- Quello che avviene
in piccolo nelle università è molto probabile che si verifichi
in tutti gli sviluppi ed in tutte le azioni governative. Ovvero esiste,
e saremmo ciechi a non vederlo, una forte tendenza dirigistica.
- La qualcosa
è certamente giustificata e giustificabile da parte di chi desidera
uno sviluppo accelerato del nostro paese, per colmare lacune e forse per
fornire indicazioni di sopravvivenza a chi vive la crisi.
- Non si può
certo perdere più tempo in conversazioni con scarsi o nulli contenuti
costruttivi. La presenza della crisi, nel bene e nel male, rinforza quella
tendenza. Ma forse nell'impeto costruttivo le decisioni delle grandi istituzioni
potranno travolgere la libertà di piccoli e modesti progetti (anche
imprese) che si vedranno costretti ad integrarsi in progetti che possono
sbagliare (è inevitabile) i loro bersagli. Anche un solo esempio
può chiarire il panorama.
- Perché
la vita delle cooperative nelle attività di formazione deve essere
limitata da regolamenti che impedisce loro di rilasciare attestati? Non
potranno mai aspirare ad un successo competitivo? E perché dirigenti
di cooperative non potranno diventare dirigenti di altre iniziative?.
- Beh, il dirigismo
nel suo stesso interesse ha bisogno di libertà di azione, nelle
imprese e nella università ed in ogni attività. Senza libertà
non si possono fare confronti e non si saprà se il successo di azioni
e progetti sarà dovuto ad una forte pressione o ad una genuina competizione.
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