- La comunicazione
è sempre attuata da un comunicante, individuale o collettivo. Sempre
avviene in contesti di cui fanno parte i destinatari. Il comunicante ha
un punto di vista, così come lo hanno i destinatari nei loro contesti.
- Tutto si complica
ulteriormente se si entra nella analisi dei contenuti della comunicazione.
Al giorno d'oggi, il fatto che i media e le reti siano soggetti a molti
fattori, come la possibilità per i riceventi di influire sui comunicanti
e quindi di contribuire al senso dei messaggi (feedback), non semplifica
certo il problema.
- Tuttavia si
comunica. E c'è chi sa comunicare, con successo. Ne risulta che
comunicare non si impara certo dai libri. Per capire come si comunica,
bisogna comunicare, così come a nuotare si impara in acqua. I maestri
sono utili.
- È utile
anche dare una occhiata in profondità. Si comunica per modificare
situazioni. Se il messaggio è atteso e previsto non c'è comunicazione,
ma solo conferma di punti di vista, al di là della validità
del messaggio ricevuto.
- Dunque la comunicazione
è legata alla sorpresa indotta dal messaggio, che diventa tanto
più efficace quanto meno è atteso. Con riferimento alla situazione
odierna in cui la ripetizione sembra prevalere, ci si deve dunque chiedere:
cosa è la comunicazione?
- Una risposta
possibile sembra essere: la ripetizione è il rafforzamento dei canali
di comunicazione per nuovi poteri.
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