Il ruolo dell'informatica del CNR
nella "Società dell'Informazione"

[copia della pagina web scaduta http://www.area.fi.cnr.it/r&f/n4/denoth.htm]

di Franco Denoth
Presidente del Comitato Nazionale di Consulenza per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione del CNR

Occorre un Comitato prevalentemente disciplinare per le strategie di ricerca in un settore in continua evoluzione, tra informatica, telecomunicazioni ed elettronica

 

cdromCon la legge 8 luglio 1986, n. 360 e il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 settembre 1987, n. 408, vennero istituiti e regolamentati i Comitati nazionali a carattere interdisciplinare. Fra questi il Comitato Nazionale per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione è quello che ha cercato di dare una risposta a esigenze scientifiche maturate nel corso di oltre trentacinque anni, da quando, cioè, nel 1961, l'allora Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE), nato nel 1955 presso l'Università di Pisa, passò nel CNR come organo afferente al Comitato per le Scienze Fisiche. Da quella data molto tempo è trascorso e l'affascinante avventura scientifica, inizialmente mirata alla realizzazione del primo calcolatore elettronico (CEP) specificamente progettato per impieghi scientifici, si è dimostrata un'iniziativa dagli effetti e conseguenze assolutamente imprevisti per gli stessi promotori.

Fa eccezione il lungimirante pensiero di Fermi, che, in risposta a una lettera a lui inviata in data 26 agosto 1954 dall'allora Rettore dell'Università di Pisa Enrico Avanzi, scriveva testualmente:

CENNI STORICI SULL'INFORMATICA NAZIONALE

(Parte delle informazioni sono tratte da: "I Tempi dell'Informatica" di Massimo Bozzo, Media Duemila, numeri 104-118)

1° periodo (Il calcolo)

1927 Per iniziativa del Prof. Mauro Picone viene fondato a Napoli l'Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo.

1937 L'Istituto Nazionale per le Applicazioni del Calcolo, trasferito a Roma, viene aggregato al Consiglio Nazionale delle Ricerche.

1954 Entra in funzione all'Istituto di Elettronica Generale del Politecnico di Milano il calcolatore elettronico Crc-102A della Computer Research Corp., ottenuto dagli Stati Uniti nell'ambito del piano Marshall, con l'obiettivo di fornire un supporto di calcolo alla comunità scientifica.

2° periodo (L'avventura informatica)

1954 All'Università di Pisa nasce il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche (CSCE), finanziato con i fondi (150 milioni) a suo tempo stanziati dal Consorzio tra le province di Pisa, Lucca e Livorno. All'iniziativa partecipa anche la Soc. Olivetti. Seguendo un suggerimento di Enrico Fermi, l'obiettivo è di progettare e realizzare il primo calcolatore elettronico italiano per uso scientifico.

1955 Adriano Olivetti entra nel campo delle calcolatrici elettroniche. Oltre a partecipare al CSCE, decide di creare in proprio un Centro di ricerca sul calcolo elettronico finalizzato ad applicazioni industriali a Barbaricina, una località nell'immediata periferia di Pisa.

1955 All'Istituto per la Applicazioni del Calcolo del CNR viene installato un elaboratore elettronico Ferranti, di produzione inglese. Lo sforzo finanziario del CNR è considerato enorme (300 milioni) e si cade nell'errore, abbastanza comune negli anni '50, di ritenere che tale apparecchiatura sarebbe stata sufficiente per molti anni.

1956 Comincia anche in Italia l'utilizzo del computer nel campi delle imprese. A rompere il ghiaccio è la Innocenti, che impianta un sistema IBM nello stabilimento di Dalmine. La macchina è impiegata per eseguire i conteggi di 2.500 stipendi e 6.000 paghe e cottimi, la contabilità generale e dei magazzini, la fatturazione, i calcoli scientifici e tecnici.

1958 Al CSCE viene messo a punto un calcolatore-pilota precursore delle soluzioni poi adottate sulla macchina definitiva: Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP).

1958 Si costituisce in Italia l'Associazione Italiana di Calcolo Automatico (AICA). Gli elaboratori nel Paese sono al momento soltanto una decina.

1959 Alla Fiera di Milano la Olivetti di Ivrea presenta il primo calcolatore elettronico a transistor di progettazione interamente italiana, l'Elea 9003. Alla realizzazione, nel laboratorio di Barbaricina (Pisa) prima e di Borgolombardo poi, contribuiscono un gruppo di ricercatori dell'Università di Pisa e un team diretto da Mario Tchou (italiano di origine cinese) proveniente dalla Columbia University.

1960 Nasce il termine bionica (lo studio degli organismi viventi e la loro simulazione mediante dispositivi analogici). Notevole il contributo italiano alla bionica fornito dal Laboratorio di Cibernetica del CNR, diretto dal Prof. Eduardo Renato Caianiello dell'Università di Salerno.

1960 Entra in funzione, in forma sperimentale, la Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP), versione definitiva della macchina già messa in funzione nel 1958.

1961 Al CSCE il Presidente Gronchi inaugura ufficialmente la Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP). Sul piano tecnico scientifico la CEP si pone a livello dei più avanzati calcolatori a livello mondiale, con soluzioni originali e innovative che soltanto pochi anni più tardi verranno introdotte ai calcolatori di produzione commerciale. In una rassegna svolta dell'IEE (Institute of Electrical Engineering) sui calcolatori scientifici nel mondo, la CEP è classificata fra i primi 10.

1961 Il CNR assorbe il CSCE, che diviene organo del CNR.

1964 Il CNR, attraverso l'IEI, attiva il "Corso di specializzazione in calcolo automatico", prima regolare attività didattica a livello post-laurea.

1965 L'Università di Pisa istituisce il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico (CNUCE), a seguito della donazione da parte di IBM di una grossa macchina.

1968 Il CSCE viene trasformato in Istituto di Elaborazione dell'Informazione (IEI), con l'obiettivo di promuovere e sviluppare la ricerca in informatica.

1969 Il CNR costituisce a Genova il Laboratorio (poi Istituto) di Cibernetica e Biofisica.

1969 Iniziano attività scientifica anche i Centri ricerca IBM di Venezia, Pisa e Bari.

1969 Con il determinante apporto dell'Istituto di Elaborazione dell'Informazione del CNR viene istituito a Pisa il primo corso di laurea in Scienze dell'Informazione. Si iscrivono 500 studenti. La lezione inaugurale viene tenuta il 17 Novembre dal prof. A. Faedo, rettore dell'Università e futuro presidente del CNR. Per molti anni la quasi totalità dei docenti è stata costituita da ricercatori dell'IEI

3° Periodo (Le ricadute accademiche)

1970 Il CNR istituisce vari Centri di studio nell'area informatica presso varie Università (CENS-Torino, CSISEI-Milano, CIOC-Bologna, CSCCA-Roma).

1970 L'esempio di Pisa è seguito da altre Università: fra le prime, le università di Bari, Milano e Torino.

1974 Il CNUCE diviene organo del CNR con compiti di ricerca e servizio principalmente nei settori del calcolo, reti, banche dati.

1978 Il CNR istituisce la Commissione Generale per l'Informatica (CGI) con compiti di programmazione e coordinamento delle iniziative nel settore informatico. È una iniziativa che prelude alla costituzione del Comitato che verrà costituito 10 anni più tardi.

1978 Viene creato a Pisa l'Istituto di Linguistica Computazionale (ILC) del CNR con obiettivi di ricerca e sviluppo nel settore linguistico. Nello stesso anno e nei successivi vengono istituiti altri organi CNR a indirizzo informatico. La creazione dello ILC segna una nuova tappa: con questa iniziativa si riconosce che le tecnologie informatiche hanno un impatto culturale in settori molto diversi da quelli tradizionali.

4° periodo (I progetti)

1979 Il CIPE approva lo studio di fattibilità redatto dalla commissione di esperti del CNR per il Progetto Finalizzato Informatica ed affida l'esecuzione del programma al CNR stesso.

1980 Ha inizio la fase operativa del Progetto Finalizzato Informatica.

1980 Con l'installazione al CNUCE di Pisa di un'antenna ricetrasmittente di tre metri, diviene operativa in Italia la rete europea Stella che collega via satellite Ots i laboratori italiani dell'INFN con tutti gli altri laboratori europei di fisica nucleare per il rapido scambio di dati sulle ricerche effettuate nell'ambito del CERN. La rete è stata collaudata dal CNUCE tra la fine del '79 e l'aprile dell''80 con l'utilizzo del satellite italiano Sirio, in orbita geostazionaria da tre anni.

1987 Viene costituito il Consorzio Pisa Ricerche (CPR) con la partecipazione di Università, CNR, numerose industrie e pubbliche amministrazioni.

1988 Viene istituito il Comitato Nazionale di Consulenza per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione del CNR. È un'altra tappa fondamentale. Dopo la costituzione di varie commissioni che hanno coordinato lo sviluppo di un'infrastruttura informatica scientifica a livello nazionale e internazionale, la legge 8 luglio 1986, n. 360, ed il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 settembre 1987, n. 408, porta alla creazione di un Comitato interdisciplinare nel settore della scienza e le tecnologie dell'informazione. Anche se con questo ancora non si risolvono gli aspetti culturali di base, il nuovo Comitato rappresenta un passo essenziale verso la costituzione di un riferimento unitario per il coordinamento delle attività del settore, attualmente distribuite fra vari Comitati disciplinari (principalmente: Fisica, Ingegneria, Matematica, Chimica).

1990 È operativa una seconda iniziativa nel settore delle tecnologie dell'informazione: il Progetto Finalizzato "Sistemi Informatici e Calcolo Parallelo". L'iniziativa, approvata dal CIPE, è affidata per l'esecuzione al CNR. Diviene operativo anche il Progetto Finalizzato "Telecomunicazioni", di vitale importanza per un armonico sviluppo delle risorse di calcolo e delle reti necessarie per assicurare la fruibilità su rete geografica.

1995 I tre maggiori Enti Pubblici di ricerca, in collaborazione con Università e Finmeccanica, danno vita ad un progetto nel settore del calcolo ad alte prestazioni, che prevede la costruzione di un sistema (PQE2000) nel quale viene ampiamente recepito il know how sviluppato in ambiente di ricerca, in particolare nell'ambito del Progetto Finalizzato "Sistemi Informatici e Calcolo Parallelo".

1996 Il Comitato per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione ha in corso di approvazione un Progetto Finalizzato (PF "Comunicazioni per la società dell'informazione"), articolato in due aree: "Fotonica" e "Comunicazioni personalizzate". Il progetto si pone come una delle maggiori iniziative nel settore altamente strategico che vede una simbiosi fra informatica e telecomunicazioni.

1997 Al Comitato per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione viene affidata la conduzione del progetto "Reti multimediali interattive di accesso all'utente". Il progetto si inserisce nelle attività internazionali che hanno per obiettivo la "Società dell'Informazione".

"...L'idea di costruire in Pisa una macchina calcolatrice elettronica mi è sembrata di gran lunga la migliore.
Essa costituirebbe un mezzo di ricerca di cui si avvantaggerebbero, in modo oggi quasi inestimabile, tutte le scienze e tutti gli indirizzi di ricerca...
"

La parte che forse era sfuggita anche ad Enrico Fermi era quella concernente l'impatto che i mezzi informatici, e lo sviluppo culturale ad essi associato, avrebbe avuto nei confronti dell'intera società, coinvolgendo aspetti di lavoro, di rapporti sociali e di vita quotidiana in misura perfino superiore a quelli scientifici.

Questo effetto della "rivoluzione informatica" è oggi ben evidenziato nel cosiddetto "Rapporto Bangemann", preparato dai membri dello "High-Level Group of Information Society" per il Consiglio d'Europa, che recita testualmente:

"This revolution adds huge new capacities to human intelligence and ... changes the way we work together and the way we live together".

Fu grazie all'iniziativa partita nel 1955 ed al forte sostegno trovato poi nell'ambito del CNR, che Pisa fu per molti anni il portabandiera dell'informatica italiana. Per far fronte alle crescenti richieste di calcolo, al primo nucleo costituito dal CSCE ­ che dal 1968 prese il nome di Istituto di Elaborazione dell'Informazione (IEI) del CNR ­ si aggiunse presto l'Istituto CNUCE, nato nel 1964 nell'ambito di una convenzione fra Università di Pisa e Soc. IBM-Italia e divenuto Istituto del CNR nel 1974.

Negli anni successivi le attività informatiche in ambito CNR si affermarono ulteriormente sia con la costituzione di nuovi Organi istituzionalmente dedicati a questo settore, sia attraverso la formazione di reparti di ricerca presso Organi ad indirizzo non tipicamente informatico, ma che, attraverso un confronto di conoscenze in campi culturalmente diversi, hanno potuto attivare consistenti sinergismi.

Le attività promosse dal CNR ebbero notevoli effetti anche nel settore universitario: nel 1969 venne istituito a Pisa il primo corso di laurea in Scienza dell'Informazione; la lezione inaugurale venne tenuta il 17 Novembre dal prof. Alessandro Faedo, Rettore dell'Università e più tardi Presidente del CNR. L'esempio di Pisa sarà seguito da altre Università tra cui, già dall'anno successivo, le Università di Bari, Milano e Torino. Ma le ricadute non sono limitate al mondo accademico: a partire dal 1975, si ebbe la creazione di centri scientifici e gruppi di ricerca di grandi aziende (IBM, Olivetti, Selenia, Tecsiel, Intex, S & M, Data Management) e di Consorzi operanti in stretta collaborazione con istituti scientifici del CNR.

L'imprevedibile portata di questa "avventura" fu però la causa di uno sviluppo dell'informatica nel Consiglio Nazionale delle Ricerche caratterizzato da dispersione e frazionato fra vari Comitati, in particolare in quello della Matematica, della Fisica e dell'Ingegneria. È inevitabile che in queste condizioni l'informatica sia stata considerata da ciascun Comitato come collaterale, se non di servizio, alle discipline di propria competenza e che l'afferenza a Comitati diversi renda ancor oggi difficili le già precarie interazioni tra i diversi Istituti. Sono queste alcune delle considerazioni che il prof. Giovan Battista Gerace, uno degli artefici della CEP, ebbe modo di esprimere al convegno "Informatica, Università e Ricerca", svoltosi a Roma nel dicembre 1984.dischetti

L'istituzione del Comitato Nazionale per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione, ha di fatto risolto soltanto parzialmente il problema; la stessa matrice culturale dei membri del Comitato (2 da ciascuno dei Comitati Nazionali per la Scienze Matematiche, per le Scienze Fisiche, per le Scienze d'Ingegneria ed Architettura e per le Scienze Economiche, 1 membro da ciascuno dei restanti 6 Comitati disciplinari) rende aleatoria la presenza di specifiche competenze. Il fenomeno risulta attenuato nell'attuale composizione del Comitato, che vede la presenza di 9 membri (includendo i due rappresentanti ministeriali) con cultura informatica: questo è un evento fortunato, ma del tutto accidentale.

Un'altra singolarità, non certo favorevole, è che il Comitato per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione, unico fra tutti i Comitati del CNR, è stato fino ad ora privo di organi afferenti. Questo evento ha di fatto privato il Comitato di un braccio operativo, attraverso il quale attuare le strategie di ricerca e di coordinamento che venivano individuate. Soltanto in tempi recenti il Consiglio di Presidenza ha approvato la costituzione del Centro di Studio per il Calcolo Intensivo e Scienze Molecolari (presso l'Università di Perugia) e dell'Istituto per le Applicazioni Telematiche. A quest'ultimo organo, in particolare, viene demandato il ruolo di svolgere in modo permanente ricerca nel campo delle tecnologie dell'informazione e dei servizi telematici e di costituire un riferimento nazionale per quanto concerne lo sviluppo della Infrastruttura Informatica Scientifica del CNR. Il dotarsi di strumenti telematici è, infatti, elemento indispensabile per mantenere un colloquio scientifico a livelli internazionali competitivi.

Se la natura pervasiva dell'informatica ha reso naturale il suo uso stabile nell'attività di ricerca di altre discipline, questo non può e non deve contraddire il fatto che la scienza e l'ingegneria dell'informazione è altro. In particolare l'informatica: esiste come scienza indipendentemente dal suo immediato uso strumentale; si sviluppa in ambiti di ricerca ben consolidati ed in continua espansione; è fonte di cultura e il suo autonomo sviluppo come scienza è anche il fondamento per una efficace interazione con altri campi del sapere.

I tempi sono quindi più che maturi per una ristrutturazione dell'attuale Comitato per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione. Già il precedente Comitato si era così espresso nella relazione consuntiva sull'attività 88-94:

"Per la vastità e l'importanza che ha assunto il Settore dell'Informazione, le cui discipline afferiscono ora essenzialmente a differenti Comitati (Fisica, Ingegneria, Matematica e Chimica), si ritiene opportuno, ai fini di uno sviluppo organico, e per evitare dannose dispersioni tra ricercatori di differente formazione ed estrazione, ma operanti sulle stesse tematiche, che nel futuro il Comitato debba avere una connotazione disciplinare più omogenea e più rappresentativa della Comunità scientifica.

... omissis ...

Non v'è dubbio, tuttavia, che le applicazioni del settore dell'Informazione nelle diverse aree disciplinari sono senz'altro fondamentali per lo sviluppo industriale, economico e sociale del Paese. Pertanto il Comitato dovrebbe comprendere, in proporzione minoritaria, anche una componente eletta dall'Assemblea dei Comitati per soddisfare e coordinare le esigenze applicative del settore".

A distanza di sei anni il settore delle scienza dell'informazione si è ulteriormente evoluto, mettendo sempre di più in luce gli stretti legami fra informatica, telecomunicazioni ed elettronica: ciascuna delle aree vede le altre non solo come indispensabile supporto, ma anche come campo di proprie attività di ricerca.

Non un Comitato in senso tradizionale, quindi, ma un Comitato che, accanto ad una componente maggioritaria disciplinare, che tenga conto di quanto sopra esposto, abbia anche una componente nominata da altri Comitati che vedano nelle discipline dell'informazione un essenziale contributo e supporto per un moderno sviluppo della propria disciplina. Questa interazione, come l'esperienza degli ultimi anni ha evidenziato, oltre che favorire la diffusione di una cultura informatica, costituisce una insostituibile occasione di sinergismi.

Viviamo un momento di incertezza rispetto a quello che sarà il futuro assetto degli enti di ricerca, ma nuovi organismi, quali Istituti Nazionali o Centri Associati, sono destinati al fallimento laddove non esista un livello superiore deputato alla definizione delle linee generali di sviluppo della ricerca, alla scelta delle tematiche prioritarie, alla definizione degli obiettivi e dei relativi finanziamenti. La funzione di questo livello superiore, nell'attuale conformazione del CNR, può essere espletata soltanto da un Comitato disciplinare o, almeno prevalentemente disciplinare ed è necessario che un tale ruolo sia ben individuato anche a seguito di una ristrutturazione.

Composizione del Comitato Nazionale per la Scienza e le Tecnologie dell'Informazione

  Comitato di provenienza
Franco Denoth (Presidente) Scienze Fisiche
Antonio Lamarra (Segretario Scientifico) Scienze Storiche, Filosofiche, Filologiche
Mario Arioli Scienze Matematiche
Giorgio Ausiello Scienze d'Ingegneria ed Architettura
Gianluigi Casalone Scienze Chimiche
Vincenzo Cavallo Scienze Biologiche e Mediche
Claudio Cesi Scienze Geologiche e Minerarie
Fabio Grasso Scienze Economiche, Sociologiche e Statistiche
Luigi Marasco Scienze Economiche, Sociologiche e Statistiche
Michele Missikoff Scienze d'Ingegneria ed Architettura
Lorenzo Robbiano Scienze Matematiche
Lorenzo Sparapano Scienze Agrarie
Luigi Spinoglio Scienze Fische
Francesca Zannotti Scienze Giuridiche
Alessandro Alberigi Quaranta Rappresentante del Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica MURST
Daniel Pierre Bovet Rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione

Al passato si può guardare con una certa soddisfazione; il futuro si presenta pieno di incertezze e difficoltà. Con gli attuali meccanismi di gestione i fattori di scelta giocano a favore delle istituzioni di ricerca; oggi non sarebbe pensabile di far partire una "avventura", quale fu la costruzione del CEP, nelle pionieristiche condizioni che allora, con grande fiducia e una notevole dose di ottimismo, furono giudicate accettabili. Ma un ponderato ottimismo deve sempre essere alla base anche delle iniziative scientifiche e questo consente di avere fiducia nel ruolo che l'informatica del CNR saprà assumersi nel futuro, in particolare nell'ambito della realizzazione delle "Società dell'Informazione" e nella prospettiva di una sempre maggiore e sinergica integrazione fra CNR, Università e imprenditoria.

storia
denoth
cctld.it
denoth