[Presentazione]

A.5 AUTORI ED EDITORI INTERNET

"Non possiamo considerare solo i computer e le reti nel decidere gli obbiettivi di lungo termine. Dobbiamo considerare le persone. Con il passare del tempo sarà sempre più facile mettere in rete materiali scelti o fatti da voi. Che la diversità fiorisca. Quando la grande ricchezza di popoli che è l'Europa entrerà in contatto con se stessa tramite il web, il risultato dovrebbe essere: tolleranza, progresso, e tanto divertimento"

(Tim Berners Lee, programmatore dell' architettura fondamentale del www)

E' strutturalmente problematico, ma pur necessario sotto il profilo operativo, operare in Internet la distinzione tra utenti, autori ed editori.

La rete infatti si costituisce come sistema di immagine e comunicazione unico nel quale una parte essenziale dei contenuti è fondamentalmente prodotta (Posta Elettronica, Gruppi di Discussione e i Domini Web amatoriali) dagli utenti in multiforme rappresentazione e dialogo. Così come si assiste ad una costante mobilitazione ed interazione fra ruoli utenti, amatoriali, professionali, fra business e servizio.

Lo stesso "modo di produzione Internet" (una spirale allargata di "produzione di servizi a mezzo di servizi" con una componente imprescindibile di autogestione) disegna un modello originalissimo di lavoro intrecciato a proprietà a basso costo dei mezzi di produzione.

E' questo sistema che ha messo in campo nella disponibilità di milioni di utenti la pratica di funzioni e ruoli originali (titolari di nomi a dominio, editori telematici, creatori di contenuti e interfacce, sysop di rete, programmatori di linguaggi web, webmaster, responsabili sicurezza, moderatori di mailing list ecc.).

Questo nuovo insieme di prestazioni offre quindi allo stesso dibattito sociologico (nuove professioni, lavori interinali, cooperative giovanili ecc.) e teorico (tutela del lavoro intellettuale, no-copyright) un laboratorio privilegiato per la sperimentazione e costituzione di regole appropriate.

QUANTI SONO GLI OPERATORI INTERNET ?

E' realistico stimare per l' Italia la seguente tavola di riferimento - Agosto 2001:

Categoria Ordine di grandezza
Utenti Milioni
Nomi a Dominio Centinaia di migliaia
Titolari Nomi a Dominio (org) Centinaia di migliaia
Responsabili Nomi a Dominio (admin-c) Centinaia di migliaia
Operatori Internet (Webmaster, Sysop ecc.) compresi amatoriali Decine di migliaia
Operatori Internet (Webmaster, Sysop ecc.) professionali Migliaia

Un' ideale dbase di chi "fa il web" fotograferebbe oggi in Italia decine di migliaia di soggetti.

Sarebbe estremamente opportuna una disamina delle condizioni sociologiche, e pure del livello di autoidentificazione, degli ORG, ADMIN-C, degli operatori, delle Associazioni no-profit e delle Società di business.

Poniamo qui brevissime note istituzionali.

Gli operatori Internet vivono attualmente una condizione connotata da indeterminazione di ruolo, come dimostrato dalle recenti legiferazioni e sentenze sulle responsabilità editoriali, civili e penali per i siti web.

Mancano evidentemente definizione di responsabilità, statuto professionale e una compiuta Carta dei Diritti degli Operatori Internet.

Tale definizione renderebbe simmetricamente limpida la posizione, oggi e spesso giurisprudenzialmente equivoca, dei Provider.

Da non sottovalutare infine come gli Operatori Internet siano senz' altro coinvolti, come soggetti e per background culturale, sui diritti civili (implicati dalla loro prestazione d' opera) del tempo della comunicazione telematica, e sulll' evoluzione stessa di standard condivisi (2 soli ma emblematici esempi: la tutela dei dati personali in connessione alle problematiche di cifratura e i controlli statuali del traffico telematico - rif. caso Echelon).


NOTE

1. Formazione in Istituzione. Alcune leggendarie esperienze degli anni '50 (si citano per tutte: a lato pubblico il Centro Studi Calcolatrici Elettroniche di Pisa e a lato privato la Divisione Elettronica dell' Olivetti) costituiscono il background di una penetrazione, senz' altro ancora insufficientemente programmata, dell' informatica e della telematica nel mondo Accademico e piu' in generale nei curricoli della Scuola Primaria e Superiore.

2. Formazione sul campo. Lo rilevanza socioculturale della rete, la coeva automatizzazione di produzioni e servizi, la connessa enfasi mediatica, e il networking-business, hanno motivato anche in Italia, soprattutto dalla seconda meta' degli anni '90, un diffuso processo di formazione culturale e professionale autodidattica.

3. Una categoria sul campo. Una pertinente disamina sociologica evidenzierebbe probabilmente come il backround di tutta una moltitudine di operatori di rete si sia formato da percorsi non istituzionali, e da approcci di frontiera (ingegneria, fisica, matematica e logica, pedagogia) e fondamentalmente dalla pratica e sperimentazione sul campo.

4. Una lobby impossibile. Tale il contesto di una definizione indecidibile, per gli operatori di rete, dei requisiti tipici di una tradizionale lobby istituzionale (vedi in Italia i vari Ordini Professionali).

5. Una Comunità necessaria. Internet non è dunque identificabile nell' istituzione politica e la sua Comunità non è riducibile a lobby tradizionale.

Ma la comunità delle decine di migliaia di operatori che mantengono un fenomeno delle dimensioni e della rilevanza di Internet deve -e nell' interesse di tutti- esistere in quanto tale, deve avere voce propria, interlocuzione e in somma uno spazio dedicato.

Simmetricamente risultano sur-reali, e culturalmente superficiali, i tentativi di eterodirezine di Regole e Responsabilità (vedi la Legge Chiti 62-2001 sull' accredito della responsabilità editoriale dei siti web ai Membri dell' Ordine dei Giornalisti).