[gg]
- Alcuni anni
fa', introducendo una sequenza ben qualificata di contributi sugli ASPETTI
GIURIDICI DI INTERNET [Quaderni dell' Internet Italiano, n. 3, a cura
di Antonio Anselmo Martino] hai scritto :
- "[...]
LA POLITICA IN INTERNET. È in termini politici un problema di poteri:
chi fa le regole, come le fa, cercando quali obbiettivi, chi le interpreta
per l'applicazione, quale diritto è applicato, chi e l'autorità
dirimente se ci sono conflitti, chi controlla i controllori. [...]"
- Tu, allievo
e collaboratore di Noberto Bobbio, direttore dal 1983 al 1992 dell'Istituto
per la Documentazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
ben conosci "i due lati della medaglia" : quello giuridico e
quello tecnologico ... il "Potere" e il "Progresso"
...
- . una "Autorità
nazionale per le garanzie nelle comunicazioni" deve, appunto, eminentemente
"Garantire" non puo' "fare politica industriale" ...
ma puo' [come ha fatto il 15 Gennaio 2012] lanciare formalmente una impegnativa
"Segnalazione al Governo in tema di liberalizzazioni e crescita: Un'agenda
digitale per l'ltalia".
- Da qui una
prima richiesta di commento : quale ruolo puo' avere nel prossimo settennato
AGCOM proprio per contribuire a tale "AGENDA" [che, ricordiamolo,
significa proprio : "Cose_da_fare"]
[A.A.
MARTINO ...]
- Caro Giorgio
la cosa più importante è sviluppare il governo elettronico
e confidando ad una autorità indipendente il controllo per non sviare.
- Governo elettronico
ai tre livelli: nazionale, regionale, locale rendere la vita dei cittadini
e delle imprese più semplici - che è come ho definito "governance".
- Una agenda
digitale per l'Italia significa in primo luogo garantire tutte le infrastrutture
sulle quali poi gireranno le azioni pubbliche e private della crescita:
fibre ottiche e banda larga garantiscono minori costi, piu rapidità
e maggiore sicurezza.
- Il governo
elettronico attraversa tutta la vita degli abitanti del paese dalla nascita
fino alla morte attraverso i registri che documentano proprio la nascita,
i la salute, l'istruzione, l'accesso ai servizi, gli adempimenti politici,
il lavoro, la previsione sociale, le tasse, il diritto di famiglia, la
casa, lo sport, la cultura, il pensionamento, ecc.
- La stessa
cosa per le imprese, dagli statuti di costituzioni, i finanziamenti, le
tasse, le risorse umane, lo stato reale dell'impresa, le incidenze della
sua produzione sull'ambiente, le esportazioni, le patenti d'innovazione
fino alla dissoluzione della stessa.
- Tutto questo
richiede azioni di tipo fisico quali il rafforzamento delle strutture di
reti di connessione elettroniche quanto di tipo organizzativo come avere
tutti i dati della pubblica amministrazione in un back office e legali
favorendo l'azione delle imprese private ad associarsi a questo catasto
e circolazione della maggior parte dei dati relativi alla vita dei cittadini
e delle imprese.
- Liberalizzare
la concorrenza in materia di televisione, radio ed uso d'Internet favorirà
lo sviluppo e la crescita a patto che vi sia una preparazione di conoscenze
adeguata ai nuovi tempi di telelavoro e commercio elettronico.
- Ha fatto
molto bene la Posta nel creare la casella postale certificata gratuita,
si deve andare oltre introducendo la nozione di domicilio virtuale obbligatorio.
Questo riverserebbe un salutare colpo all' azione di una giustizia telematica.
|
[gg]
- Una "Autorità
nazionale per le garanzie nelle comunicazioni" DEVE essere, proprio
"nel manico", interdisciplinare : in occasione del rinnovo dei
suoi organi dirigenti dirigenti AGCOM, a 20 anni dal web, a quaranta da
ARPAnet, a 50 da "On distributed communication" di Baran, la
delegazione locale della Internet Society [che non e' adusa produrre documenti
"ad personam"] ha formalmente ragionato e appoggiato la candidatura
in quegli organi dirigenti di un pioniere internet come Stefano Quintarelli
[che, per chi fosse in grado di cogliere il dettaglio, NON e' un membro
della I.SOC.].
- Antonio,
come sai, a mio avviso ! nel 2012, d.C. ! internet ha maturato "il
titolo di non essere esclusa" dai processi nei quali appunto il "..
diritto è applicato ..." e si tratta di "dirimere i conflitti"
...
- In altri
termini, sempre a mio avviso, internet recupera, destruttura, e si guadagna
sul campo in fine, una inedita architettura [disintermediata, sostanzialmente]
d' "intellettuale collettivo" di gramsciana memoria.
- A tuo avviso
?
[A.A.
MARTINO ...]
- Sono d'accordo
e spiego: essere oggi dirigente AGCOM richiede necessariamente l'interdisciplinarietà
perché ormai non basta una specializzazione per svolgere un simile
compito.
- L'interdisciplinarietà
vera, quella che obbliga a capire i discorsi e i significati di diverse
discipline poi si deve integrare in una visione sistemica altrimenti all'inseguimento
degli alberi ha perduto il bosco e qui rientra l'idea che tutto l'esistente
è un sistema o parte di esso.
- Ovviamente
la conoscenza diventa molto più complicata perche i dati a seguire
sono troppi, quindi si deve accontentare di un certo stato di conoscenze
ma in un ambiente molto più ampio che vede i componenti e le sue
relazioni costituenti una struttura, un ambiente con il quale s'interagisce
ed una meccanica che va introducendo i nuovi rapporti che si risultano
soddisfacenti ingrandiscono il sistema, ma se mostrano che alcuni dei rapporti
più importanti regrediscono cominciano a mostrare la dissoluzione.
- E questo
vale tanto per i sistemi informativi come per quelli sociali. Internet
è un sistema mondiale, la Giustizia italiana è anche un sistema
e per dirimere i conflitti ci vuole una visione più aperta: in primo
luogo che definisca bene cosa è un conflitto, quali gli attori,
quali le dinamiche, quali le possibili vie di soluzione. E curioso ma nelle
facoltà di giurisprudenza non c'è una materia sui conflitti.
- In una visione
più ampia una volta determinato il conflitto, gli attori e le possibili
vie d'intervento il ricorso alla giustizia dovrebbe essere l'ultima tappa
di un lungo percorso nel quale sono fallite tutte le negoziazioni.
- La visione
attuale di dirimere conflitti e' costosa, lentissima e ingolfa con montagne
di carta i tribunali.
- E' vero che
si sta tentando con il processo telematico l'introduzione delle nuove tecnologie,
ma non si è capito a sufficienza quanto possano aiutare le nuove
tecnologie a risolvere conflitti mettendo faccia a faccia (virtualmente)
gli attori, come lo dimostra il diritto di famiglia in tutto il mondo.
- E poi, perché
si va a rilento nelle applicazioni classiche? Perché ancora si permette
di scegliere agli avvocati tra il sistema cartaceo e quello telematico
in campo civile avendo sempre una copia su carta? Fatelo obbligatorio.
- Internet
ha maturato il titolo di non essere esclusa.
- Perché
non si filmano tutte le udienze e perché c'è cosi poco processo
telematico nel penale? Mancanza di fiducia nel mezzo?
- AGCOM deve
diffondere e sostenere questa teoria ampia della risoluzione dei conflitti
e l'uso necessario delle nuove tecnologie.
- I conflitti
vanno risolti molto prima di arrivare alla giustizia che rimane come l'ultima
risorsa quando sono fallite tutte le altre.
|
[gg]
- Terza e ultima
sollecitazione , poi non ti scoccio piu' [per un po' ...]. Avevi fatto
precedere la Introduzione che citavo sopra da questa stupenda "Profetia"
di Leonardo [dal 'Codice Atlantico']
"Parleransi
e toccheransi e abbracceransi li omini,
stanti
dall'uno all'altro emispherio,
e
intenderansi i loro linguaggi"
|
- Antonio,
a quali condizioni, sostanziali e formali, la politica capira', intimamente,
il "linguaggio" di internet ?
- Quand' e'
che realizzera' questo "compromiso" : che nella magica
lingua della terra argentina dove ora vivi significa "impegno"
... ?
[A.A.
MARTINO ...]
- Caro Giorgio
qui sono poco preparato e gli avvenimenti di questi giorni mostrano più
che mai il malessere della politica.
- Se prendiamo
sul serio la teoria sistemica e guardiamo come i meccanismi della politica
e dell'economia stanno mostrando il degrado delle relazioni ai più
alti livelli si potrebbe parlare di decomposizione dei sistemi: in economia
pare non sia possibile frenare una crisi che porta molti anni e che si
fa sempre più acuta.
- Non bisognerebbe
prendere sotto gamba gli odierni suicidi per ragioni economiche.
- La politica
e non solo in Italia mostra una curiosa tendenza dei cittadini verso chi
politico non è.
- Pare dimenticato
il Max Weber della politica come professione, anzi si va da esperienze
di imprenditori arricchiti con concezioni statali, a "tecnici",
guarda caso, di economia legata alla finanza internazionali e finalmente
a personaggi fatesi conoscere nel mondo dello spettacolo. Insomma che governi
chiunque purché non politico.
- E questo
mi pare un male per la politica come se all'AGCOM potesse accedere chiunque
purché non tecnico.
- La politica
ha a che fare col potere e questo, come il denaro sembrano elementi che
si comportano come il gas nel senso della tendenza a espandersi.
- E' per questa
ragione che le regole del buon governo invitano a creare meccanismi di
controllo contro gli eccessi del potere. Quis custodiet ipsos custodes?
- Ma c'e sempre
in agguato la corruzione e la corruzione impedisce la costruzione di qualsiasi
politica a mediano o lungo tempo.
- E' il regno
dell'immediato e del affievolimento non solo delle regole giuridiche ma
anche di quelle morali. Mala tempora currunt .
- La bella
profezia di Leonardo prevedeva due cose: un mezzo tecnico non indicato
per poter andare da un emisfero all'altro ed un linguaggio comune o per
lo meno più linguaggi comprensibili.
- Assumerei
Internet come il mezzo tecnico più che un linguaggio che permetta
l'intercomprensione.
- Internet
come tutti gli artefatti umani può essere utilizzato per la liberazione
o anche per l'assoggettamento. Anzi in questi giorni previi alle delibere
di Dubai Telecomunicazione, fanno prevedere dei pericoli per la continuità
delle libere telecomunicazioni.
- C'è
sempre il paese che sogna con gestirle, controllarle e, magari, manipolarle.
Si tratta di mezzi.
- Ma è
vero che c'è un'altra cultura che convive con le due precedenti:
quella orale e quella scritta. Quella digitale è un'altra cultura
quindi anche un altro linguaggio.
- La politica
guardata con occhi sistemici comincia a mostrare i segni dell'indebolimento
dei rapporti più alti della meccanica e quindi segni di infermità
e logoramento.
- C'è
poco studio della morte dei sistemi politici, come invece nelle altre scienze
lo hanno fatto.
- Ci si limita
a enumerare cause possibili della sparizione dei grandi imperii. E questo
è un male.
- In Argentina,
dove le cose non vanno bene, c'è l'idea domestica che stiamo toccando
fondo. Pia illusione! perche si pensa che una volta arrivati al fondo si
risale.
- Purtroppo
non c'è un fondo. La storia del Libano e della ex Jugoslavia hanno
fatto coniare l'espressione "balcanizzazione".
- Questi brutti
tempi fanno sognare ai rivoluzionari la nuova era. E qualcosa abbiamo guadagnato
in materia dei diritti umani, ma ancora la schiavitù, la corruzione,
il mal governo sono di casa e non vi sono all'orizzonte delle linee di
miglioramento.
- Solo "indignados"
e reti che tendono a migliorare alcune cose ma non il governo come "governance".
- Non riesce
a convincermi Beppe Grillo che continua a fare il comico per diventare
politico: ha messo 150 consiglieri comunali in 130 comuni e 4 consiglieri
regionali.
- Nel programma
del partito, perche ormai ``e un partito politico c'è "Abolizione
delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action"
- E qui mi
vengono in mente le parole del mio maestro Bobbio "Chi vedrà
vivrà"
|
[gg]
Abrazos !
|