- Dunque la globalizzazione
è un contesto, un giardino, una foresta selvaggia con i suoi paesaggi.
In questo panorama gli uomini vagano, incerti e un po' timorosi: non ci
sono bussole. Le tecnologie si succedono.
- Tendiamo a chiederci:
ma ci servono? La risposta non è semplice. Nella globabilizzazione
cresce di tutto: ciò che è utile a noi e non ad altri, e
viceversa. La competizione è esercitata da parte di chi sa competere...
comprendendo nella parola competizione la competenza a finanziare e ad
autofinanziarsi le attività.
- Google ci ha
insegnato molto: a sperare nei motori di ricerca per trovare nuovi percorsi
di vita, ci ha mostrato che in un modo o nell'altro la pubblicità
non è più solo la pressione che alcuni prodotti esercitano
fra di loro per vincere l'attenzione del compratore. Infatti è diventata
conoscenza, di idee, di prodotti, di persone, di attività.
- Google non rappresenta
idee criticate e ben fatte. Ci rappresenta ciò che alcuni vogliono
mostrare di sé, per le più disparate ragioni: narcisismo,
pubblicità, commercio... e proposte.
- E i corsi di
master in Business stanno trasformandosi in momenti di socializzazione.
Non s'insegnano più solo nozioni scontate ben stabilite, ci si avventura
nelle strade dei rischi.
- Alcuni paesi,
in particolare Singapore, concentrano le energie sulla produzione di manager-progettisti
del futuro.
- In una società
che cerca il significato delle parole in Google o Wikipedia, queste classi
dirigenti non avranno difficoltà a portare al successo le loro iniziative.
- E da noi?
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