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ARCHIVIO GIANNI DEGLI ANTONI

L'inconscio è assai capace... ma la mente può esplicitare ben poco: al più la soluzione del problema.

Quando d'un tratto si accende la lampadina

Versione
Milano
19
Novembre
2008
1.0
  • Pensare: meditare, riflettere, ragionare, progettare, immaginare... sono verbi che indicano un forte coinvolgimento consapevole dell'uomo. Ne va aggiunto un altro: non-pensare.
  • Questo ultimo potrebbe essere simile alla meditazione. Ma può essere inteso in modo differente o meglio un'attività effettuata nell'antro dell'inconscio, a cui viene delegato un problema, fisso nella mente consapevole di chi non-pensa. Problema non analizzato nei suoi dettagli, in modo consapevole.
  • Tutto ciò è frequente nei casi in cui la soluzione al problema è difficile. Ma il problema incombe.
  • Avviene spesso che, per qualche misteriosa ragione, la mente improvvisamente s'illumina e la soluzione del problema prende forma (serenpidity). Ci si può ragionare un po' su questo fenomeno?
  • Proviamo! Immaginiamo che l'inconscio contenga una rappresentazione a rete di tutte le relazioni che il soggetto associa o non associa alla soluzione del problema. Queste sono tante e certo al di sopra della possibilità razionali del soggetto.
  • L'inconscio è assai capace... ma la mente può esplicitare ben poco: al più la soluzione del problema. L'inconscio, in silenzio, affronta con calcoli paralleli le esigenze espresse dalla volontà del soggetto, e individua la soluzione.
  • Un qualche evento fortuito fa precipitare nella soluzione le nubi di pensiero. È un po' come se piovesse. Il bagnato prodotto è leggibile dalla mente razionale, che a questo punto può dire e pensare, in modo consapevole.
  • E nessun computer è all'altezza dell'uomo.

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