- Spesso i media
presentano i rischi (effetti collaterali) associati ad innovazioni di varia
origine (genetica, chimica, tecnologia, ambiente, politica, sindacalismo,
finanza..).
- Tutto ciò
ha influenza sulle scelte politiche ed individuali. Convegni e dibattiti
sono all'ordine del giorno. In contrasto, sempre più il pubblico
attraverso i media viene edotto sulla meraviglia di nuovi prodotti, metodiche,
medicine. Ottimismo e paure serpeggiano nella società, senza una
critica di merito ma solo grazie a giudizi di centri di eccellenza. Interessante
osservare che le paure nascono spesso quando le vacche sono già
fuggite dalle stalle, o almeno così si direbbe fra noi.
- Ovviamente compaiono
opinionisti ed esperti non di rado integrati, anche perché sui meriti
del dibattito il mondo politico e produttivo cerca di costruire le proprie
fortune. La cosa è di tale portata che sembra perfino ridicolo parlarne.
Tuttavia qualcosa si può dire.
- In prima istanza
sta sviluppandosi una coscienza degli effetti collaterali che purtroppo
è dominio della comunicazione integrata. I dibattiti in corso fanno
nascere non pochi dubbi sulle posizioni dei politici in tutti i campi della
vita civile. Un esempio semplice può fornire spunti.
- Cosa avviene
delle persone che escono dal carcere, o di quelle le cui baracche vengono
distrutte? Ancora la comunicazione preferisce le liti.
- Quindi dubbi
e critiche a priori sono poco interessanti per la comunicazione: allora?
Si può concludere che gli effetti collaterali servono alla gestione
della società?
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