- Inoltre, il
nuovo patto sociale, che verrà stabilito dalla costituente, non
sarà come le passate costituzioni, imposto agli Italiani, ma proposto,
e la costituente, non disponendo di veruna forza materiale, non potrebbe
operare diversamente; quindi il cuore, la fede, le intenzioni di coloro
che dovranno comporla, in questo caso, non hanno importanza di sorta alcuna;
queste qualità, impossibili a ritrovarsi, perché mutabili
secondo l'utile individuale, queste qualità sempre cercate, ne'
mai trovate dal popolo, oggi non debbono tenersi in verun conto; l'ingegno
e la dottrina sono necessarie; eziandio i piú perversi saranno utili;
ma il popolo non potendo discernere queste qualità, la costituente
sarà nominata dal congresso nazionale, che ammetterà in essa
tutti coloro che volontariamente si offrono di farne parte. Questo sarà
il campo ove la scienza, non avendo altri limiti che le medesime leggi
di Natura da cui essa risulta, potrà elevarsi dalle inutili astrazioni
alla pratica, e stabilire la felicità della nazione.
- Questo congresso
di scienziati, dichiarato Costituente, determinerà e proporrà
il nuovo patto sociale, le cui basi saranno que' principj dal popolo dichiarati
inviolabili, ed il fine quello di garentirne l'inviolabilità per
lo avvenire. Compito il lavoro, reso di pubblica ragione, rimarrà
esposto alla pubblica censura; e tutti i dubbi, tutte le considerazioni
espresse per mezzo della stampa, saranno accuratamente raccolte da coloro
che presiedono all' amministrazione di ogni comune ed inviate alla costituente,
che, nel piú breve tempo possibile, dovrà modificare, o rispondere
a tutte le osservazioni fatte dal pubblico. Dopo questa prova, il patto,
sottoposto in ogni comune alla finale approvazione del popolo, avrà
effetto. Noi adombreremo questo nuovo patto sociale senza presumere di
aver risoluto un problema che dovrà risolvere l'intera nazione.
E' stato nostro proposito sgomberare il suolo e scavar le fondamenta, non
già riedificare.
Carlo
Pisacane Saggi Storici-Politici-Militari sull' Italia
Saggio
III La Rivoluzione Capitolo Quinto pp 162-163
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