Geopolitica della Rete
30 Giugno 2005: gli USA cambiano linea rispetto al Libro Bianco
nota di Stefano Trumpy
Rappresentante nel GAC per l’Italia
Responsabile delle Relazioni Internazionali del registro “.it”
Il 30 giugno
2005. in occasione della conferenza 2005 della Wireless Communications
Association, il governo USA (attraverso Michael Gallager, Amministratore
del NTIA ed assistente del Segretario per il Commercio del governo degli
USA) ha scelto di prendere posizione in merito alla questione della internazionalizzazione
della gestione dell'Internet, argomento di cui si sta parlando in ambiente
WSIS/WGIG. Questo avviene poco prima che il WGIG presenti pubblicamente
il proprio rapporto (Ginevra, 19 luglio). Da notare che, durante le riunioni
del WGIG nei mesi scorsi, i rappresentanti del governo USA avevano fatto
solo affermazioni del tutto generiche. Qui sotto riporto il testo della
dichiarazione in grassetto, intercalato da miei commenti.
U.S. Principles on the Internet's Domain Name and Addressing System E' indubbio che una dichiarazione di principi di questo tipo costituisce una correzione di rotta significativa rispetto a quanto era contenuto nel "libro bianco" predisposto nel 1998 dalla amministrazione Clinton-Gore in merito alla internazionalizzazione del controllo del DNS; il suddetto libro bianco aveva dato il via all'esperimento ICANN e prevedeva un disimpegno della parte governativa USA, dopo un periodo di "rodaggio". Paradossalmente, durante la vita di ICANN, l'interesse dei governi sulla gestione del DNS e' aumentato e quindi diversi governi sono entrati nella determinazione di voler esercitare funzioni di supervisione su ICANN, attraverso qualche organismo intergovernativo; questo fatto, unito alle paure post 11 settembre ed al cambio di amministrazione, spiega le ragioni della "Marcia indietro". Si noti che qui si parla di DNS soltanto e non di Internet governance in generale. Ci si riferisce quindi alla sfera che riguarda le attivita' di ICANN.
Il significato di questa fase e' chiaro; le soluzioni diverse che sono state espresse nel dibattito internazionale sin qui non danno, a giudizio del governo USA, la assicurazione che venga preservata la sicurezza e la stabilita' del DNS dell'Internet. Prevale il timore che un eventuale controllo da parte di qualche branca dell'ONU possa introdurre una gestione burocratica statalista dell'Internet. Gli USA, che hanno creato l'Internet, si sentono di essere gli unici in grado di assicurare questa sicurezza e stabilita' evitando aggravio di costi e ardui accordi internazionali dei quali non si vede pratica fattibilita'.
Alle nazioni viene riconosciuta la sovranita' per quanto riguarda la gestione dei cosi' detti country code Top Level Domain come il ".it", per fare l'esempio di casa nostra. Questa precisazione si e' resa necessaria dopo le molte prese di posizione che sono state espresse da parte dei registri e dei governi, per quanto riguarda la registrazione dei nomi a dominio nei country code.
La struttura di ICANN, che era stata creata come esperimento di una organizzazione internazionale gestita dal settore privato con il supporto dei governi (attraverso il Governmental Advisory Committee), bottom up, multi stakeholder, transparent, etc. viene "promossa" e deve essere mantenuta. Il previsto taglio del "cordone ombelicale" con il governo USA viene con questa dichiarazione sospeso. Questa e' la principale differenza con lo spirito del libro bianco citato prima.
Le discussioni in corso che riguardano la accezione ampia di Internet governance comprendono certamente gli aspetti di sicurezza e fiducia degli utenti, lo spam, la protezione della proprieta' intellettuale, della privacy, etc, e' opportuno che continuino; il governo USA dara' tutto il proprio supporto affinche' si giunga a concreti risultati. Si riconosce il fatto che su molti aspetti non esiste una organizzazione internazionale che riesca a trattare i problemi in modo unitario, come fa invece ICANN, limitatamente al DNS. Senza dubbio la UE e la Europa allargata anche agli stati non membri avra' modo di discutere la dichiarazione di principi del governo USA e di trovare, ove possibile, una posizione unitaria sulla internazionalizzazione della gestione dell'Internet che e' stata sin qui abbastanza sfumata. A seguito della dichiarazione di principi sopra riportata, occorrera' andare molto piu' sul concreto e ci saranno pareri presumibilmente divergenti da conciliare. Circa le mosse del governo USA in merito alle dicussioni sulla Internet governance, da notare che il Dipartimento di Stato ha lanciato una richiesta di commenti sul rapporto WGIG che uscira' il 18 luglio prossimo. Il testo e' riportato qui sotto. United States International Telecommunication Advisory Committee; Request for Comments on the Working Group on Internet Governance Report
Il dipartimento degli affari internazionali degli USA, in data precedente all'annuncio di Gallager (20 giugno), apre un periodo di consultazione sul documento del WGIG che verra' pubblicato il 18 luglio. Il periodo per sottomettere commenti e' in verita' molto corto, trattandosi di meno di due settimane. Questo e' giustificato dal fatto che i governi, qualora lo vogliano, dovranno fornire il loro commento al rapporto WGIG entro il 15 agosto prossimo, in vista del Prep-com 3 che si svolgera' a Ginevra nella seconda meta' di settembre. I commenti che perverranno saranno inviati al WSIS prima del Prep-com 3, unitamente al rapporto del WGIG. |
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