Daniele ...
e cosi' alla fine ci siamo arrivati: un milione di nomi a dominio registrati
nel dBASE del country code Top Level domain .IT. 1994, 153 nomi a dominio
registrati - ti ricordi i *primi* nomi, i *primi* assegnatari ?
- I primi nomi
a dominio registrati nel ccTLD "it" sono stati quelli degli enti
di ricerca che hanno partecipato ai progetti per la nascita di Internet
in Italia (CNR, INFN, Politecnico di Torino, ecc).
- Nei primi anni
90 sono stati assegnati i primi nomi a dominio nel ccTLD "it"
ad organizzazioni non accademiche e di ricerca (es: elsag.it, dslogics.it,
sarin.it, q8.it, italtel.it, esaote.it, aitek.it, ecc.)
Chi era lo staff
? *Chi" all' inizio ? *In quanti* eravate ?
- Lo staff inizialmente
era composto da poche persone, Antonio Blasco Bonito è stata
la persona che ha seguito fin dall'inizio quest'attività, rimanendo
al timone del ccTLD "it" fino a poco prima della liberalizzazione
del 1999.
- Nel corso degli
anni si sono aggiunte persone come Giuseppe Romano, Laura Abba
ed il sottoscritto.
- Inizialmente
anche per coordinare i gateway che connettevano "l'Internet"
italiana con le altre reti attive a quel tempo (EARN/BITNET, Decnet,
X25, UUCP) questo gruppo di persone si avvaleva della collaborazione
di altri colleghi di altri istituti e centri di ricerca (Csata di Bari,
Politecnico di Torino, Università di Genova, ecc.)
*Come* facevate
a registrare? Quali erano, all' inizio, i formalismi, le "regole di
naming" e le "procedure tecniche"? Quando e come avete cominciato
a pensare alle *regole* ? Quale era la vostra *giornata tipo* ... oppure,
visti i volumi, quale era la periodicita' dei processi?
- Fin dall'inizio
e' stato adottato un modulo/form con cui inviare i dati necessari per la
registrazione del nome a dominio.
- Il modulo/form
si è evoluto nel corso degli anni e la formulazione attuale è
stata decisa e predisposta con la collaborazione di Valeria Rossi,
a quel tempo impiegata presso il Cilea di Milano.
- La lettera
di assunzione di responsabilità e le regole e procedure
sono entrate in servizio sin dai primi anni 90, una formulazione più
organica delle regole e procedure è avvenuta già dal 1996.
- Fino alla metà
degli anni 90 le risorse necessarie all'attività di assegnazione
dei nomi a dominio non richiedevano l' impiego full time, per questo motivo
si tenevano degli incontri settimanali durante i quali venivano esaminate
le richieste pervenute.
1995: 1.420 nomi
a dominio nel fienile
1996: 6.565
1997: 21.210
1998: 45.125
1999: 90.500
Si passa da un
centinaio di nomi al mese a parecchie migliaia: quale e' stata la evoluzione
del vostro ufficio, della organizzazione delle registrazioni, dal 1994
al 1999 ?
- Occorre tener
conto che dal 1995 al 1999 vi è stata anche una forte evoluzione
dell'infrastruttura della rete Internet italiana, con un importante riflesso
anche sul modello e sulla struttura organizzativa del gruppo di persone
che hanno seguito la nascita del primo nodo della rete Internet in Italia
e l'assegnazione dei nomi a dominio.
- Nei primi anni
90 il cosiddetto "NIC" si occupava sia dell'assegnazione
dei nomi a dominio sia degli indirizzi IP per conto del GARR
e di alcuni ISP commerciali.
- Con la crescita
della rete ed il conseguente aumento della domanda di nomi a dominio ed
indirizzi IP, questa seconda attività è passata nelle mani
di altri soggetti, facendo si che il lavoro del nostro gruppo fosse finalizzato
solo all'assegnazione e gestione dei nomi a dominio.
- Così
in pochi anni siamo arrivati ad avere alcune unità di personale
interamente dedicate a quest'attività.
13 Ottobre 1994
... te la ricordi questa... la prima corrispondenza di in pubblico archivio
PE http://listserv.nic.it/cgi-bin/wa?A2=ind9410&L=ita-pe&O=D&P=57
Mi fai un rapido
excursus da MAIL-ITA > a PE/GARR > ITA-PE/NIC fino al 1998 ?
- Lo ricordo bene,
prima di tutto per la splendida accoglienza che abbiamo ricevuto dall'
Università di Catania che con la regia di Enrico Commis ha
sancito il passaggio da GARR-PE a ITA-PE.
- Se partiamo
dal 1988 il gruppo di persone che ha seguito l'evoluzione del ccTLD "it"
è stato MAIL-ITA composto esclusivamente da tecnici degli
enti accademici e di ricerca, successivamente con la costituzione del GARR,
il gruppo di lavoro è confluito nella sua quasi totalità
nel gruppo GARR-PE che seguiva appunto per conto del GARR tutte le problematiche
del servizio di Posta Elettronica.
- Infine alla
fine del 1994 con la nascita dei primi ISP commerciali, il gruppo GARR-PE
si è trasformato in ITA-PE facendo si che ai lavori prendessero
parte, non più come osservatori, ma in maniera attiva anche i tecnici
degli ISP commerciali; tra questi vale la pena ricordare persone dello
spessore di Joy Marino e Marco Negri.
A proprosito
di Posta Elettronica, nel 1996 viene distribuita la versione italiana della
Netiquette. Fuori i nomi, chi ha collaborato alla sua stesura ? Sara il
caso di *aggiornare* netiquette ?
- La formulazione
delle regole di Netiquette è avvenuta molti anni fa prendendo
spunto da varie iniziative che a livello europeo e mondiale cercavano di
dettare i principi di "buon vivere" sulla rete.
- Certamente Claudio
Allocchio è stato insieme a Antonio Blasco Bonito tra
quelli che maggiormente hanno contribuito alla predisposizione del documento.
- Oggi, credo
che la "netiquette" abbia perso un po' della sua ragione di essere,
in quanto la rete Internet si è evoluta, dimenticando in alcuni
casi in un angolo i suoi buoni principi.
Nel 1998 viene
distribuita la prima versione di Regole e Procedure ... come ci si arriva
? Chi collabora alla redazione ? Quali i punti qualificanti ?
- Il lavoro come
puoi vedere anche dagli archivi presenti sul sito web del Registro nasce
all'interno del gruppo ITA-PE dietro alla spinta di interconnessione ed
armonizzazione del servizio RFC 822 e X 400.
- Alcune scelte
come quella di utilizzare un albero dei nomi piatto era già stata
fatta da tempo, ma non era stata formalizzata in maniera strutturata.
- Durante la prima
redazione dei documenti si arrivò a definire che un nome a dominio
veniva concesso solo in uso e non diveniva quindi di "proprietà"
dell'assegnatario, concetto questo ribadito anche nella lettera di assunzione
di responsabilità.
- Il principio
alla base di tale scelta fu quello che lo spazio dei nomi è un bene
"pubblico" e come tale deve essere concesso solo in uso
e non ceduto in proprietà.
- La strutturazione
in regole, procedure e nomi riservati fu definita in un gruppo ristretto
di persone e poi sottoposta, come sempre al vaglio ed approvazione dell'assemblea.
Quali sono stati
i passaggi *forti* delle successive versioni?
- Furono introdotti
principi come
- quelli di introdurre
nell'albero dei nomi la struttura geografica predefinita, al fine di avere
un naming omogeneo per le amministrazioni locali,
- l'introduzione
di un primo embrione di liberalizzazione, permettendo agli ISP che avevano
una specifica autorizzazione ministeriale, di registrare un nome a dominio
per ciascun servizio a valore aggiunto che erogavano,
- la necessità
di allegare alla lettera di AR una documentazione comprovante l'esistenza
del soggetto richiedente il nome a dominio
- ed altri
E questa ai maintainer
te la ricordi ?
http://listserv.nic.it/cgi-bin/wa?A2=ind99&L=maintainers&O=A&P=4117
Ho come il vago
sospetto che non lo dimenticherai facilmente, l' inverno 1999-2000 :-)
... la mitica *liberalizzazione* ... Daniele, sono passati 5 anni ... com'e'
andata ? Quanti mesi ci avete messo ad asciugarla e a riportare la situazione
sotto controllo ... Dove e' che abbiamo fatto la *cosa giusta* ? E dove
"... non e' che l' abbiamo proprio imbroccata" (col senno di
poi, ovviamente) ? [NOTA 1]
- Giorgio come
dimenticare il Natale 1999 ….. passato insieme ai colleghi tra sacchi di
posta e montagne di fax contenenti le lettere di AR.
- Alcune misure
che furono prese per cercare di calmierare e gestire l'onda della liberalizzazione
si sono dimostrate dei veri e propri boomerang … pensiamo ad esempio al
fatto di chiedere di inserire una sola lettera di AR per ogni busta ricevuta
per posta… in un giorno solo ne ricevemmo quasi 6000 e tutte con ricevuta
di ritorno e con il postino che pretendeva subito la firma delle cartoline
di AR…
- Le previsioni
di aumento del numero di richieste di registrazione fatte anche da autorevoli
esperti del settore si rivelarono completamente sottostimate e solo a marzo
riuscimmo a rivedere la luce in fondo al tunnel … peccato poi che a aprile
… un grosso ISP, in concomitanza con il cambio del modello delle lettere
di AR ci abbia inviato in una sola spedizione qualcosa come 25.000 lettere.
- Ci siamo di
nuovo rimboccati le maniche e con l'inizio dell'estate … abbiamo riportato
il tempo di registrazione di un nome a dominio all'interno di valori accettabili.
- Con il senno
di poi alcune cose potevano essere evitate ma credo che a quel tempo nessuno
avesse veramente una percezione delle dimensioni del boom delle nuove registrazioni
e del verificarsi di alcuni eventi come quello "Grauso".
Nel 1998 viene
stabilizzata la statutaria accoppiata Naming Authority - Registration Authority,
che e' stata una creativa interazione fra iso 6523 e rfc 1591, una straordinaria
vocazione e apertura di pubblico dominio ad una lista di pubblico accesso
... e per me (ma io sono un bieco riduzionista) una bella stretta di mano
fra Stefano Claudio e te ... Come e' andata, questa bella pensata? Non
mi interessano i verbali, quelli sono pubblici ... mi interessa capire
i ragionamenti di allora, i problemi da risolvere allora, a quali speranze
corrispondeva la NA *allora* ...
- In quel periodo,
come dicevo precedentemente vi era la necessità di far convivere
un mondo già molto formalizzato (x400) ed mondo un po' più
libero (internet) e partendo proprio da queste esigenze si arrivo' a determinare
una divisione di compiti e ruoli senza che nessuna delle due parti avesse
un ruolo di potere e di controllo sull'altra.
2000: 409.694
nomi a dominio nel fienile
2001: 580.442
2002: 711.797
2003: 823.892
2004: 961.218
Gennaio 2005:
si passa dal "fattore kappa" al "fattore mega"
Quale e' stata
la evoluzione del vostro ufficio, della organizzazione delle registrazioni,
dal 2000 ad oggi?
- La struttura
ed il modello attuale, se escludiamo la recente istituzione della Commissione
Regole è in essere sin dal 2000.
- Nel corso degli
anni vi sono stati degli affinamenti ed adeguamenti al fine di avere sempre
il miglior livello di servizio.
Daniele, non
sbracciarti a ringraziarmi per la gentile domanda che sto per farti, con
cortese premessa:
voi siete il
Registro cui l'indimenticabile Postel ha dato la delegazione sul country
code Top Level Domain .IT;
siete pure un
ufficio di un istituto di quel CNR che minimo minimo ogni titolare MIUR
ha l' ambizione di riformare (insieme alla Scuola) appena nominato;
e siete pure
*immersi nel mondo* della rete italiana ...
Pochi mesi fa'
abbiamo impiantato questa bella pensata della Commissione Regole, veramente
in rough consensus (da parte di ita-pe, AIIP, ASSOPROVIDER, ISOC, del coordinamento
dei Maintainer ... del GARR ...).
Quali ragionamenti,
quali *speranze* accrediti sulla Commissione Regole?
- Tantissime e
credo ben riposte.
- Credo che oggi
vi sia la necessità di rivedere interamente il Regolamento di
assegnazione dei nomi a dominio al fine di recepire quanto la tecnologia
e l'evoluzione della rete ha creato, senza però dimenticare il percorso
fatto fino ad oggi.
- Il compito è
di quelli difficili, ma credo che vi siano tutti i presupposti per fare
un buon lavoro.
- Nei prossimi
mesi ritengo che il lavoro di predisposizione della nuova struttura del
Regolamento arrivi ad uno stadio che ne consenta una presentazione organica
a tutti gli attori che ruotano intorno ai nomi a dominio; questo al fine
di recepire eventuali commenti e suggerimenti utili per passare poi alla
fase finale di stesura della nuova versione del Regolamento stesso.
- Un'altra fase
importante sarà quella di dare stabilità e continuità
ai lavori della Commissione facendo tesoro anche qui dell'esperienza accumulata
nel primo anno dei lavori.
Un milione di
nomi a dominio, si puo' pensare ad una bella riverniciata a Regole e Procedure
... si puo' pensare pure a "rileggele tutte d' un fiato" ...
si puo' pensare a ridefinire gli statuti propri e reciproci fra Registro,
maintainer, assegnatari ?
- Certamente,
si tratta di un opera di revisione importante che necessita di un grosso
investimento di energie e risorse.
- Speriamo di
poter a breve iniziare a vederne i frutti.
Al di la' della
gestione "tipica", avete un sacco di interazioni ... risolvere
problemi quotidiani con i maintainer, con gli assegnatari... mi vuoi dire
qualcosa in proposito ?
- E' un lavoro
spesso fuori linea che avviene dietro le quinte, quando da tutte le parti
si mette un po' di buon senso … la soluzione si trova sempre.
Punto EU: cosa
comporta per il Registro italiano ?
- Un grosso stimolo
a fare sempre meglio il nostro lavoro ed a attingere esperienze utili per
il futuro del ccTLD "it".
Ripensando a
questi anni ... ne e' valsa la pena ?
- Mah, direi di
si.
- Personalmente
ho dedicato molto tempo a questa attività cercando di rimanere sempre
coerente a certi principi di base.
- Insieme a vari
colleghi con cui ho avuto l'opportunità di lavorare intorno a questa
attività ho condiviso momenti felici ed altri meno … cercando però
di prendere decisioni nell'interesse della collettività e non dell'interesse
del singolo o del potente di turno.
In queste interviste
dedicate alla sociologie della rete la penultima domanda e' sempre: fatti
una domanda e datti la risposta ...
- Me l'hai "bruciata"
con la domanda precedente….
Io non sono un
fornitore di servizi, ma un assegnatario: a uno come me hai qualcosa da
dire, qualcosa da chiedere ? ...
- Si, di continuare
a fare la tua parte, cercando di contribuire attivamente alla crescita
del nostro ccTLD e della rete in generale.
Grazie per la
disponibilita' ... a presto !
[NOTE]
[NOTA
1] Su alcuni processi generati dalla *liberalizzazione* vedi il flusso
di link "scenari 1999-2004"
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