Fonti e ricerche per una storia dell' internetworking in Italia

Il Background : fonti e ricerche per una storia dell' informatica in Italia

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Commenti a Produrre anime e' ben piu' difficile che produrre corpi

Sulla Commissione parlamentare per l'Internet

Stefano Trumpy [12 Giugno 2007]

  • Ricordo vivamente la comparsa sul mio orizzionte di ricercatore di colui che abbiamo sempre chiamato l'Angelo Raffaele e piu' raramente con il suo breve cognome.
  • Egli fu incaricato di coordinare il Progetto Finalizzato Informatica del CNR che si svolse dal 1979 al 1985.
  • Ebbi modo di apprezzare il suo rigore scientifico e la conduzione battagliera di questo fondamentale progetto che ebbe il merito di unire comunita' di informatici talvolta rissose ed in competizione tra di loro; in aggiunta il progetto in questione fu teatro di epici scontri tra teorici dell'informatica e sviluppatori di applicazioni. Io stavo al CNUCE che aveva una forte componente di sviluppatori e gestori di servizi informatici ed una componente emergente di ricerca di base; quindi assistetti con interesse alla diatriba sulla nobilta' della ricerca confrontata con la utilita' e praticita' dei servizi per il calcolo scientifico.
  • Al tempo ero impegnato nel campo dei sistemi di controllo per il volo di satelliti ed assistetti con interesse un poco esterno a queste diatribe.
  • Con l'avvento della Commissione Informatica del CNR nella quale fui coinvolto e con la direzione dell'Istituto (a partire dal 1983) ebbi modo di trarre molte lezioni dalla gestione del P.F.I. che sin dall'inizio porto' un vento di novita' nel CNUCE ed una necessita' di confronto con le altre realta' informatiche in Italia.
  • Successivamente ho avuto diverse occasioni di incontro con l'Angelo Raffaele che ha spaziato su diverse tematiche quali il software libero e aspetti vari delle reti. Quindi e' sempre stato un piacere confrontarsi con le sue "visioni" ed ascoltare le sue presentazioni costantemente allietate da una grafica autografa semplicemnte esilarante.
  • Dalle risposte dell 'Angelo Raffaele prendo alcuni spunti ai quali aggiungo un breve commento. Per quanto riguarda i collegamenti con la storia italiana dello ICT, le preoccupazioni del presente e le prospettive enunciate sul futuro non posso che sottoscrivere la lucida e talvolta impietosa analisi.
  • "la piu' importante realizzazione dell'open source software e' Internet, quel meraviglioso intreccio di soluzioni e programmi che sarebbe potuto nascere soltanto in un'ambiente pubblico di collaborazioni libere"
  • Ho avuto occasione di incontrare Angelo Raffaele in occasione di presentazioni su "open source" in diverse occasioni; le sue argomentazioni relative al software libero mi sono parse costantemente convincenti ed appassionate.
  • Dopo il fatidico piu' volte citato 1995 come decollo definitivo di una Internet globale, non piu' limitato all'ambiente accademico e di ricerca, ebbi modo di convenire con lui la assoluta veridicita' della affermazione riportata sopra.
  • "Considero la perdita di valori ideologici e non l'eccesso di interpretazione politica uno dei mali della società attuale. Più gravi mi paiono invece gli errori di interpretazioni derivanti nel mondo politico dal dominio assoluto della cosiddetta cultura economica."
  • Oggi la politica, ed i media che la seguono, parlano quasi esclusivamente di portafoglio, come se solo da quello dipendesse la felicita' dei cittadini. L'Internet e' un fenomeno che nella fase iniziale, ed in parte ancora adesso, e' sfuggito alle leggi della economia pianificata dei gruppi industriali.
  • Oggi e' cosi' diffusa che non sara' facile riportarla a schemi predefiniti; basti considerare la quantita' di informazione liberamente accessibile, ai programmi software libero ed alle applicazioni per gli utenti finali. Questo aspetto di democrazia informativa dovra' necessariamente permanere, anche se accompagnato da servizi professionali a pagamento.
  • "Io temo che il problema della pedo-pornografia sia utilizzato come pretesto per imporre un controllo politico dei contenuti della Rete, come vogliono i governanti cinesi, o la privatizzazione della Rete, come sognano da sempre i responsabili delle multinazionali americane."
  • Per la seconda parte della sentenza ho gia' detto; per quanto riguarda la prima osservo che, fortunatamente, i governi si sono mossi fuori tempo massimo e che il tentativo di alcuni governi, non propriamente definibili come democratici, di "mettere le briglie" all'Internet sono destinati a fallire prima o dopo.
  • E' comunque vero che i governi dovranno trovare delle forme di collaborazione per frenare gli usi distorti ed illegali della rete a partire da fenomeni fastidiosi e nocivi come lo spam, la diffusione di virus e "malware" in genere ed a contrastare informazioni lesive dell'ordine pubblico come incitamento al terrorismo, pedo pornografia, etc. Si dovra' vegliare sempre affinche' le misure protettive non diventino pretesto per forme di censura e negazione della liberta' di espressione.
  • "Quando parlo di Internet mi sento anarchico."
  • Perfettamente condivisibile purche' l'approccio anarchico non induca comportamenti dannosi alla societa' globale della rete.
  • E ne aggiungo uno io:

Quale ruolo per il nostro governo e quale collegamento con chi ci rappresenta ?

  • Ho la ventura di svolgere funzioni di rappresentante del governo per la cosi' detta "internet governance" e riporto con soddisfazione che la linea generale per quanto riguarda gli interventi governativi sulla rete e' di intervenire in una modalita' leggera, solo nei casi necessari per prevenire usi distorti e dannosi per l'interesse pubblico.
  • Questo non impedisce che talvolta vengano prese decisioni che appaiono come dirigiste che la comunita' non approva.
  • Si sente una mancanza di efficiente collegamento tra le parti interessate, inclusi gli utenti finali della rete; la associazione che ho l'onore di presiedere "Societa' Internet" ha preso la iniziativa nel maggio dello scorso anno, di proporre al governo la costituzione di una commissione parlamentare sui temi dell'Internet come espresso qui di seguito:
  • Sollecitazioni al Governo per il tema dell 'Internet Società Internet,
  • sezione italiana della Internet Society (ISOC) Maggio 2006
  • Posizione approvata nella riunione del Consiglio del 25 maggio 2006
  • Premessa: l'Internet costituisce una infrastruttura immateriale, basata su tecnologia giovane e quindi rapidamente evolutiva; per questo è in continua crescita e deve essere valorizzata e resa accessibile a tutti i cittadini. L'Internet, come parte qualificante dell'innovazione nel nostro paese, è al centro dei programmi di governo sull'innovazione predisposti dagli schieramenti che si sono confrontati nelle recenti elezioni politiche. È riconosciuto il fatto che il governo uscente ha prestato attenzione alle tematiche coinvolte nell'Internet e nella Società dell'Informazione, ottenendo significativi risultati. Con la proposta che segue, si intende fornire al nuovo governo dei suggerimenti che potranno partire da quanto raggiunto nella legislazione trascorsa e da lì costruire per ottenere progressivamente risultati più maturi.
  • 1. Commissione parlamentare per l'Internet Sul lato legislativo la comunità Internet, di cui qui Società Internet si fa portavoce, ha riscontrato nelle passate legislature uno scollamento tra le iniziative legislative predisposte da membri del parlamento e le parti della società civile coinvolte a vario titolo. Questo ci suggerisce di raccomandare la istituzione di una commissione parlamentare bicamerale che, attraverso periodiche audizioni, acquisisca le informazioni di sistema e le istanze della rete che provengono dalla comunità Internet in materia di "public policy"; questo potrà garantire un valido contributo nella fase di istruttoria di normative che si rendano necessarie.
  • 2. Armonizzare gli interventi di interesse di dicasteri diversi Poichè l'internet coinvolge tematiche che sono di interesse di dicasteri diversi, si ritiene fondamentale che venga assicurato un ruolo definito e proattivo della Presidenza del Consiglio (o di ministero direttamente collegato alla Presidenza per lo scopo di cui sopra) per assicurare una comunicazione trasversale ed evitare iniziative normative non armonizzate tra di loro.