ROMA. Rivoluzione
in vista per il Web italiano. Entro luglio, infatti, vedrà la luce
la Fondazione Meucci, il nuovo organismo che si occuperà di stabilire
le regole per la gestione dei domini «.it» e che potrà
tra l'altro intervenire nei casi di contenzioso per un indirizzo Internet.
A lavorare al progetto è il ministero delle Comunicazioni, che conta
di poter dare il via alla Fondazione entro l'avvio del semestre di presidenza
italiana dell'Unione europea.
Il nuovo organismo
avrà quindi competenze nella gestione delle regole e dei domini,
accorpando alcune delle funzioni attualmente svolte dalla Naming authority
italiana e dalla Registration authority italiana. Tra le sue funzioni ci
sarà anche quella di decidere a chi andrà un determinato
indirizzo Web, mettendo fine una volta per tutte alle dispute su chi può
«impossessarsi» di marchi d'azienda, nomi celebri, città,
luoghi geografici. Si tratterà, in ogni caso, di una sorta di gran
giurì, dal momento che la magistratura continuerà a mantenere
le sue competenze in materia nei successivi gradi di giudizio. Le competenze
della Fondazione, inoltre, saranno limitate ai domini «.it»,
dal momento che quelle sull'altra grande estensione «.com»
rimangono saldamente appannaggio dell'Icann.
La Fondazione,
secondo quanto si è appreso, sarà costituita da un consiglio
d'amministrazione composto da sette membri a maggioranza nominati dal governo
e da un comitato tecnico, di 15 persone, che invece vedrà rappresentato
il mondo della ricerca e del pianeta Internet (provider, operatori e manteiner).
Il cda, che dovrebbe esprimere al suo interno il presidente della stessa
Fondazione, si occuperà della gestione amministrativa del nuovo
soggetto, mentre il comitato tecnico provvederà a scrivere le regole
per l'assegnazione dei domini e alla gestione dei server. La Fondazione,
che dovrebbe avere sede a Roma, non godrà di un finanziamento specifico,
ma si autofinanzierà.
La procedura
di autofinanziamento consiste nella gestione dei contributi derivanti dalla
registrazione dei domini Internet: si tratta di circa 5 euro l'anno per
i «manteiner», i rivenditori all'ingrosso degli stessi domini,
che poi li girano agli utenti finali a circa 25 euro.
La decisione
di dare vita a uno specifico organismo per la gestione dei domini «.it»
si è arrivati nell'ambito del comitato esecutivo della 'Naming authority',
che ha espresso a più riprese l'esigenza di un riconoscimento. È
così partito un tavolo tecnico al ministero, che ha cominciato a
ragionare sulla costituzione della Fondazione, un soggetto terzo che rappresenti
la Naming authority, la Registration authority e il Governo.
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