- L'industria
italiana dell'auto è in ripresa. Non si può non esserne felici.
Il nostro paese dimostra capacità e presenza sia nazionale che internazionale.
È uno slancio che incoraggia anche altre imprese a far meglio. Così
il mondo del lavoro trova speranze e fiducia e accetta con pazienza una
vasta ripresa della occupazione. Certo una bella immagine del nostro paese.
- Senza sminuire
l'importanza di quel fenomeno, qualche cautela è d'obbligo. E neppure
è giusto proporre alternative. Chi ha lavorato a quei piani ha certamente
considerato molti, se non tutti gli aspetti e gli effetti collaterali delle
scelte. Intanto non dimentichiamo che la crisi è nata come conseguenza
della sincronizzazione degli investimenti e di una errata valutazione dei
ritorni degli stessi (ovviamente non si può trascurare il fenomeno
della rottamazione).
- Nuovi investimenti,
nuovo aumento del finanziamento, nuove speranze.
- Nel frattempo
almeno da noi la vita con le auto è diventata problematica: consumi
inquinamento traffico posteggi impiego inefficiente dell'auto stress dei
cittadini e salute pubblica, sono sotto gli occhi di tutti.
- Accanto a ciò
la competizione internazionale aumenterà. Ed altri mondi come Russia
Cina... vorranno competere.
- Ed anche se
la fine della globalizzazione ci proteggerà, le nostre speranze
di mercato, si ridurranno.
- Conclusione:
evviva i nuovi sviluppi del mondo dell'auto ! Ma chi pensa al futuro che
minacciosamente e inevitabilmente avanza verso di noi?
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