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ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

Ed ovviamente i libri diventano titoli per i loro autori, che così diventano esperti che chiamano e sono chiamati da altri esperti.

La meritocrazia e quei dibattiti senza fine

Versione
Milano
20
Luglio
2010
1.0
  • I dibattiti durano anni, lasciano la situazione intatta. Coloro che dovrebbero leggerli non li leggono. Diventano libri che aumentano la già copiosa produzione editoriale. Ed ovviamente i libri diventano titoli per i loro autori, che così diventano esperti che chiamano e sono chiamati da altri esperti.
  • Il dibattito in corso sulla esigenza di meritocrazia è un buon esempio. Il caso della università poi è esemplare e forse è il dibattito che è immagine di ciò che non va nel nostro paese. Si scopre così che certe scuole eccellono... grazie a criteri di valutazione meritocratica... il che può anche essere corretto, ma il ritenere che gli esempi possano essere impiegati in generale produce un enorme danno.
  • Non esistono dubbi che l'aristocrazia accademica abbia notevole competenza nella valutazione, su certi temi. Ma è proprio quella stessa aristocrazia accademica a cui dobbiamo la decadenza.
  • In alcuni settori di loro stretto interesse le accademie continuano ad eccellere. E per gli altri? Il paese che ci guadagna?
  • Il conservatorismo dilaga, la presenza internazionale si riduce. I risultati dei nostri scienziati migliori vengono realizzati all'estero... mentre noi continuiamo a sperare che la qualità della nostra vita dipenda dai (paesi) poveri. Il che è giusto e vero.
  • Ma necessita un chiaro limite... quello per cui la meritocrazia diventa capacità di aiutarci a prezzi più bassi, aiutando altri... In caso contrario, ai posteri l'ardua sentenza.

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