- La percezione
dei cambiamenti oggi è molto forte. Di fronte a cambiamenti veloci
c'è chi getta la spugna, altri cercano un lavoro stabile. E non
pochi non vedono il futuro.
- Coloro che erano
abituati ad attività di lavoro pianificate si sentono in difficoltà.
La pressione culturale alla innovazione rinforza quella percezione.
- Ovviamente c'è
chi di fronte ai cambiamenti rapidi si adegua rapidamente anche superando
autentiche difficoltà reali. Costoro (persone o gruppi) sono abituati
a modificare obiettivi e scelte per superare le difficoltà.
- La frammentazione
delle attività e la presenza delle piccole imprese è una
prima risposta alle difficoltà per chi sa accedere ad attività
frammentate.
- Va da sé
che tutti i partecipanti ai processi dovranno essere determinati a raggiungere
gli obiettivi, ma non si sentano vincolati. I vincoli aumentano i rischi
di difficoltà nei cambiamenti poiché abituano a non guardare
ad alternative.
- Va da sé
che il termine flessibilità sta assumendo un ruolo importante. Certo
serve una flessibilità tecnologica, legale, amministrativa, di lavoro
e di obiettivi.
- Ma senza una
cultura della flessibilità non si andrà lontano. Il mondo
della flessibilità non impedirà tuttavia che si formino percorsi
stabili a dimensione umana.
- Ma dovranno
essere colti al volo.
- Qui dobbiamo
cogliere al volo un insegnamento dalla cultura Islamica, ovvero la attribuzione
ad Allah degli accadimenti, evitando una attenzione alla pianificazione
si rinforza la attenzione agli obiettivi.
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