- La presenza
di molte piccole imprese (PI) nel nostro paese è giustamente oggetto
di attenzioni e discussioni. Un modo analogico di comprendere i problemi
delle PI è quello di pensare ad una analogia fra i motori e le imprese.
Le imprese dunque, come i motori, effettuano un lavoro che si trasforma
in economia (ricchezza, profitto).
- Nel caso delle
imprese la loro efficacia in quella trasformazione è determinata
dalla loro competività. A sua volta questa è legata ai vertici
di un triangolo vitale per le imprese: il triangolo delle bermuda (tecnologia/produttività/competizione).
- La competività
è vista come la potenza disponibile di un motore, che ovviamente
può fornire lavoro se alimentato correttamente ed è ben inserito
con il suo carico.
- Nel caso delle
imprese cosa corrisponde alla potenza disponibile? O meglio ancora, cosa
fa ruotare il motore competività?
- È lo
spirito imprenditoriale il reale combustibile per trasformare un triangolo
di difficoltà (tec/pro/com) in competività applicata alla
sopravvivenza.
- Naturalmente
il buon imprenditore saprà tener conto di molti altri aspetti (cultura,
consumi, ambiente, comunicazione, usura degli uomini e delle macchine,
inserimento nel mercato, etica) e dei modi per migliorare la competività
in modo permanente.
- Così
saprà valutare la necessità di collaborare con altre imprese
per il miglioramento della competività.
- E tale collaborazione
se ben compresa non altererà la individualità sul mercato
modificando solo aspetti strutturali.
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