occidentali maggiormente sviluppati. Il divario tra le diverse aree geografiche era evidenziato ulteriormente dal rapporto tra le percentuali dei fruitori del Web da casa: agli estremi dell' arco statistico, nel Regno Unito accesso ad Internet dalla propria dimora di circa il 50% della popolazione, in Bangladesh lo 0,1%. La condizione macroeconomica a partire dal 2001 ovviamente ha avuto e tuttora mantiene riflesso pure per Internet in termini di sostanziale stagnazione, con recessione dello spettacoloso trend lanciato a metà degli anni '90. III - Orizzonti politico-culturali della Patologie della Rete L' identità di Internet presuppone una permanente tensione ad un protocollo dei processi condiviso ed autonomo dagli interessi parziali del dominio politico e di quello economico: anche qui ogni violazione di questa condizione rappresenta condizione di fragilità del sistema e terreno di coltura per le Patologie della Rete. Reporters sans frontières - The enemies of the Internet (gennaio 2001) "Reporters sans frontières" denuncia che ben quarantacinque Paesi limitano l'accesso ad Internet ai loro cittadini costringendoli ad abbonarsi a ISPs (Internet Service Providers) controllati dallo Stato. Ben venti, tra questi Paesi, impediscono totalmente l'accesso con il pretesto di proteggere il pubblico da "idee sovversive" e difendere "la sicurezza e l' unità nazionale". [Reporters sans frontières - The enemies of the Internet (gennaio 2001)] [http://www.rsf.fr/IMG/pdf/doc-2233.pdf ] Indicativo il persistente dato di diseguale allocazione dei nomi nei country code Top Level Domain che si verifica anche nei paesi più sviluppati. Paesi nei quali vi e' un forte controllo governativo:
Paesi nei quali vi e' un tenue o nullo controllo governativo:
[Elaborazioni di Stefano Trumpy Gennaio 2004] Segnaliamo come la distribuzione della rete nei ccTLD sulla base di rfc 1591 [ISO 3166 Maintenace Agengy] rappresentò una decisiva condizione di globalizzazione e articolazione planetaria con superamento dell' obbiettivo ed originario monopolio distributivo statunitense sui gTLD. I dati sopra riportati dimostrano che, laddove il controllo governativo si fa più forte ed il registro diviene troppo burocratico, la utenza si dirige altrove. Malgrado la Rete eserciti pure un interessante effetto di trascinamento multidisciplinare e produca, ad esempio nel mondo editoriale e televisivo, processi di convergenza sulla distribuzione digitale, persiste ancora una problematica marginalità di Internet dai concreti processi dell' egemonia socioculturale: "Internet penetra in modo "naturale" nell' antropologia e nei comportamenti - ma sconta limiti di sistema e propri a penetrare ed essere ri-conosciuta ... nelle culture formali, con particolare riferimento ai mass media, che determinano la pubblica opinione [...] Un esempio attuale piuttosto clamoroso di limite proprio di interlocuzione culturale consiste nella curiosa latitanza delle ragioni del network nella disputa a proposito di quella globalizzazione che, insomma, proprio la Rete innerva di infrastruttura e tecnologia [...] Internet non è dotata di una cultura "accreditata" e difetta quindi, in questo tipo di società, oltre che di identità civile e statuto di interlocuzione, di un preciso e qualificante pezzo di potere" [Giorgio Giunchi Agosto 2003] Una clamorosa accelerazione di accreditamento istituzionale al massimo livello (O.N.U) si è aperta con il WSIS. "Il processo di riconoscimento dell'Internet è entrato recentemente in una fase più matura, collegato alla iniziativa dello World Summit on Information Society (WSIS), promosso dalle Nazioni Unite. Lo scorso dicembre si è tenuto un summit a Ginevra ed il prossimo si terrà a Tunisi alla fine del 2005. Il tema della Società dell'Informazione è molto vasto e comprende tutto il settore dei contenuti che esula dalla sfera di azione propria dell'Internet; il problema del digital divide è all'ordine del giorno ed è inteso nel senso più vasto (comprendente quindi la distanza tra gli info-reach e gli info-poor). In occasione del summit di Ginevra, ed ancora più nel seguito, è emerso che l'Internet è uno dei punti di attenzione più caldi in quanto è lo strumento necessario per la realizzazione della Società dell'Informazione. I paesi emergenti si sono ben resi conto della importanza dell'Internet e alzano la loro voce per essere più partecipi negli organismi di governo della rete. La costituzione del gruppo di lavoro del Segretario dell'ONU sulla "Internet governance" da' la misura di quanto la sensibilita' si sia estesa. Il problema quindi e' quello di evitare una contrapposizione tra gli stati più avanzati e quelli ancora tecnologicamente in sviluppo e di elaborare meccanismi per favorire l'abbattimento, delle disparità senza frenare lo sviluppo tecnologico." [Stefano Trumpy dopo la riunione della Task force delle Nazioni Unite sulla Internet governance - Marzo 2004] IV - Per una fenomenologia delle Patologie della Rete "If you have the ivory tower view that the internet is good only if everything on it is good you are mistaken." "The internet is a reflection of our society and that mirror is going to be reflecting what we see" "If we do not like what we see in that mirror the problem is not to fix the mirror, we have to fix society." [Vinton Cerf Gennaio 2004] Citiamo queste importante enunciazioni di Cerf come quadro di riferimento di alcune riflessioni. Internet è uno specchio del mondo distribuito e trasparente, universalmente accessibile ed incrementabile [i suoi contenuti sono largamente e irrevocabilemte autoprodotti]. Come in ogni altro media, a livello di contenuti la rete è neutrale. E, come accade in ogni altro media, i suoi protocolli di trasmissione sono soggetti ad incidenti tecnici e ad attacchi. La filiera dei nodi di rete [organi di regole e protocollo, agenzie internazionali e regionali, registri nazionali, root server, carrier, ISP] cooperano per la sicurezza e stabilità del sistema attraverso il miglioramento degli standard di sicurezza. Gli utenti stessi collaborano spesso in modo sinergico al monitoraggio degli incidenti. Probabilmente non esiste al mondo un sistema altrettanto sensibile ed operoso in tema di security. Per accennare a questione di qualche ricorrente attualità, chi conosce il Network sa bene che non è possibile "saltare" la mediazione tecnica e la prassi di condivisione della rete, nella risoluzione delle patologie proprie: non è pensabile, per ragione teorica e pratica, un mirror di filtro politico di internet in logica di censura preventiva sui contenuti; per medesima ragione non è praticabile l' assegnazione di ruolo vicario di polizia agli istituti ed agli operatori del network. Riguardo alla attuale generazione di incidenti di sistema, la nostra considerazione è che non si tratta più di incidenti standard per ogni tecnologia e da mettere in consueto conto protocollare, ne' di transitorie infezioni che si sviluppano antagonisticamente ad una simmetrica debilitazione della rete: ma, al contrario, proprio di organiche patologie che concrescono con lo sviluppo del corpo della Rete. Patologie della Rete: tale e' la conclusione quando gli attacchi ai root server e le infiltrazioni virali alle major web assumono plausibile rilevanza politica, quando i reati informatici nella transazioni economiche richiedono standard di protezione sempre più strutturati , e quando lo spam supera il 50% della corrispondenza elettronica. Caratteristiche di tali patologie la loro sistematicità ed interoperabilità: come la Rete, esse pure sono interconnesse; si cita ad esempio la generazione attuale di worm che aggirano insufficienti sicurezze e firewall impossessandosi di oggetti e identità client e replicandosi via spam. V - Per una tassonomia delle Patologie della Rete Patologie di Relazione [esogene, ambientali]: Indotte da elementi esterni
Patologie di Sistema [endogene, proprie ]: Indotte da elementi interni
VI - La responsabilità della Rete: diagnosi e terapia delle Patologie La tesi di questo documento è che la Rete, intesa come corpo globale e condiviso di operatori e fruitori di servizi interattivi, debba ricercare nei confronti delle Patologie della Rete un programmatico e contestuale livello di condivisione: monitoraggio, allentamento, denuncia, diagnosi, terapia. Cosiccome gli organi e tavoli di Regola e Gestione [IANA, IETF, ETSI, ICANN, ICANN at-large, WC3, CENTR, RIPE per l' Europa, i Registri Generali, i Registri Nazionali, ISOC e suoi i Capitoli nazionali, GAC, SAC, ITU, WIPO ...] hanno operato e operano per la Costituzione Internazionale di Internet [per usare la felice - e suggestivamente programmatica - definizione di Stefano Rodotà] ora e su questo terreno debbono ben operare per difenderla, innanzitutto positivamente, ovvero attraverso una inesausta ed aggiornata efficienza degli standard. Solo l' irrobustimento tecnico delle fisiologie della rete, a fronte delle emergenze, permette di delineare "dall' interno" un corretto quadro di relazioni, sulla elaborazione di una "public policy", con l' agenzia politica e con le sue funzioni legislative, spesso tipicamente proibizioniste e quindi tipicamente soggette ad obsolescenza, trattandosi qui di patologie ad alto contenuto tecnologico in veloce evoluzione. Internet assume in prima persona e in prima linea lo studio e la risoluzione delle patologie proprie: non è conveniente né possibile, per più di un motivo, che le agenzie di rete deleghino, con propria dimissione di ruolo, le risoluzioni delle emergenze ad organi terzi: ed è anzi sul terreno delle Patologie che si misurano concretamente importanti modelli e prospettive di rapporto tra la Rete, il settore privato ed i relativi governi, che devono agire in una sinergia "virtuosa". VII - Addendum Alcune questioni sopra discusse rinviano a categorie non sempre ben stabilizzate in una interpretazione univoca, sia a lato Rete che a lato Politico. Da ciò fraintendimenti, forzature fuorvianti ecc. Riteniamo utile in questo addendum ricercare una definizione puntuale per alcune e cruciali di queste categorie [Definizioni di Stefano Trumpy, Marzo 2004] Definizione di Internet Governance
Definizione di public policy
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