Fonti e ricerche per una storia dell' internetworking in Italia

ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

La necessità di recuperare il debito ha molte conseguenze: aumenta la concentrazione delle decisioni e delle imprese, aumenta la pressione sui lavoratori affinché lavorino di più e per meno.

Ricchi o poveri, a ciascuno la sua parte

Versione
Milano
13
Maggio
2010
1.0
  • È giusto dare credito a chi sta cercando di affrontare la crisi.
  • Ma è anche giusto ricordare che la sincronizzazione di investimenti in tutto il mondo crea illusioni di benessere che cessano quando il danaro per investire termina ed inizia il tempo in cui le banche chiedono un ritorno dagli investimenti.
  • L'illusione è ben misurata dai debiti pubblici. Il Pil cresca o non cresca il debito pubblico qualcuno lo pagherà.
  • La necessità di recuperare il debito ha molte conseguenze: aumenta la concentrazione delle decisioni e delle imprese, aumenta la pressione sui lavoratori affinché lavorino di più e per meno. Aumenta anche la richiesta di aumento della competitività ovvero della capacità a competere, dei poveri con altri più poveri.
  • Produrre per impoverire. E tutti chiedono fondi allo Stato.
  • Ed accusano qualcuno se non li dà... Il costo del consenso cresce e favorisce di nuovo l'aumento del debito pubblico e la litigiosità. E tutti siamo coinvolti, proprio tutti. Ricchi e poveri.
  • Questi ultimi pagheranno. Che fare? Lenin suggeriva alle avanguardie di guidare la rivoluzione. Oggi si può sperare che ciò non sia più possibile.
  • Di rivoluzione non ne esisterebbe una sola. Ognuno dovrebbe fare la propria parte. Chiedere di contribuire alla riduzione del debito pubblico migliorando la qualità di vita senza costi per altri.
  • Una migliore cultura dell'oggi e l'automazione con uso razionale della informatica può riuscirci, se abbandona idioti egoismi.

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