- Si desidera
più formazione tecnica. Si pubblicizza una visione umanistica. I
genitori spingono i figli verso una istruzione classica o scientifica.
- Il lavoro robotizza
gli uomini con protocolli. I computers impongono ai loro utenti (esseri
umani), comportamenti definiti da una limitata classe dirigente invisibile.
- Gli utenti curano
la loro deresponsabilizzazione legale. Ciò avviene a tutti i livelli
decisionali.
- Nelle discipline
scientifiche si suggerisce che la valutazione della produzione scientifica
sia legata a regole valutate da computers che non hanno parenti o amici
(salvo fra coloro che sviluppano le regole).
- Si mettono sotto
accusa i computers nella scuola. Come se la responsabilità formativa
fosse dei computers.
- Ci si dimentica
che nessuno è in grado di curare la propria competenza in qualsivoglia
settore senza l'ausilio di: motori di ricerca / banche dati /comunicazione
elettronica.
- Ci si dimentica
che la divulgazione di risultati scientifici è sempre più
spesso effettuata da giornalisti ignorati del tutto nel loro ruolo.
- E i paesi in
via di sviluppo avanzano senza che i conflitti si trasformino in collaborazione
ma solo in minacciose attese di difficoltà future.
- Si procede come
quando la geografia era insegnabile, la matematica aveva un valore pratico
senza i computers, la automazione non esisteva, e la possibilità
di accedere alla conoscenza richiedeva sacrifici possibili solo a pochi.
- Ancora esiste
chi ne ha nostalgia.
- E non saranno
i pochi iscritti a università straniere che risolveranno i nostri
problemi.
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