- L'ora della
riforma universitaria si avvicina. Molti la attendono. Le opinioni sono
molte.
- Il problema
di come procedere si presenta così arduo. Tuttavia il processo di
riforma non è eludibile, come è già stato sottolineato
da molti.
- Prima domanda:
quale riforma per quale Paese? Comunque si pensi, il Paese sta cambiando
e cambierà ancora molto. Una riforma ha effetti a breve ed a lunga
scadenza. Battaglie di parte con obiettivi incoerenti, in momenti successivi,
possono portare a morte il Paese.
- Ciò ha
una chiara conseguenza: che la battaglia su un unico schema di riforma
rischia di aumentare tensioni e non produrre risultati.
- D'altra parte
la esigenza di riforma è ineludibile. Da troppi anni la università
ha preso sé stessa, le proprie personalità ed Istituzioni
come modello di riferimento. I risultati sono ben visibili.
- La piccola e
media impresa non ha mai avuto contributi (di questo i governi non sono
responsabili).
- La industria
grande vive separata ed al più assume.
- I migliori non
hanno la possibilità di trovare spazi di sviluppo riconosciuti.
Mentre il costo della Università grava su tutta la comunità.
- Le vie per la
Riforma tuttavia non mancano: mettere le Università sotto il traino
di risorse umane fresche (Ministeri, Regioni, Comuni, Rappresentanze di
Settori economici) con una maggior presenza politica sugli obiettivi.
- Mentre la accademia
tornerebbe a difendere la propria Cultura Scienza Tecnologia. Per raggiungere
gli obiettivi condivisi.
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