- Si parla spesso
di ricerca senza distinguere la pubblica dalla privata, la ricerca di base
da quella applicata. E di questa ultima non si distingue la ricerca per
l'oggi da quella per domani.
- Si ignora poi
che un conto è innovare un prodotto che esiste, un altro è
introdurre innovazioni in settori esplorati o non.
- Nel primo caso
si dovrebbe presupporre una competente difesa della proprietà intellettuale.
La miriade di finanziamenti per la cosiddetta ricerca, non rende poi certamente
trasparente ai decisori ed agli addetti al lavoro il fenomeno del finanziamento
alla ricerca.
- Chi intende
realizzare un progetto di ricerca di qual si voglia natura, è probabilmente
consapevole di cosa fa. Ovvero conosce l'area in cui il progetto si inserisce,
le difficoltà e i probabili competitori... E dovrebbe aver abbastanza
chiaro il ciclo di vita delle sue realizzazioni in relazione al contesto
complessivo (compresa l'impresa o istituzione in cui opera).
- Difficile credere
che l'ente (pubblico) preposto al finanziamento di progetti utilizzi i
criteri indicati per la scelta. Infatti in presenza di numerose e varie
richieste di finanziamento sembra difficile valutarne la validità.
- Esiste poi un
problema: di chi sono i risultati della ricerca finanziati con danaro pubblico?
- Un modo per
ridurre molte delle difficoltà indicate nel caso di progetti privati
a finanziamento pubblico esiste: anziché finanziare i progetti,
eliminare le tasse.
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