- E' difficile
parlare di Giovanni Degli Antoni. Non perché sia complicato, ma
perché è complesso.
- I miei rapporti
con Gianni datano dal 1968 (data storica, peraltro), quando ero studente
di Fisica, indirizzo Elettronica, al terzo anno di corso.
- Cosa dovrei
raccontare: delle incredibili lezioni a cui assistevo attonito per l'interesse?
Della sua capacità di lasciarsi prendere in giro affabilmente e
amorevolmente? Della stima che lo circondava?
- Potrei raccontare
di quello che succedeva intorno a lui, dei movimenti ideologici di cui
lui era partecipe, ma non succube, dei meccanismi di evoluzione accademica
in cui su poneva come outsider, vincendo battaglie contro una logica costituita,
di accettazioni di sfide (che faceva accettare, o meglio che ci faceva
voler accettare a tutti noi che lo seguivamo intellettualmente).
- Invece, preferisco
parlare di me, delle piccole grandi cose che mi sono accadute, che mi sono
state suggerite e provocate dalla conoscenza e dalla frequentazione di
una grande persona.
- La mia storia
è ormai molto complessa: fisica, elettronica, cibernetica, informatica,
imprenditoria, design, … ma in realtà la mia storia è molto
semplice, se si filtra attraverso poche lezioni avute da un Maestro.
- Così
parlo con tutti quando mi chiedono da dove vengo.
- E cosa mai mi
avrebbe insegnato questo maestro? Tante cose, ma ne cito solo alcune, neppure
esaustive, quelle umane, quelle etiche, quelle che io cerco di trasmettere
ai miei figli.
- Ricordo quando,
a fronte di un mio imminente esame di Struttura della Materia, m'incontrò
prima dell'intervallo di pranzo. Alla sua domanda se ero preparato risposi
con sufficienza, per mostrare che l'esame valeva poco e allora mi fece
una domanda precisa su una formula, a cui risposi con altrettanta precisione.
- Alla mia precisione,
esatta, contrappose la dichiarazione che non avevo capito nulla, e mi spiegò
la formula che gli avevo testualmente citato, ma mostrandomene il significato.
Da allora imparai a leggere le espressioni matematiche.
- Ricordo quando,
ormai saturo di competenze informatiche, quando mi chiese di realizzare
una struttura di rara difficoltà e complessità con il linguaggi
di programmazione allora disponibili (essenzialmente il Fortran), io ebbi
l'ardire di affermare che non si poteva: divenne una furia, e io imparai
che l'affermazione "non si può" vuol dire "non ho
voglia di pensare a un'alternativa".
- Ricordo quando
mi "costrinse" a chiudere progetti, a prendere posizioni, a rispettare
le idee altrui, a combattere per le proprie, quando mi bloccò iniziative
personali che non avevano spazio intellettuale sulla ricerca, SOSTITUENDOMELE
con altre, piu' remunerative ma più coerenti con un percorso di
ricerca.
- Che devo dire
ancora di Gianni? Che mi ha appoggiato quando ho voluto costruire una mia
azienda? Che ha mantenuto il rapporto tra questa aiutandola, nell'ottica
di un interesse sociale comune? Che le persone che assumevo erano i suoi
migliori allievi?
- Che ha segnato
un'epoca storica che tutti oggi invidiano senza conoscerla?
- No, questi sarebbero
dettagli. In realtà Gianni è stato ed è un maestro,
e ha indicato a ciascuno dei suoi allievo la strada per imitarne la maestria.
- Indomito, forte
con i forti e supporter dei deboli, ci ha insegnato la speranza in un futuro,
e il piacere in questa indomabile speranza.
- Da anni ho rapporti
radi e sporadici con lui. Eppure, completamente convinto, ogni mattina
mi sveglio, pronto a combattere una battaglia del sapere e dell'essere,
grazie a lui.
- Grazie, Gianni.
[Milano,
17 Dicembre 2010 ho 08:59]
Commento
GDA
- Potrei in un
prossimo futuro indicare le cose che da lui ho imparato e che ho cercato
di trasmettere..
- Sul piano filosofico
grazie a lui ho capito un frase di N. Chomsky: i nomi non sono etichette
delle cose..!
- Quando gliela
dissi impallidì.
- Il giorno dopo
la stanza che avevamo conquistato era piena di cose con sopra etichette.
La chitarra, la sedia, la scrivania.. ecc.
- Allora si usava
la DIMO.. Ma una era compatible con tutta la matematica del mondo era:
una etichetta appesa al soffitto con un sottile filo di nilon. Sulla etichetta
la scritta: Etichetta!
- Quella frase
mi ha fatto capire prima gli identificatori, poi xml, quindi atti di indicazione
(click), in pratica tutta la tutta la informatica
- e molto molto
altro..come scienza dell' uomo...
- Grazie Marco..
[Milano,
17 Dicembre 2010 h 20:39]
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