- Poveri Cristi
sono coloro che soffrono della crisi. Ovviamente non sono tutti i cittadini.
- Per capire i
loro problemi servirebbe l'elenco delle incombenze a cui sono sottoposti
in relazione alla loro vita famigliare e lavorativa.
- Scarsità
di servizi, burocrazia, mutui, bollette, trasporti, incompatibilità
varie, non rendono certamente la vita facile.
- Le pressioni
per una loro maggiore produttività (che si riduce alla presenza
al lavoro) non riduce certo stress e non migliora la salute: supporto agli
anziani, ed ai famigliari in difficoltà, educazione dei figli (ma
come possono scegliere di averne?) e molto altro ancora si aggiungono alle
numerose incombenze.
- La crisi, ahimè
aumenta le attività inutili nel tentativo di produrre posti di lavoro...
che alla fine tutti pagano, ma i poveri cristi pagano con nuove difficoltà.
- E la dimensione
di progetti cresce a favore di una decrescente dirigenza e di fortunati
che partecipano alla tavola imbandita dalla ricchezza.
- Mentre la crisi,
che sembra risolta, forse si farà minacciosa. Che fare?
- Dove sono i
politici? Quali idee mettono in campo? Certo, andando così le cose,
i cinesi avranno tutto sul loro controllo e noi saremo loro dipendenti.
- E la ricerca?
Compete solo con ricerche internazionali per sviluppi che altri ci venderanno,
impoverendoci?
- Migliorare la
situazione interna non è forse un importante problema di ricerca?
Perché non dovremmo creare laureati predisposti a capire i problemi
di noi, poveri Cristi o quasi?
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