- Il Web ricorda
una città con vetrine che presentano risultati delle attività
umane. In realtà promuovono anche software (intelligenza) da eseguire
nei computer personali o aziendali.
- La tendenza
allo sviluppo del cloud computing (nuvole), ovvero delle immense quantità
di computer che la rete rende onnipresenti, sembra modificare il panorama.
Forse non avremo più necessità di un computer nostro e dei
suoi dati.
- Basterà
un lettore (browser) di Internet. Il resto dati, software ed elaborazioni,
tutto vivrà nelle nuvole che, di fatto, raccolgono attività
ed intelligenza umana di molti e la restituiranno possibilmente a chi ne
avrà diritto.
- Sì, anche
l'intelligenza artificiale andrà nelle nuvole: artificiale sì,
ma dovrà confrontarsi con le tante esigenze autentiche nella soluzione
di problemi per cui servono agli uomini.
- Oggi si sta
delineando una battaglia fra modelli di informatica e quindi di civiltà.
Il modello storico impiega elaboratori e software proprietari.
- Un modello nuovo
che compete sembra proporre nuovi enormi super computer connessi in rete
e contratti d'uso.
- Il modello a
nuvole delineato raccoglie tutti i computer che può, e li organizza
in nuvole che assieme offrono servizi per tutti.
- Il mercato,
ovvero gli individui sapranno dare le loro preferenze e decideranno del
nostro futuro anche con l'influenza delle forme di comunicazione pubblicitaria,
che invia i suoi messaggi attraverso le nuvole.
- E le nostre
scelte costruiranno il nostro destino.
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