- Sul tempo e
sulla sua percezione è stato scritto tantissimo. Farne una sintesi
è impossibile.
- In un periodo
di crisi la percezione del tempo diventa un elemento che contribuisce a
motivazioni e scelte. I media hanno un ruolo significativo nella costruzione
culturale della percezione del tempo. Infatti nel tentativo di tenere informati
i cittadini, i media ogni giorno presentano lo stato di cambiamenti politici,
sociali, scientifici e sulla salute.
- Lo fanno al
presente in relazione al futuro. Attribuendo al passato il ruolo di deposito.
Il presente diventa così quasi inesistente, come transizione fra
ieri e domani.
- Nel caso della
innovazione ciò sposta la attenzione sulla progettazione del futuro
e fa dimenticare che il futuro è già presente. Ovvero fa
dimenticare che la evoluzione del presente è la reale costruzione
del futuro. E si dimentica che ogni entità ha un suo tempo, anche
di vita.
- Ad esempio prodotti,
concetti, abitudini durante la loro vita mostrano la faccia del presente
ed anche la evoluzione durante la loro vita è di fatto un aspetto
del presente.
- Così
la attenzione al futuro fa ignorare che la vita di ciascuno di noi è
legata al presente. Certo, per ragioni di presenza nel dominio del futuro
occorre osservare la evoluzione del presente.
- Così
la pressione verso una evoluzione tecnologica tutta ambientata nel futuro
può far perdere di vista il presente, sulla cui continuità
si può costruire un serio futuro.
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