- Si dice che
siamo un Paese ingessato. Nella ricerca siamo immobili o quasi: nell'industria
valorizziamo entità che ci portano alla rovina (traffico e posteggi).
- Nel resto siamo
conservatori.
- Ben inteso ci
sono eccezioni. La massa di denaro circolante viene impiegata verso i soliti
noti per manutenzione stipendi e poco altro. Alcuni grandi progetti tuttavia
sembrano procedere.
- La ricchezza
prodotta viene mangiata dalla sopravvivenza e dalla conservazione. Il risparmio
può fare ben poco: va a vantaggio di alcuni ed a svantaggio di altri.
I conflitti così continuano.
- Che fare?
- Visto che non
si produce ricchezza occorre libertà d'iniziativa per chi la può
assumere senza interventi dirigistici.
- Nessun timore...
La mancanza di soldi crea immobilità nei mercati... Così
la libertà non può far danni. E può essere epidemica
per chi sente i vincoli e ha voglia di fare.
- Tuttavia forse
è opportuno cominciare da poco. Libertà d'iniziativa dovrebbe
essere anche capacità di autosostenersi senza interventi pubblici.
- Libertà
quindi che sopravvive se ha successo. Le strade per la libertà d'iniziativa
saranno scelte da chi sa fare. Gli spazi di libertà sono molti...
I problemi ci sono e sono comuni con altri Paesi.
- Affrontare i
nostri problemi implica la possibilità d'internazionalizzare i nostri
risultati. Serve ahimè un'indicazione di "Spazi di libertà".
- Un "think
tank" di scienziati dovrebbe indicarli.
- I politici indicheranno
le priorità. I cittadini voteranno.
- Il tutto con
la massima trasparenza.
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