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ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

Milano, 10 settembre 2008

La crisi più importante è l'autoreferenzialità aristocratica di molte discipline...

Soltanto crisi energetica o delle Scienze?

Versione
Milano
10
Settembre
2008
1.0
  • L'attenzione sul petrolio è molto forte. Più per discutere come vanno le questioni in borsa laddove se il petrolio aumenta di prezzo gli azionisti guadagnano, e pagano di più l'energia. Il problema energetico viene visto in termini di competizione fra le tecnologie esistenti, forse più per pubblicità che per desiderio di contribuire allo sviluppo del paese.
  • Ma veramente la crisi energetica è la più importante?
  • Ne esistono altre che potrebbero far la loro comparsa congiuntamente. Trascuriamo il problema del collasso del traffico nelle città. Trascuriamo anche il problema CO2 per due ragioni.
  • Rallentando lo sviluppo (a causa della crisi energetica) la emissione di CO2 si ridurrà. Ma l'emissione di CO2 da parte degli oceani non seguirà certamente le nostre politiche di riduzione del buco dell'ozono...
  • La crisi alimentare ci metterà al lavoro e ci forzerà a mangiare meno, con vantaggi per la salute. La popolazione del pianeta aumenta e l'acqua mancherà. Lo smodato consumo di petrolio ci metterà in difficoltà con i materiali da costruzione basati sulla plastica. I sistemi sanitari continueranno ad aumentare di costo. La crisi generale ne farà scempio.
  • La crisi più importante è l'autoreferenzialità aristocratica di molte discipline così dette scientifiche che non hanno imparato a rendere utile la loro presenza al di là dell'accademia.
  • E la crisi non avrà una cultura per la sopravvivenza, a meno che la cultura non trasformi i problemi di domani in opportunità di oggi per lo sviluppo.

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