- Ho conosciuto
il prof. Focardi molti anni fa. Ero un giovane docente dell'Università
di Milano dedito ad aiutare giovani ad acquisire competenze in Informatica.
Da Fisico, Amavo la Fisica. I posti di lavoro in Fisica erano pochi. E
quindi cercavo di rendermi utile in altro modo. Il prof. Focardi mi aveva
capito.
- Stava facendo
nascere un Corso di laurea in Scienze dell'Informazione a Cesena. M'invitò
a tenere la prima lezione agli studenti del primo anno di quel corso, in
fase di avviamento.
- Da allora, sono
passati molti anni, ho seguito come osservatore esterno gli sforzi scientifici
del prof. Focardi, nel suo tentativo di spiegare le anomalie energetiche
del Nikel impregnato di idrogeno. Il fenomeno era noto dal 1936, ma di
fatto pochi, fra cui Focardi, lo avevano preso sul serio.
- La ricerca sul
Nikel, e quella sulla così detta fusione fredda, è sempre
state ignorata e considerata cattiva scienza da una parte del mondo accademico.
- Anche Fleishman,
uno degli iniziatori assieme a Pons della così chiamata fusione
fredda, era informato del fenomeno. Me lo descrisse personalmente e tuttavia
decise di abbandonare quel filone per varie ragioni.
- Il fenomeno
nei suoi aspetti esterni era ben evidente. Il NIKEL in particolare condizioni
si scaldava e manteneva il suo calore per molto tempo. L'assenza di spiegazione
teorica induceva molti accademici a ignorare la cosa seppure segnalata
da Focardi e altri. Il fenomeno poi era poco riproducibile. Il che lo rendeva
di scarso interesse applicativo.
- Quel fenomeno
entrava nella linea di quella produzione di calore che molti sognatori,
anche ispirati da Giuliano Preparata di Milano, immaginavano come soluzione
ai problemi energetici dell'umanità, in alternativa, ai combustibili
fossili.
- Accanto al giudizio
sulla cattiva qualità su quelle ricerche sorgeva anche una certa
ostilità per le ricerche sulla fusione fredda, forse pilotata da
oscuri sentimenti che non escludevano la realtà di quei sogni.
- Tuttavia molti
scienziati se ne occuparono, spesso di nascosto e con non poche difficoltà.
I fondi dedicati a quel tema molto scarsi e certamente non pilotati da
una lobby analoga ad altre ben presenti e forti nel mondo della ricerca
e sviluppo. In Italia, sono stati pochi gli scienziati che hanno lavorato
a quei temi.
- La loro costanza
tuttavia ha dato esempio a molte iniziative in tutto il mondo. Iniziative,
pubblicizzate solo da un giornale dal titolo ENERGIA INFINITA. Inutile
dire che lo leggevano gli appassionati (io sono fra quelli) e gli addetti.
- Mentre gli sforzi
teorici di Preparata ed altri venivano costantemente screditati. Le linee
di ricerca erano molte, spesso orientate a costruire un'immagine accademica
al settore della Fusione Fredda: In fondo chi se ne occupava avrebbe voluto
conquistare un posto nella Accademia oltre a regalare alla umanità
un nuovo fuoco che veniva proposto come inesauribile e privo di scorie
di qualsiasi natura.
- La convinzione
di molti era che la natura delle anomalie energetiche fosse di origine
nucleare, ovvero conseguenza della frammentazione di nuclei di atomi con
associata emissione di energia. Ma, come potevano i nuclei a rompersi,
ovvero, nel linguaggio dei fisici, come nascevano quelle reazioni nucleari?
- Il problema
era di massimo interesse anche scientifico, ma negato da buona parte del
mondo dei fisici nucleari per ragioni chiare ben comprensibili. Infatti,
per rompere dei nuclei occorre introdurre delle specie di bombe nei nuclei
che, rompevano gli equilibri interni sviluppando, si potrebbe dire, dei
terremoti nucleari, le cui conseguenze sono emissione di energia.
- Fenomeni ben
conosciuti nel mondo della fisica delle stelle (anche sul sole) e in laboratori
di ricerca. Le bombe che possono penetrare nei nuclei sono i neutroni,
particelle grandi quanto un nucleo dell'atomo di idrogeno, ma senza carica
elettrica. Essendo neutri, i neutroni possono superare la barriera elettrostatica
che rende impossibile alle cariche positive di penetrare nel nucleo.
- Per rompere
molti nuclei occorrono molti neutroni, nel NIKEL chi genera quei neutroni?
Il Nikel ha una sua struttura metallica (cristallina). Certamente l'idrogeno
sparso nel NIKEL perde elettroni. Ma diventano solo cariche positive che
sono respinte dai nuclei e, solo a temperature di centinaia di milioni
di gradi riuscirebbero a rompere nuclei.
- Dunque emergeva
un problema ancora molto discusso e con una varietà di spiegazioni,
ancora non definitive! Qui un buon ingegnere fisico avrebbe potuto illuminarsi
e concludere che avrebbe potuto usare il fenomeno, per produrre energia
attraverso la rottura di nuclei atomici indotta dalla presenza dell' idrogeno
nel NIKEL, accettando una qualche spiegazione sulla esistenza del fenomeno.
Fenomeno, che sul piano sperimentale era seriamente indubitabile.
- Così
avvenne: il destino ha fatto incontrare Rossi con Focardi. La scintilla
è nata. Qui l'ingegno di un ingegnere accanto a un fisico ha fatto
capire che si sarebbe potuto immettere un piccolo flusso di idrogeno nel
nikel, alzare la temperatura dello stesso a un livello a cui il fenomeno
della produzioni di "neutroni" o entità simili, avrebbe
potuto verificarsi.
- Occorreva rompere
nuclei senza ricorrere ai fenomeni di reazione a catena noti nella ingegneria
nucleare. Era opportuno introdurre corrette sostanze, preparate in modo
da essere in intimo contatto con i "neutroni prodotti". Li, la
temperatura sarebbe aumentata per le reazioni nucleari: l'acqua fredda
avrebbe tenuto la temperatura sotto controllo, ovviamente scaldandosi.
- Così
grazie al destino incrociato di Rossi e Focardi, il fuoco di prometeo è
stato acceso, come in una candela in cui lo stoppino brucia lentamente
mentre assorbe la cera!
- Ora è
il tempo della saggezza. E il contesto è difficile, per tutti: Quel
fuoco di Prometeo promette energia senza emissione di anidride carbonica,
è certamente possibile la sua riproduzione industriale (già
avviata in GRECIA). Quel fuoco non produce scorie. Le poche radiazioni
emesse si fermano con uno schermo di piombo del tutto simile a quello che
protegge i radiologi negli ospedali. L'energia elettrica si produce facilmente
a partire dal calore prodotto.
- Molte strade
si aprono.. veramente molte.. Si può così capire che il mondo
dei combustibili fossili che stava accettando le nuove idee sulle energie
alternative anche come conseguenza della percezione dei limiti delle risorse
petrolifere, si possa preoccupare e continui a sperare in qualche bugia
interessata di chi nega se non il fenomeno, la relativa utilizzabilità.
- Ma alcune conseguenza
vanno assunte subito:
- -Si potrebbe
ad esempio proporre di bloccare lo sviluppo di biocombustibili che utilizzino
terreno agricolo. Gli incentivi di quelle attività potrebbero essere
indirizzati verso impianti per la produzione di energia con il nuovo fuoco
di Prometeo. Le Nazioni Unite hanno già preso una decisa posizione
contro la sostituzione di beni alimentari con la produzione di biocombustibili,
in una situazione che, si sa, sta portando molti nel mondo, verso la fame.
- -Si può
progettare come la graduale sostituzione dei combustibili fossili con queste
nuove fonti di energia, possa essere compensato con una forte riduzione
delle tensioni internazionali grazie alla partecipazione di tutti, anche
dei produttori di combustili fossili. Questi dovrebbero prevedere una loro
riconversione industriale.
- - Si può
valutare la conseguenza della disponibilità di energia sulla desalinizzazione
dell'acqua, con possibile riduzione delle guerre per il futuro controllo
delle risorse idriche.
- Certo serve
la buona volontà del mondo, tutto. In questo contesto, le Nazioni
Unite possono svolgere la loro missione utopica: Accendere il fuoco di
Prometeo per chi ne ha necessità e soprattutto impedire che i pompieri
della violenza cerchino di spegnerlo.
- Agli intellettuali
spetta capire che una seria ingegneria basata sulla scienza e sulla sapienza
dell'etica, può far sognare l'umanità, per un ritorno della
bellezza. Ed a chi crede che sia impossibile, forse vale la pena segnalare
che lo stesso risultato si potrà ottenere anche per altre vie.
- La cultura sarà
comunque il punto di partenza. La parola "cultura" tuttavia non
potrà essere usata solo da chi ritiene di possederne il controllo.
La cultura è difesa di tutti. Ed è patrimonio dell'umanità.
- Questa nota
è conseguenza di molti tentativi di capire la crisi, le sue cause
e la possibilità di contribuire alla sua riduzione. Ma senza la
costante collaborazione di Vincenzo Valenzi nel monitorare le opportunità
che la scienza può fornire questa nota non avrebbe potuto prendere
la luce.
- Un'immensa riconoscenza
va riconosciuta agli scienziati Italiani che hanno incoraggiato altri a
rendere possibile una nuova pagina del mondo. Gli osservatori (e i fan
come il sottoscritto) non possono non essere grati e felici di poter dire
anche solo: c'ero anch' io!
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