- Ebbene immaginate
un impasto cilindrico di qualche centimetro di diametro e lungo circa 40.
Questo viene preparato con acqua e farina con una lavorazione manuale,
come facevano le nostre nonne.
- Ora immaginate
che questo unico spaghettone venga ben infarinato e piegato in due. La
lunghezza dell'impasto risulterà ora di 20 centimetri. Viene lavorato
a mano fino a ridiventare un unico impasto cilindrico di qualche centimetro
di diametro e di lunghezza nuovamente di circa 40 centimetri. Si procede
così ripetutamente nello stesso ordine, dieci volte in tutto. Si
taglia una estremità dell'impasto. Per incanto, dopo una agitazione
manuale da un suo estremo, compaiono 1024 spaghettini ben separati e tenuti
tali dalle varie manovre di infarinatura.!
- Il visitatore
del ristorante di Pechino non può non cercare una analogia fra gli
spaghetti cinesi e la prodigiosa crescita economica cinese.
- Curiosando chiavi
interpretative si trovano. Si chiamano filiere produttive.
- Sono come spaghetti
di processi produttivi ordinati. L'ordine fra le attività produttive
e la separazione fra le filiere viene determinato dai funzionari del Partito
Comunista avvantaggiano della dimensione territoriale e della automatica
auto organizzazione degli interessi facilitati dalla dimensione territoriale
e dalla nozioni di filiera...
- Una cosa analoga
avviene anche da noi, con le tagliatelle: impasto rotolo di pasta ben infarinata
e taglio.
- Ovvero: da noi
Corporazioni in Cina Filiere...
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